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Amatori Wasken Lodi, stagione da record ma con un finale amarissimo

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Ieri si è conclusa una delle serie di Semifinale più equilibrate e fuori da ogni schema dell'ultimo periodo. Un trionfo per il nostro sport che ha mostrato tutto il repertorio più prelibato della storia secolare con tante storie da raccontare, tante polemiche da raccontare ma soprattutto un'emozione seguita da 6000 persone, divise tra gli impianti del PalaCastellotti di Lodi e PalaBarsacchi di Viareggio. Ovviamente l'onore della cronaca è per chi è riuscita a vincerla, ma senza dubbio dobbiamo spendere anche tante parole per l'Amatori Wasken Lodi.


Una squadra imbattuta per tutta la fase regolare, per tutti i playoff, fino all'ultima Gara-4. Sono solo 6 le sconfitte sofferte dalla squadra di Nuno Resende (considerando le vittorie nei tempi regolamentari), in una stagione coronata dalla vittoria della Supercoppa Italiana: in campo internazionale solo 4 sconfitte contro le migliori formazioni d'europa, Sporting Lisbona (2), Porto e Reus. In Italia oltre al Viareggio, in Gara-4, anche il Trissino nei Quarti di Finale di Coppa Italia, in una delle gare meno efficaci del Lodi in stagione. Una straordinaria costanza che raramente si è intravista negli ultimi anni del Campionato di Serie A1, paragonabile forse solo ai grandi domini storici di Novara, Follonica e, recentemente, del Forte dei Marmi. Dal 1987 non c'era siffatta imbattibilità a livello italiano: ne avevamo parlato il 2 Aprile con le statistiche di Giorgio Tomaino LEGGI.
Un gioco preciso e produttivo, con larghi possessi palla e dominanza in fase difensiva (miglior difesa del campionato), nonchè di un ottimo reparto offensivo (terzo miglior attacco dopo Forte e Sarzana), che davano credito ad un ruolo di protagonista anche nei playoff, soprattutto dopo due scudetti consecutivi, guadagnati nel 2017 ai rigori in Gara-5, sfatando il tabù Forte dei Marmi, e nel 2018 con una straordinaria fase finale, dominata in tutte e tre le gare di Finale ancora contro il Forte. Ripetersi è sempre difficile, ma la squadra di Nuno Resende aveva dimostrato in tutti gli ultimi otto mesi, di possedere un gioco solido, veloce e produttivo, proprio come visto nella serie dei Quarti contro Trissino. Nelle semifinali, l'ennesima semifinale contro Viareggio, un inizio promettente in Gara-1 e poi ribadita con più forza in Gara-2. In più dobbiamo sottolineare le polemiche per la serie di rigori di gara-1, quando ad un terzo della serie è stato espulso il portiere Grimalt per doppio richiamo per il movimento non consono al regolamento, che ha scosso non poco la serenità proprio durante quella serie di rigori. Come detto Gara-2 è stata la miglior gara del Lodi, con straordinaria intensità: 6-4 di forza.

