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Enrico Mariotti: "Appena sarà consentito, ritorneremo subito a pattinare"

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Abbiamo raggiunto telefonicamente l'allenatore dell'Impredil Follonica, Enrico Mariotti

Come sta passando la quarantena

"Cerco di mantenere sempre il solito ritmo di sempre. Mi tengo sempre informato e ho un contatto video-telefonico giornaliero con i miei cari e miei amici che abitano in provincia. Al pomeriggio mi alleno e poi mi metto ai fornelli a cucinare, una delle mie passioni. Si naviga a vista e manca la serenità, però dobbiamo avere ancora più forza per uscirne":

Siete una delle ultime squadre che hanno smesso di allenarsi

"Il nostro stop risale all'8 marzo, proprio un mese fa. Il preparatore atletico ci ha dato un planning di lavoro per mantenere il nostro status fisico soprattutto solo il profilo muscolare. La squadra è ancora tutta a Follonica e per molti questo periodo di stop aiuterà a concentrarsi sugli esami universitari. Visto che siamo otto decimi residenti in riva al Golfo, appena ci diranno che possiamo allenarci, ritorneremo subito sui pattini. Mario e Pablo (i due stranieri, ndr) sono in attesa di ritornare a casa, visto che il campionato è annullato, ma anche loro non hanno mai smessi di allenare a casa."

Una stagione in cui non si è probabilmente visto il miglior Follonica

"Come avevo dichiarato ad inizio stagione, è stato un campionato equilibrato ed ogni sconfitta o pareggio sono costati carissimo. L'assenza per 4 mesi di Mario Rodriguez ci è costata tantissimo, ma al suo rientro la squadra è ritornata ad essere equilibrata. Potremo esser stati sesti o decimi, ma in fin dei conti il nostro budget non è quello disponibile delle formazioni più avanti in classifica. Da inizio anno siamo riusciti ad entrare tra le migliori otto, in più ci dovevamo giocare l'accesso alla Final Four di WS Europe Cup che poteva svoltare completamente la stagione: c'erano tre gol da recuperare ma potevamo farcela davanti ai nostri tifosi. Abbiamo lavorato parecchio ma è mancata al continuità in gara."

Come vede ora la situazione dopo lo stop

"Era giusto fermare perchè non c'erano più le condizioni per proseguire. La situazione è ed era complicata: noi abbiamo giocato a Valdagno quell'ultimo sabato ma è stato come un salto nel buio, le notizie erano frammentarie e col senno del poi è stata piuttosto rischiosa. Dopo queste settimane di forzato riposo, rimaniamo in attesa di capire i programmi della Federazione. Mi piace però immaginare che riusciremo presto a ritornare ad abbracciarci come siamo abituati. Sono molto fiducioso sugli scienziati ed al ritorno quanto prima alla normalità."