Ho iniziato a giocare a hockey a 7 anni prendendo come esempio mio fratello maggiore.

Ho sempre fatto parte di squadre maschili, perchè quando iniziai questo sport non c'erano squadre femminili in Italia e credo che il giocare in squadre maschili mi abbia aiutato molto a diventare più forte e, soprattutto, ad imparare che bisogna sempre cercare di farsi uno spazio anche quando non ci sono le condizioni per averlo.

La mia famiglia mi ha sempre sostenuto, anche se mia madre all'inizio, preoccupata di vedermi crescere in un ambiente maschile, provò a farmi cambiare idea iscrivendomi a pattinaggio artistico, tennis, nuoto, atletica, judo, ma nessuno sport mi rendeva felice come lo faceva l'hockey. Alla fine si arrese e, al giorno d'oggi, insieme a mio padre, è la mia più grande sostenitrice.

Ho preso il diploma in relazioni internazionali per il marketing, anche se la verità è che mi sono sempre interessata di più allo sport che allo studio.

Dopo il diploma, nel 2016 sono partita per la Spagna per poter giocare in squadre completamente femminili nel campionato più importante del mondo. È stato un grande passo che mi ha permesso di migliorare sia in ambito hockeystico che in ambito personale. 

Il mio sogno sarebbe quello di poter fare di questo sport il mio lavoro, come lo è per alcuni uomini.