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Wave Skatepark riparte con l'attività

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Dopo i mesi di inattività forzata e chiusura degli skatepark finalmente tutte le realtà nazionali hanno la possibilità di tornare in funzione. Uno dei park che era ancora chiuso ed ha riaperto proprio oggi, 19 Maggio, è il Wave Skatepark di Palazzolo sull'Oglio, in provincia di Brescia. Per chi non lo conoscesse il Wave è uno dei park più conosciuti nel Nord Italia, e ospita anche una skate school con tanto di camp estivi.
Approfittiamo della riapertura per dare voce a Sebastiano Rossi, fondatore dell'asd e creatore dello skatepark nonché formatore di istruttori di skate.

Gli allievi della asd Poison Wave

Ciao Seba, presentati a chi sta leggendo
Ciao, mi chiamo Sebastiano Rossi, abito a Palazzolo sull’Oglio in provincia di Brescia, vado in skate “seriamente” cioè da quando cominciai ad imparare l’ollie dal 93/94 anche se la mia prima tavola giocattolo risale più o meno all’88, e ultimamente all’interno della federazione sono diventato formatore di istruttori di Skateboard.

Raccontaci come è nata la vostra associazione e il Wave Skatepark
La nostra associazione, Poison Wave, è nata nel 2016 durante i lavori di risanamento delle vecchie piscine comunali che sono state trasformate nel Wave Skatepark. Ringrazio tutti i ragazzi e ragazze dell’associazione che aiutano a tenere vivo e attivo i park e tutte le varie realtà che hanno reso e rendono possibile tutto questo, in primis il comune di Palazzolo sull’Oglio.

Quando hai cominciato a fare lezioni di skateboard? E quando hai capito che potevi farne un lavoro full time?
Cominciai le prime volte a Brescia più o meno nel 2008/2009. I ragazzi di Frisco Shop (Fede e Gian Tognoli) gestivano il Railway Skatepark di Brescia. Mi chiesero di dargli una mano per fare qualche corso di Skate ai neofiti. Ai tempi vivevo in provincia di Bergamo e lavoravo nel week-end come cuoco. Non c’era molto da sk8tare e nemmeno molti sk8ters dove abitavo, coglievo quindi l’occasione dei corsi a Brescia per rifarmi dei soldi della benzina per il viaggio e per avere l’opportunità di fare skate con qualcuno. All’inizio non fu facile perché non avevo molta pazienza e nemmeno molta esperienza. Nel 2010 cominciammo a costruire il Creedence D.I.Y a Castrezzato (BS) e qualche anno dopo nel 2012/2013 attraverso un bando regionale e con l’aiuto di una psicologa e un’assistente sociale organizzammo un corso gratuito della durata di due mesi che poteva accogliere fino a 10 bimbi/e. Iniziammo a comprare un po' di materiale (skate e protezioni) e cominciai ad andare in tutte le classi elementari del paese per sponsorizzare il corso. I bambini, quando presentavo il corso nelle loro classi, ne erano entusiasti, ma poi durante la giornata di apertura corso si presentarono solamente 2-3 bimbi/e. Aspettai ancora qualche settimana per far girare la voce anche nei paesi limitrofi, finché non raggiungemmo il numero di 8 bimbi/e. Finiti i due mesi di lezioni gratuite qualcuno non si presentò più, mentre qualcun altro si aggiunse al corso. Comincia così ad avere il mio primo gruppo di Skaters paganti. Il primo anno avevo solo un’ora e mezza di lezione alla settimana il secondo anno diventarono tre ore e cosi via. Ci volle qualche anno prima di avere un maggior numero di iscritti. Durante la settimana facevo i corsi di Skate e nel week end continuavo a lavorare come cuoco. Nel 2014 circa, arrivò una richiesta da parte di un gruppo di giovani di Palazzolo sull’Oglio per convertire le vecchie piscine comunali ormai abbandonate in uno Skatepark. Mollai definitivamente il mio lavoro come cuoco qualche mese dopo l’apertura di Wave Skatepark nel 2017.


