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Lavora in aeroporto e ama la montagna. Ecco l’azzurro Alberto Virzì

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Da Argentina 2015 ad Asiago/Roana 2018. Alberto Virzì non mancherà dunque sull’Altopiano per il Mondiale in programma dal 22 al 28 luglio. L’attaccante della Nazionale Senior maschile di hockey inline commenta: “La nostra disciplina è cambiata e si è sviluppata molto negli ultimi anni, con giocatori che hanno lasciato il ghiaccio per dedicarsi solamente alle rotelle. La mia prima presenza in maglia azzurra è stata in Argentina, con una Nazionale decisamente diversa rispetto a quella che giocherà quest’anno ad Asiago/Roana. Erano presenti giocatori con più esperienza, magari provenienti dal ghiaccio, mentre ad oggi vantiamo tra le nostre fila un numero maggiore di inliner puri e giovani”. “Io stesso, nella stagione appena conclusasi, ho deciso di appendere metaforicamente al chiodo i pattini con le lame - prosegue Virzì -. È stato un bel cambiamento visto che frequentavo l’ambiente del ghiaccio da quando avevo 5 anni. In ogni caso abitando a Bolzano e giocando inline a Cittadella l’impegno negli allenamenti è diverso, non mi è possibile presenziare sempre. Ma ho vissuto molto di più il gruppo e la squadra”. Appassionato di camminate in montagna, l’attaccante azzurro lavora nell’aeroporto di Bolzano. “È un bell’ambiente, diverso e stimolante. Ovvio, non mancano i sacrifici per partecipare ai raduni e alle competizioni con la Nazionale, ma anche durante il campionato per le partite in casa e le trasferte. Ringrazio quindi i colleghi che mi supportano e mi aiutano a far combaciare i turni lavorativi”. Infine Alberto Virzì svela perché in Nazionale viene chiamato affettuosamente “patatino”. “Per questo devo ringraziare il mio compagno di squadra Andrea Comencini che, con la sua fantasia spiccata per i nomignoli, ha abbinato il mio chiamare la mia ragazza Nicole “patata” con il diminutivo goliardico che mi porto dietro da qualche tempo”.