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Dal lockdown alla ripartenza, la primavera del pattinaggio Corsa al tempo del Covid 19

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Alla ripresa dell’attività facciamo un punto della situazione insieme al CT Massimiliano Presti

 

Tre mesi di inattività sono tanti, forse troppi. Ma per uno come il CT Presti, che la notte la passa a pensare a quello che i suoi ragazzi devono fare durante il giorno, devono essere stati davvero un’infinità.
Ed oggi che si inizia ad intravvedere la luce in fondo al tunnel, è un po’ come il vulcano che è pronto ad esplodere dopo un lungo periodo di calma apparente. Apparente, appunto, come l’inattività del pattinaggio Corsa, le cui rotelle, in un modo o nell’altro, non hanno mai smesso di girare in questa lunga primavera di lockdown.
Ma procediamo per gradi e vediamo, attraverso una lunga chiacchierata con il Commissario tecnico, come ha pulsato il cuore della disciplina, orchestrata dal settore tecnico in collaborazione con la SIRI, durante questa drammatica quanto imprevista ed imprevedibile emergenza dovuta alla pandemia del Covid 19.


Commissario, qual’era la situazione prima del virus?

“Le prime settimane di febbraio lasciavano spazio ad una stagione densa di impegni e piena di aspettative per il movimento azzurro.Dopo un’intensa preparazione invernale, arricchita da numerosi raduni federali, si erano appena conclusi i campionati italiani indoor di Pescara, il tradizionale appuntamento di apertura della stagione agonistica, con segnali incoraggianti per l’attività 2020 che, a giugno, avrebbe concentrato nel giro di una manciata di settimane la prima edizione degli Italian Roller Games, e a seguire i mondiali in terra Colombiana.Da lì in poi vince solo questo terribile Virus che, a macchia di leopardo, si impossessa di tutto il paese, bloccando l’attività già da fine febbraio nelle Regioni del Veneto e della Lombardia.

Poi all’improvviso Il blocco ….

“Il contraccolpo è stato duro ed imprevisto. Allo spaesamento iniziale si sono affiancati prima la paura e poi l’incertezza del futuro, condizionata dalla continua sospensione e cancellazione degli eventi e dalla difficoltà ad interpretare il continuo carosello di norme. Ma insieme al settore tecnico non ci siamo persi d’animo e ci siamo attivati subito con nuove metodologie che, sfruttando la tecnologia digitale, ci hanno consentito di ‘restare sul pezzo’ con sedute di home training, sfruttando la rete e le piattaforme di condivisione web, trasformando camere e corridoi nelle nostre palestre e nelle nostre piste.”

Com’è stata la reazione e quali sono state le prime iniziative intraprese per rispondere sportivamente al coronavirus?

“Ci siamo subito rimboccati le maniche e, in pochi giorni, io con il mio staff e la preziosa collaborazione e disponibilità di alcuni tecnici federali, sempre in sintonia con il Settore tecnico e SIRI abbiamo elaborato una serie di programmi che puntavano soprattutto sulla forza e sul potenziamento dapprima per poi mixare il tutto con un lavoro più metabolico.

Un lavoro esteso che ha interessato oltre 250 ragazzi delle categorie Allievi Junior e Senior, suddivisi in classi, coinvolgendo anche numerosi Tecnici societari.”

Quali sono gli aspetti positivi emersi da questa situazione?

“Questo significativo percorso ha portato ad importanti feedback relativamente al miglioramento della forza fisica generale, e ne emerge fortemente l’importanza e la rilevanza della preparazione atletica
Inoltre ho trovato molto utile poter condividere in rete tra i tecnici dei Club, gli atleti e lo Staff Federale, i miglioramenti dei ragazzi e tanti aspetti non solo sportivi.
Occasioni anche per sperimentare nuove idee e nuovi metodi. Penso ad esempio al progetto di allenamenti in diretta Facebook che prevedevano appuntamenti settimanali dapprima con la collaborazione dei tecnici e, a seguire, degli Atleti azzurri più rappresentativi. Grazie alla diffusione sui social media, siamo partiti dall’alto livello fino a raggiungere la base del movimento, verso la quale la Federazione riserva un’attenzione particolare in queste difficile fase emergenziale e post-emergenziale.
Abbiamo ricevuto apprezzamenti anche dal Coni, che ha indicato come eccellente ed esemplare l'operato dello staff della Nazionale in merito alla gestione dei propri comparti in emergenza Covid-19, evidenziando come, anche Federazioni Sportive più strutturate, non hanno avuto né le nostre idee, né tanto meno la nostra tempestività.”

Com’è stata la ripresa?

“Alla ripresa dell’attività su pattini di questi giorni si è tenuto conto di diversi fattori di criticità anche di tipo individuale quali la modificazione ed il cambio di abitudini nel sonno e nell’alimentazione, l’eventuale stress determinato dalla costrizione domestica e dalla lontananza dal pattino; Inoltre abbiamo considerato la totale e prolungata mancanza dell’utilizzo del mezzo tecnico, con i risvolti in chiave di “re-training” (ripresa attività), la gradualità al ritorno del gesto tecnico, alla propria intensità, al proprio Timing, e la gestione della “spinta emotiva” (voglia di fare) con i conseguenti rischi di possibili infortuni, perciò va strutturato un programma per un ritorno graduale senza la frenesia del tutto e subito o come a voler recuperare il tempo perduto soprattutto in mancanza di un calendario agonistico definito.
Atleti di questa levatura, con qualità tecniche così evolute, vogliono tornare quanto prima alle proprie sensazioni ed è per questo motivo che la progressione dell’allenamento deve seguire tante variabili e nel rispetto della salute degli atleti e dei protocolli.”

Il pattinaggio Corsa è finalmente tornato sulle rotelle: forza ragazzi, forza Italia!

presti senigallia corsa

nella foto il CT Presti con il Sindaco di Senigallia