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Serie A. Milano soffre e fa sua gara 3 all’overtime

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Milano House@Quanta – Asiago Vipers 3 – 2 o.t.
Giornata uggiosa a Milano, con la pioggia che scende leggera e fitta per tutto il giorno. E mentre l’umidità rende fresca l’aria anche al Quanta Village, va in scena gara 3 di finale campionato, forse il match più atteso, sicuramente non quello decisivo, ma veramente importante. In palio non solo la partita, ma soprattutto la possibilità di mettere la testa avanti in una serie ferma sull’1 – 1 dopo gara 2. I Vipers arrivano da una convincente vittoria in quel di Asiago, è quindi Milano che ha tutto da perdere: in casa non deve fallire. Partita così sentita dai veneti che il cinema Lux di Asiago trasmette la diretta e fa il pieno di gente. Dopo gara 2 da quelle parti ci credono eccome. A sorpresa sono proprio gli ospiti a partire forte, mentre Milano sembra faticare a trovare il bandolo della matassa. La pressione sembra giocare un brutto scherzo ai meneghini, che subiscono tanto e sono retti in partita in diverse occasioni da un grande Mai. Ma il risultato non si sblocca. Milano riesce a diventare pericolosa a metà del primo tempo, ma anche Stevan sembra in giornata di grazia. Il primo tempo, giocato a ritmo altissimo passa così tra cambi di fronte continui (seguita comunque ad essere più pericoloso Asiago) e una penalità per parte che le due squadre non riescono a sfruttare. A trenta secondi dall’intervallo Milano pesca una penalità per troppi uomini in campo che gli farà cominciare la seconda frazione in inferiorità numerica.
Nella ripresa i padroni di casa sembrano aver ritrovato la solita forza propulsiva e spingono forte, diventando man mano più pericolosi e presentandosi a più riprese davanti all’estremo difensore asiaghese, che però si dimostra sempre attento. Al 12’ minuto la svolta che sembra imprimere la direzione alla partita: Rossetto serve Vellar che punta dritto verso Mai e lascia partire un gran tiro all’incrocio dei pali che porta a sorpresa in vantaggio Asiago (0 – 1). Milano accusa il colpo e alza il ritmo nel tentativo di riprendere subito una partita che rischia di mettersi male, ma salta anche la calma. Strada viene pescato in azione fallosa e fatto accomodare in panca puniti, ma non ci sta e tra le reiterate scomposte proteste viene punito con altri due minuti; per lui partita finita. Due minuti dopo arriva il raddoppio di Asiago: Berthod serve centralmente Tessari che controlla e brucia la difesa del Quanta a due passi da Mai per lo 0 – 2 che scende come una scure sul destino della partita e di Milano. Che però ha il merito di non darsi mai per vinto e una manciata di secondi dopo accorcia le distanze con il Cobra Ferrari che spara una bordata di prima intenzione da centro area raccogliendo il passaggio preciso di Lettera (1 – 2) e tornando verso la panchina suona la carica ai suoi. Le speranze di rimonta sembrano vanificate da una penalità assegnata a Banchero, che i padroni di casa passano indenni. Quando le squadre tornano in parità mancano tre minuti. Poco dopo Tessari toglie il portiere e a un minuto dal termine arriva l’insperato pareggio firmato Lettera, che insacca da posizione ravvicinata (2 – 2). Le due squadre non riusciranno più a farsi male fino alla sirena.
L’overtime inizia subito con un brivido per Milano: Asiago vuole provarci. Ma è capitan Banchero a concludere a rete un veloce contropiede siglando il golden gol che regala a Milano la vittoria (3 – 2). Onore a queste due squadre che hanno dato vita ad uno spettacolo ad altissima intensità. Merito di Asiago, che ha provato a vincerla questa partita sul difficile campo del Quanta senza timore reverenziale, con i suoi giovani sfrontati e talentuosi. Merito di Milano che non ha mollato mai, capace di risalire la china quando tutto sembrava perduto, di recuperare due gol negli ultimi minuti e prendersi di prepotenza questa partita. Adesso appuntamento a sabato ad Asiago, dove gli ospiti avranno la prima occasione ammazzaserie.
Emanuele Banchero (Milano): “Il gol non è solo mio, ma della squadra. Non molliamo mai, ci crediamo sempre. Siamo sempre andati sotto in queste partite ma ci crediamo fino alla fine e ci proviamo fino alla fine.”
Fabio Forte (Asiago): “A Milano non è sufficiente giocare bene come non è sufficiente giocare benissimo. Per vincere a Milano devi semplicemente giocare una partita “perfetta” e quella di stasera non lo è stata.”

 

foto:Carola Semino