Poison Wave asd

In quanti lavorate con la vostra skate school? E quanti allievi avete?
Ad oggi siamo tre istruttori FISR, logicamente due istruttori per ora non lo fanno full time. Abbiamo intorno ai 70 ragazzi/e.

Siete stati anche tra i primi a organizzare camp estivi. Come stanno andando? Qual è la giornata tipo dei ragazzi durante il camp?
L’idea del camp è nata nel 2015 dove con la Skate School che organizzavo al Creedence D.I.Y. durante l’estate ogni tanto portavo i bimbi a fare qualche gita giornaliera. Nell’estate 2017 abbiamo cominciato il nostro primo Summer Skate Camp. Sta andando abbastanza bene per essere in provincia e per essere attorniati da: oratorio, tennis e stadio di calcio che a loro volta organizzano campi estivi. La giornata è molto dettagliata e diamo dei tempi a tutto, così da non perdersi troppo e non esagerare per esempio andando in skate tutto il giorno, altrimenti è capitato di trovare i bimbi esausti il giorno dopo. Ecco come si svolge la giornata tipo:
Dalle 07.30 alle 09.00 accoglienza e laboratorio nel nostro orto biologico e consociato.
Dalle 09.00 alle 10.30 corso di skateboard e da quest’anno prime tecniche di filming dove i/le bimbi/e si dividevano tra skater e filmer.
Dale 10.30 alle 11.00 stretching e gioco libero.
Dalle 11.00 alle 12.00 compiti con tanto di lamentele.
Dalle 12.00 alle 13.00 pranzo che poi i bimbi mangiano in 5 minuti e ritornano sullo skate…
Dalle 13.00 alle 14.00 gioco libero, skate video e skate culture, film.
Due pomeriggi alla settimana andiamo in piscina in skate. Mentre una volta alla settimana andiamo in gita, spostandoci in altri skatepark o in qualche parco avventura o una camminata in montagna o ad arrampicare, ecc... Quindi ci rimangono 2 pomeriggi che passiamo allo skatepark dove ci divertiamo con laboratori creativi la maggior parte dei quali ispirati alla street art, giochi d’acqua e logicamente skate. I/le bimbi/e non si stancano quasi mai a parte quando devono fare i compiti o quando hanno ruoli divisi a turni come il compito di apparecchiare e sparecchiare i tavoli per il pranzo, sistemare e raccogliere tutti i giochi ed i materiali che utilizziamo perché vogliamo capiscano l’importanza di essere responsabili verso le cose in comune e comprendere che un gruppo funziona meglio se ci si dà una mano!




 

Con quante altre realtà collaborate direttamente e come?
Abbiamo potuto sviluppare maggiormente il progetto Summer Skate Camp grazie a due realtà: sicuramente il supporto di Vans, che oltre a sostenere la skate school, ci ha fornito i premi per il contest finale del camp estivo. L’altra realtà che è stata fondamentale quest’anno è stata Fondazione della Comunità Bresciana Onlus, alla quale abbiamo presentato il progetto del camp in occasione del loro bando sociale 2019, e che aggiudicato ci ha permesso di sviluppare più attività.
Collaboriamo con la piscina comunale Acquadream Palazzolo che dista qualche centinaia di metri e dove, mentre la raggiungiamo in skate, ci fermiamo nei vari spot che troviamo per strada. È divertente vedere le prime leve passare dal cemento liscio dello skatepark all’asfalto grezzo delle strade, ma li apprezziamo perché non mollano anche se arriviamo in piscina dopo mezz’ora! L’ultimo anno siamo stati in Pinbowl dove stiamo cercando, grazie anche all’aiuto di Vans, di creare una sorta di interscambio fra le varie realtà nella penisola. Facciamo spesso gite allo Zero Gravity a Milano, abbiamo visitato diversi “Parchi Avventura" tra i quali il vicino parco “Pitone” e quest’anno grazie a Cai Palazzolo abbiamo fatto provare l’arrampicata. Fin dall’inizio dell’apertura dello Skatepark, capita che durante l‘estate altre realtà come oratori o altri centri estivi vengano da noi per provare una giornata sullo skate. I/le piccoli/e skaters del Summer Skate Camp in quel momento sembrano caricati a molla e non la smettono più di skateare mentre i bambini ospiti tentano di emularli.


