instagramyoutubetelegramlinkedin

Rigoni vs Roffo. La parola ai coach protagonisti di questi intensi playoff

images/Milano_Vicenza_play_off.jpg

Terminata la stagione con la vittoria dello scudetto da parte del Milano Quanta, a fare il punto della situazione sono i due protagonisti di una finale playoff mozzafiato conclusasi solamente all’overtime di gara5: il tecnico meneghino Luca Rigoni e il coach dei Diavoli Vicenza Luca Roffo.  

“Mi aspettavo fin dall’inizio una serie dura e lunga, e così è stato. Per questo voglio fare un plauso ai nostri avversari, per quello che hanno saputo dimostrare sul campo e per come hanno interpretato la finale  - esordisce Rigoni -. In generale non è mai facile vincere, soprattutto se si parla di riconfermare un risultato, senza contare che la squadra, da due anni a questa parte, non si è mai fermata tra campionato, playoff, coppe, Champions, raduni, Roller Games e World Games. I ragazzi, dunque, sono stati bravissimi perchè, seppur stanchi mentalmente, hanno saputo mantenere la concentrazione senza perdere il fattore motivazionale. I nostri avversari, invece, non avevano nulla da perdere e, per un motivo o per l’altro, da novembre si stavano impegnando solo sulla regular season. Gara5 è stata una partita dura e a sé, come ogni “bella”. Da sportivo mi sento di dire che entrambe le formazioni avrebbero meritato di alzare la coppa”. “Per quanto mi riguarda con questa finale ho chiuso la mia carriera di giocatore sia di inline, sia di ghiaccio. E non avrei potuto scegliere un epilogo migliore - chiude l’allenatore meneghino -. Mi rendo conto che in pista ragiono da tecnico e non più da giocatore. C’è un tempo per tutto e per me è arrivato il momento di appendere i pattini al chiodo. Lo faccio con serenità e con il sorriso sulle labbra, convinto di aver dato tutto, contento per quello che ho fatto”. 

“Non c’è nulla da dire, se non fare i complimenti al Milano che ha portato a casa una sfida bellissima - sono invece le parole di Roffo -. Penso sia stata una delle finali più emozionanti di questo sport; loro sono stati bravi, ma anche noi abbiamo fatto molto bene. Nessuno credeva potessimo affrontare una serie così, ma siamo arrivati talmente vicini a questo scudetto, soprattutto sul finale in tre contro due, che vederlo sfumare fa male. Siamo comunque soddisfatti di quello che abbiamo fatto e sono orgoglioso della squadra a partire dagli stranieri, che si sono  ben integrati, fino ai ragazzi giovani che si sono sempre impegnati. Adesso è il momento di ringraziare tutti e di cominciare a lavorare per il prossimo anno senza dimenticare che siamo di fronte a una squadra nata in sette/otto mesi che è riuscita a competere contro un team costruito da tanto tempo. Certo, siamo arrabbiati, delusi e tristi perché questa sconfitta fa male, ma siamo arrivati ad un millimetro da un qualcosa di grande e ora dobbiamo lavorare per fare ancora meglio”. “A mio avviso negli ultimi anni non c’è stata una serie finale playoff scudetto così combattuta - chiude Roffo -. Abbiamo dimostrato un carattere incredibile: siamo stati in vantaggio, in svantaggio, abbiamo reagito a situazioni difficili, non ci siamo mai dati per vinti. Ad un certo punto abbiamo girato a due linee, e mi spiace per chi non ha giocato, ma era necessario fare questo sacrificio. Con un grande Alberti che merita un ringraziamento a parte perché ci ha tenuto sempre a galla. Insomma il cuore di sicuro non ci è mancato. Adesso ci meritiamo tutti, vincitori e vinti, un po’ di riposo”.

Foto di Carola Fabrizia Semino

Roma, 5 giugno 2018