E poi bisogna argomentare la sfortunata Gara-3: dopo 70 secondi lo strappo sofferto da uno dei "top player" del Lodi, Alessandro Verona, il bomber della squadra e della Nazionale. Una tegola che potrebbe ammazzare qualunque squadra.  Ma la squadra di Resende ha sciorinato un hockey veloce e preciso che lo ha portato parzialmente in vantaggio: ma ovviamente se manca il tuo faro offensivo e un cambio tattico importante, poi la coperta si scopre dall'altra parte. Il pareggio del Viareggio non è stato facile da digerire, tra l'altro in pochi minuti come in Gara-1 (31 secondi) e Gara-2 (3 minuti). L'overtime ha marcato il vantaggio con un meraviglioso Malagoli (MVP della serie per il Lodi) ma subito il CGC era riuscito a chiudere il pareggio. E poi la nuova parentesi dei rigori: 20 tiri, 10 serie. Di cui il contestatissimo 12° rigore di Querido: dalla TV e dai video dei telefonini sembrava visibilmente dentro la porta ma l'arbitro non ha convalidato. Eppure Lodi era riuscito comunque a ripassare in vantaggio nella serie sempre bloccando l'avanzata toscana (il primo della serie era sempre del CGC). Fino alla decisiva 10a serie dopo una straordinaria efficienza (normalmente è più la paura a sopraffare): il gol di Selva (al terzo tentativo) e la parata di Barozzi su Querido (al terzo tentativo). Inevitabile la vigilia di Gara-4 piena zeppa di polemiche, una situazione pesante che comunque già era abituata a subìre questa eterna sfida tra Lodi e Viareggio, anche se realmente alla conta dei fatti, al netto dei social e dei giornali, è stata la serie più tranquilla della storia anche dalle tribune. E proprio Gara-4 è stata forse la meno intensa e fisica dei precedenti 150 minuti. Senza Verona, il Lodi ha fatto tutto quello che era nelle sue corde, gestendo al meglio le forze e gli effettivi. Certo l'assenza temporanea di Illuzzi, per la rotazione degli effettivi, ad un certo punto poteva costare caro dopo l'1-1 con le reti di Montigel e Compagno. Ma nella ripresa il Lodi aveva innescato la marcia già vista in Gara-2, sorprendendo i padroni di casa. Due cartellini blu, due tiri diretti e due powerplay: 4 minuti di chiara superiorità. Due tiri diretti sbagliati, uno dei problemi del Lodi 18/19, accentuati in questa serie, quando in cinque opportunità, solo una è stata realizzata, da Compagno in Gara-2. Due inferiorità gestiti meglio dal Viareggio: due episodi fondamentali per la vittoria. Sempre sul pareggio, il Lodi ha cercato le sortite dei suoi giocatori ma era evidente che il ritmo indiavolato non poteva essere trascinato fino all'ultimo minuto. Negli ultimi 10 minuti, l'Amatori ha sofferto tantissimo: due contropiedi nitidi per il CGC, un Grimalt spettacolare che ha tenuto a galla i suoi. Erano i primi cedimenti in fase difensiva, la vera preoccupazione per il miglior congiunto difensivo d'Italia: ed in uno dei rari assedi del Viareggio è nato il gol della vittoria di Gavioli. L'ultimo assalto è stato vano ormai con le forze al lumicino.

Le parole del pugliese Domenico Illuzzi, detto anche Mimmo, a fine partita sono state chiare e nette, anche se in quei momenti non vorresti parlare proprio con nessuno: "E' mancato solo il gol in questa gara dove abbiamo avuto tante occasioni per arrivare alla vittoria. E' un problema che ci portiamo da tutta la stagione. Un rammarico enorme, forse mai come oggi avevamo sentito di poterla vincere. Una grande stagione, abbiamo perso solo una partita oggi in tutto il campionato. Ora un po' di riposo e poi ripartiremo l'anno prossimo." 

Oltre alla statistica dei tiri diretti già fatta notare qualche riga fa, ed una statistica sui tiri di rigore che praticamente non esiste (solo 2 rigori assegnati in 220 minuti e uno sbagliato dal Lodi), al formazione di Resende potrà salire ancora più il rammarico, per un'occasione persa e altresì sfortunata nel suo epilogo: il Lodi è stata in vantaggio, in 220 minuti giocati, per 90 minuti (quasi due partite). Il pareggio è stato ovviamente il leit-motiv: 116 minuti (più di 2 gare). Ma i minuti in vantaggio del Viareggio sono stati solo 14, il 6% della serie di Semifinale, 14 fatali minuti, comprese le due serie di rigori. Un'efficienza che probabilmente avrà pochi eguali nella storia, ma alcuni numeri che sicuramente faranno parlare per tutta l'estate una città che vive per l'Hockey pista. Per il campionato italiano, dopo due scudetti consecutivi, una grave perdita per l'emozione che solo il PalaCastellotti sa dare. Ma lo sport a volte esce fuori da ogni schema. L'anno prossimo già la squadra giallorossa sta allestendo un'altra formazione di prim'ordine, e sicuramente potrà ripetere e superare già una stagione al di sopra della normalità.

Il rammarico più grande, per me appassionato ma penso per molti altri appassionati, è non aver dato il giusto tributo ad un giocatore che a soli 24 anni volerà a Lisbona per affrontare una stagione di primissimo livello sia nel campionato più importante e forte del mondo sia alla conquista dell'Eurolega, proprio come sta cercando e cercherà a breve anche Giulio Cocco nella finale di Eurolega di Lisbona con il Porto. Non è un ricorrenza che avviene ogni anno: negli ultimi 18 anni sono solo tre i giocatori che hanno giocato in Portogallo (Orlandi, Cocco e ora Verona), ora per di più ce ne saranno due nella stessa stagione, due talenti dei nostri vivai.