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L’Intervista al CT Massimiliano Presti dopo il Mondiale di Kaohsiung

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1. Vorrei chiederle innanzitutto un primo commento sull’ambientamento.

R/. E’ stato molto duro ambientarsi e adattarsi a condizioni climatiche e ambientali, ma anche alimentari, completamente differenti dalle nostre. I nostri primi avversari, infatti, non sono stati gli altri atleti ma il fuso orario, il clima e l’alimentazione. Adattarsi al fuso orario ha richiesto qualche giorno. Come se non bastasse poi abbiamo trovato una città caldissima con un tasso umidità altissimo. L’ultimo, ma non meno importante, è stato  il fattore alimentare, ma anche qui abbiamo rimediato.

2. Come valuta il lavoro di preparazione degli atleti in vista dell’appuntamento iridato?

R/. Ovviamente questo non è un periodo congeniale per noi, in quanto tutte le attività agonistiche sono finite da un po’. Detto questo, devo dire che sono stato sempre in contatto con gli allenatori dei ragazzi per cercare di seguirli su vari aspetti. Abbiamo cercato di organizzare gli allenamenti in modo tale che i ragazzi potessero conciliare i propri impegni scolastici o lavorativi con la preparazione. I ragazzi, comunque, si sono presentati all’appuntamento iridato in una buona condizione atletica. Gli allenatori hanno fatto un bel lavoro, durante tutto l’anno, sia in vista degli impegni nazionali, sia in prospettiva degli europei, dove abbiamo vinto molto, prima, e del mondiale, da cui usciamo a testa alta, dopo.

3. Si ritiene soddisfatto della squadra e dei risultati ottenuti in questa edizione del FIRS World Championships Roller Speed Skating Cat. – Juniores - Seniores M/F?

R/. Non c’erano molte aspettative su di noi, per via di alcuni fattori, e le nazioni straniere, soprattutto quelle del Sud-Est asiatico e del Sud America, hanno alzato di molto il livello della competizione. Detto ciò, devo dire che è stato un ottimo mondiale e siamo riusciti a gareggiare ad alti livelli, nonostante l’assenza di qualche atleta, riuscendo anche a portare a casa un buon numero di medaglie. C’è da dire inoltre che in Asia è sempre difficile, quindi, ogni medaglia vale doppio.

4. A proposito di medaglie. Molte delle medaglie per l’Italia sono arrivate dagli Junior Men. Cosa ne pensa a riguardo?

R/. Sapevo che questi atleti erano capaci di fare qualcosa di eccezionale. Questo è il frutto del lavoro che ormai da qualche anno facciamo con i giovani. Ho voluto, difatti, investire sui giovani svolgendo molte trasferte e raduni, ma senza mai trascurare i grandi, grazie anche ai centri di alta formazione federale, dove ho potuto approfondire la conoscenza degli atleti. Questo mi ha permesso di conoscerli bene e soprattutto di capirne le caratteristiche. A esempio, alcuni più hanno pressione addosso più si esprimono ad alti livelli. Così ho potuto lavorare meglio e far capire loro che bisogna aver rispetto per le altre Nazioni ma non paura. E i risultati si stanno vedendo.

5. A proposito dei giovani, come valuta il Mondiale di Daniel Niero?

R/. Per Niero non era facile riconfermarsi. Ma il ragazzo ha fatto un mondiale strepitoso dando prova di una grande maturità.

6. Come valuta invece il Mondiale dei Senior Men?

R/. I ragazzi si sono presentati all’appuntamento iridato molto motivati e con tanta voglia di esprimersi al meglio. Hanno dato il centodieci per cento. Nel fondo, siamo riusciti ad esprimerci ad ottimi livelli mentre nella velocità abbiamo trovato avversari molto preparati che ci hanno messo in difficoltà. Mi permetto di dire che forse, con qualche errore tecnico in meno, magari avremmo ottenuto qualcosa in più. C’è quindi molto da lavorare, ancora, e si deve continuare, anche con loro, il processo di sviluppo in corso.

