instagramyoutubetelegramlinkedin

Sergio Silva: "Non abbiamo mai smesso di sperare di rientrare in pista"

images/1-primo-piano/hp/2020/sergio-silva-se-houver-pressao-e-porque-adversarios-temem-o-.jpg

Abbiamo raggiunto telefonicamente Sergio Silva, allenatore portoghese del Trissino

Come sta affrontando la quarantena

"Stiamo affrontando tutto dal primo giorno a Trissino con mio figlio e mia moglie. La maggior parte del tempo è assistere mio figlio tra lezioni online e compiti a casa. Come gli altri colleghi, mi rivedo le nostre gare e cerco di apprendere il più possibile dalle altre squadre anche straniere. Riguardo anche piacevolmente partite che non ho mai rivisto, come quelle a Barcelos o Follonica, grazie alle condivisioni sui social. Abbiamo (non solo io ma anche altri giocatori della squadra, ndr) anche raccontato in diverse trasmissioni televisive portoghesi la nostra situazione per poter informare correttamente sulla forza di questa epidemia."

La sua squadra è stata in quaratena obbligatoria proprio all'inizio di marzo

"Era proprio un mese fa esatto. Quel lunedì abbiamo appreso dei problemi ad un'atleta della nostra squadra e martedì siamo entrati in quarantena obbligatoria. Ci siamo spaventati parecchio, un'esperienza intensa perchè non sapevamo cosa fare da un'ora all'altra, se non stare barricati in casa insieme alle nostre famiglie. Alcuni amici ci hanno aiutato per portarci la spesa in quei 15 giorni, non solo a noi ma a tutti i ragazzi del team. La società ci è sempre stata vicina con l'aiuto anche del Comune e del Sindaco. Noi non abbiamo mai smesso di sperare di rientrare in pista e subito da quel giorno abbiamo seguito un piano di lavoro del preparatore fisico. Poi per fortuna Stefano è migliorato e anche noi non abbiamo avuto nessun sintomo influenzale, sempre seguiti a stretto contatto con gli organi preposti per la misura della febbre diverse volte al giorno."

Una stagione iniziata con tante aspettative

"Diciamo che le pressioni sono arrivate da fuori perchè noi avevamo ben presente i nostri obiettivi, cioè quelli di entrare tra le prime quattro in tutte e tre le competizioni a cui abbiamo preso parte. E' innegabile che avevamo dei problemi soprattutto in trasferta, non di gioco ma proprio di contuinità. Una continuità che eravamo riusciti a ritrovare tra gennaio e febbraio dopo la sconfitta, forse la più brutta, a Montebello. Da quel punto abbiamo cambiato ritmo e la mentalità anche in trasferta era nettamente cambiata, anche grazie ai risultati che abbiamo raggiunto in Europa, dove eravamo vicini ad una Final Four storica per la città.".

Il voto alla sua squadra

"Il voto è 7 e mezzo. E' stata una sfida intrigante sin dal primo giorno anche perchè sono al secondo anno in Serie A1 dopo l'esperienza di Vercelli. E' andata bene ma non benissimo, anche se devo ammettere che la classifica non è così veriteria con noi, meritavamo almeno un posto in più dell'attuale quinto posto, anche perchè i match più difficili del girone di ritorno li avevamo già giocati."

Qual è la sua sensazione in questo momento dopo lo stop forzato

"La priorità è assolutamente rivolta verso la salute e la risoluzione di questo problema così importante. Io però sono con la speranza che le cose possano cambiare in maniera positiva. Io ma tutta la squadra non avrebbe nessun problema di giocare anche tra giugno e luglio. Il campionato portoghese ha sempre giocato fino alla fine di giugno con le finali di coppa anche a luglio, quindi non vedo particolari ostacoli di farlo qui in Italia, se la situazione ritornasse alla normalità nelle prossime settimane. Noi siamo stati in quarantena obbligatoria per diverso tempo e sappiamo quale sia il peso di questa epidemia, ma siamo anche propositivi nel ritornare in pista."