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Il Giappone sceglie l'Italia per studiare l'Alpine Slalom

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Atsushi Ozaki, docente di Scienze Motorie all'Università di Waseda, ha scelto l'Italia, in particolare la famiglia Losio, per studiare da molto vicino le caratteristiche e la tecnica del pattinaggio alpine slalom. Il progetto del ricercatore giapponese analizza con tecnologie avanzate ogni dettaglio di questo sport per poterne migliorare le prestazioni e per poter esportare la tecnica dei nostri atleti in Giappone. I dati vengono raccolti con chip applicati alle tute e telecamere durante le gare e gli allenamenti di Massimiliano e Cristian Losio, campioni italiani, rappresentanti del tricolore in tutto il mondo e parte del team VCO Skating presieduto dal padre Massimo. Questa parte di studio sul campo con i video dura tre mesi – Atsushi è in Italia da luglio e rimarrà fino a settembre – ed è un elemento in più per completare il progetto che si concluderà l'anno prossimo.

Cristian Losio è entusiasta di far parte di questo progetto che diventerà un importante punto di riferimento per l'alpine a livello internazionale. "Ci siamo incontrati la prima volta ai Mondiali del 2012, dove c'era una rappresentativa del Giappone" racconta "da lì è iniziata la nostra amicizia e ci siamo sempre tenuti in contatto via Facebook e Twitter. Ci siamo rivisti durante la Coppa del Mondo l'anno scorso e Atsushi ci ha parlato di questo suo progetto iniziato nel 2013. Fondamentalmente si tratta di uno studio di biomeccanica. Usano dei chip che si attaccano sul body e 4 telecamere puntate agli angoli della strada (rettilineo con discesa 10%): posizionano, ad esempio, due telecamere in cima agli angoli della strada e due all'arrivo. Così facendo riescono a vedere la traiettoria, lo spostamento del bacino, lo spostamento degli arti superiori e inferiori e riescono anche a calcolare il grado di inclinazione che hanno la scarpa e il ginocchio. Con questi dati si riescono a capire ed osservare moltissime cose come ad esempio dove si può sfruttare di più l'energia in uscita curva o l'esplosività. E' uno studio innovativo che sarà molto utile, siamo molto orgogliosi di essere stati noi italiani ad aver avuto la fortuna di farne parte anche perché noi ne stiamo beneficiando molto: riusciamo a sfruttare meglio la traiettoria ad esempio, già solo con il video si ha modo di capire dove si può spingere e dove inclinare di più o di meno. Se Ozaki avesse scelto la Germania, altra patria di atleti forti, tutto questo sarebbe andato a nostro svantaggio.
Sono onorato di essere parte di questa esperienza: con i migliaia di atleti che ci sono nel mondo, Azushi è proprio qui a casa nostra".

Azushi ci ha raccontato di essere estremamente contento di essere in Italia, di trovarsi molto bene e di essere soddisfatto dei risultati ottenuti fino ad ora. Lo studioso con il team azzurro comunica con un po' di italiano che ha studiato, un po' di inglese, immancabili gesti e con un dizionario simultaneo del tablet che spesso traduce in modo molto bizzarro le sue frasi. Ma la squadra italo-nipponica è riuscita a trovare il suo equilibrio e a lavorare in grande sintonia nonostante le difficoltà legate alla lingua. Azushi e Losio si allenano e lavorano assieme sul progetto per almeno 5-6 ore al giorno.

Cristian poco prima della nostra intervista era stato proclamato Campione Italiano di Alpine Slalom ad Ornavasso ed è impegnato nella Coppa del Mondo iniziata a maggio che si concluderà a settembre. Sta vivendo la sua migliore stagione: ha realizzato un secondo posto ed al momento è ottavo. A settembre ci saranno anche i Campionati Mondiali in Germania che vedranno svilupparsi in cinque giorni cinque diverse specialità. La redazione gli fa un grosso in bocca al lupo!

Nella galleria le foto di Massimiliano, Cristian, Serena Losio e Atsushi Ozaki.