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Facchinetti, un ruolo da portiere in Nazionale e una passione per il surf

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Una passione per il surf, per la montagna e per i viaggi. E oltre all’hockey inline una vita bella piena tra gli studi alla facoltà universitaria di Trento e il lavoro nella Polizia di Stato. A fare il punto della situazione, dopo il primo raduno della Nazionale italiana senior maschile, è dunque uno dei capisaldi del team azzurro, il portiere Daniele Facchinetti. Numero di maglia #49. “La prima chiamata è andata abbastanza bene, con tanti atleti nuovi che comunque si sono comportati bene dando il massimo. A mio avviso siamo sulla buona strada - racconta il goalie azzurro agli ordini di coach Rela -. Ho iniziato con l’hockey inline otto anni fa in serie A2 con il Padova; in quello stesso anno abbiamo conquistato la promozione in massima serie e ho partecipato ai Mondiali junior a Varese e in seguito a quelli di Roccaraso. Da qui ho sempre giocato in serie A: altri tre anni a Padova e quattro a Cittadella”. Intervallati da altre esperienze in Nazionale. “Vestire la maglia azzurra per me è sempre stato un onore e un’emozione - prosegue Facchinetti, bolzanino classe 1992 -. Per questo ci tengo a mantenermi in forma e in allenamento. Ad esempio mi trovo bene con alcuni esercizi che implicano l’utilizzo di un laser o di una pallina da tennis. Sono stati ideati dal preparatore atletico della Nazionale Nicola Faccin e li abbiamo adottati durante l’ultimo Mondiale in Cina. Credo siano perfetti per concentrarsi e allenare i riflessi soprattutto prima di una partita”. Infine due parole il portiere azzurro le dedica alla formazione che affronterà il prossimo Mondiale di Asiago e Roana da 22 al 28 luglio 2018: “Negli ultimi due anni quello che ci ha fatto ottenere l’argento credo sia stato lo spirito di squadra; tra un paio di mesi speriamo di arrivare dove finora non siamo mai arrivati”.

Foto di Marco Guariglia