I ragazzi della Vans Skate Academy pronti per una trasferta
Avete portato anche lo skate nelle scuole. È stato difficile? Come viene recepito sia dai ragazzi che dagli insegnanti?Cominciai a fare pubblicità tre anni fa nelle scuole limitrofe, ma solo l’anno scorso cominciammo a collaborare con una scuola privata del paese grazie anche all’aiuto dell’Assessore allo sport con la quale siamo sempre in contatto. Attualmente lavoriamo durante i doposcuola e non durante gli orari di educazione motoria, quest'ultimo sarà il nostro prossimo obbiettivo. Come accennavo prima credo che lo skateboard ormai sia visto come una cosa normale, difatti non è così strano ad oggi che alcuni skaters siano anche insegnanti di ruolo nelle scuole.

Ti occupi anche della preparazione degli istruttori, quindi conosci anche le altre realtà. Come ti sembra la situazione a livello nazionale? Le scuole di skateboard cominciano a essere un lavoro per molti o è ancora una nicchia?
La situazione delle varie realtà a livello nazionale sta crescendo notevolmente. Se fino a qualche anno fa era una nicchia, ultimamente sta avvenendo una crescita. Il nostro compito all’interno della Federazione è appunto quello di far crescere le scuole di skateboard ma allo stesso tempo cercare di non snaturare troppo quello che lo skateboarding è stato per gli skaters della mia generazione. Logicamente rispetto ad una volta, sono cambiate molte cose. Ti dirò che fino a qualche anno fa non avrei mai pensato di lavorare facendo l’istruttore di skateboard, ne tantomeno avrei mai pensato di gestire insieme a Poison Wave ASD uno skatepark nel mio paese, dove solamente quando ti spingevi in giro agli occhi dei più non eri visto poi tanto bene. I genitori dei bimbi ai quali insegno ora hanno la mia età o qualche anno in più, per loro è normale portare il figlio a fare il corso di skate, cosi come lo portano a nuoto.

Attività extra skate al Wave Skatepark

Siete molto attivi anche con gli eventi, quanto sono importanti per la crescita di una skate school?
Io non sono mai stato attirato dalle competizioni, il mio approccio allo skateboarding è avvenuto in street e ne sono stato subito affascinato dalla cultura e dal fatto che non c’era nessuno a dirmi cosa dovevo fare. Ai tempi se facevi skate eri visto come quello “diverso”, per cui durante le lezioni, ma sopratutto durante il camp estivo dove il tempo insieme diventa maggiore, cerco di trasmettere quello che per me è stato lo skateboard, tra arte, cultura, musica e divertimento. Logicamente fin da quando è stato aperto lo skatepark, abbiamo organizzato vari eventi tra cui uno fra i più importanti il CIS (Campionato Italiano di Skateboard). Durante i nostri eventi, io ed il team di PW cerchiamo sempre di proporre ed inserire delle realtà legate alla sfera artistica, musicale, ecc., che rappresentino e raccontino quella che è l’ampia e poliedrica cultura dello skateboarding. Durante gli eventi molti bimbi, bimbe e famiglie passano la giornata allo skatepark, vedono la gente che “spacca" è da tutta se stessa, ma al tempo stesso si diverte in compagnia e si incita a vicenda a differenza magari di altri sport dove la competizione la fa un pò da padrona. Nasce quindi in queste situazioni l’interesse di partecipare alle competizioni. Qualche anno fa è nato lo SKS (Skate Kid Series) un campionato Italiano dedicato ai più piccoli per ovviare anche alle loro esigenze.

Ok Seba, è tutto, dicci solo come funzionerà la riapertura e dove contattarvi.
Dopo la lunga chiusura, da Wave skatepark è di nuovo aperto, potrete prenotare la vostra free skate session dalle 14.00 alle 19.00 attraverso i social network Instagram e Facebook, dove trovate tutte le ulteriori informazioni, e dove comunicheremo la ripresa delle lezioni di skate appena saranno possibili.
https://www.facebook.com/waveskatepark/
https://www.instagram.com/wave_skatepark/