7. Una sola medaglia invece dalle Women. Come valuta il loro Mondiale?

R/. Le atlete hanno dato tutto quello che avevano in ogni gara e hanno fatto un buon mondiale. C’è da dire che non si sono mai date per vinte in partenza e hanno lottato sempre, come nella 3.000 m Relay dove abbiamo conquistato il quarto posto o nella 100 m Sprint dove abbiamo conquistato un bronzo. Bisogna, quindi, essere contenti delle loro performance. Tuttavia, al momento, le nostre avversarie sono oggettivamente più forti di noi e questo è chiaro a tutti.

8. Cosa si dovrebbe fare per far tornare le Women a vincere come in passato?

R/. E’ vero, anni fa vincevamo diversi titoli, sia nel fondo sia nella velocità. Le cose andavano bene perché si vinceva. E questo ha fatto si che non ci si accorgesse di ciò che stava accadendo e che le cose stavano cambiando. Ora le cose si stanno raddrizzando. Dobbiamo, quindi, continuare con il lavoro che sto portando avanti a livello giovanile che mira a dare un impulso decisivo alla crescita del settore femminile per tornare il prima possibile a quei livelli. Nelle categorie giovanili, infatti, ci sono diversi talenti su cui sto lavorando e spero che, con il tempo, possano esplodere appieno. Quindi, in questo momento tocca a noi inseguire, ma non è un problema. Come ho detto poc’anzi, è questione di tempo.

9. A proposito dei giovani. Cosa pensa del momento attuale dei nostri settori giovanili?

R/. Dobbiamo allargare il bacino di utenti. Si deve, quindi, lavorare di più sulle scuole di pattinaggio e far crescere i numeri. Ci sono regioni, infatti, che hanno numeri veramente troppo piccoli. Devo dire, a tal proposito, che ii presidenti e i responsabili regionali stanno lavorando bene nelle rispettive regioni. E anche grazie al loro appoggio che ho potuto svolgere certe atività a livello regionale. Gli ultimi Europei e questa edizione dei Mondiali, infatti, ci hanno dimostrato che lavorare con i giovani alla lunga ripaga.

10. Un messaggio per gli atleti?

R/. Il lavoro alla lunga paga sempre. Bisogna migliorare l’aspetto professionale della gestione degli allenamenti, dell’alimentazione, dell’approccio alla gara, e anche migliorare dal punto di vista tattico e del cinismo. Continuerò a seguirli per proseguire un cammino, intrapreso da qualche anno, che ci porti a ritornare una Nazionale degna del nostro passato. Voglio che i nostri giovani crescano con una mentalità vincente che gli venga inculcata sin dalle categorie inferiori. Voglio che abbiano tanta cattiveria agonistica e voglia di riscatto. Devono aver ben chiaro dove arrivare.

11. Come proseguirà adesso il suo lavoro?

R/. Gli ultimi due anni abbiamo lavorato e investito molto sui giovani. Continuerò su questa strada, ovviamente senza trascurare le categorie Senior. Ringrazio, a tal proposito, tutte le persone e gli sponsor che mi hanno aiutato con molta disponibilità in questo percorso. Altro punto fondamentale del lavoro di questi ultimi anni, e che intendo portare avanti, è l’aver raggruppato le categorie Junior e Senior. Secondo me, infatti, nonostante le critiche iniziali piovute addosso a questa iniziativa, è stata una mossa vincente. All'estero le categorie Junior vanno forte come le Senior se non addirittura di più. Il livello delle altre nazioni è molto alto e non ci possiamo permettere di aspettare che l’atleta maturi, finirà piuttosto per ritirarsi. I risultati ci incominciano a dar ragione. I nostri Junior, infatti, che da due anni corrono con i Senior in Italia, si sono ritrovati ad avere meno difficoltàall’estero. Ho altre idee per la crescita del movimento, ovviamente intendo la crescita dell'atleta nei tempi moderni, ma ne parlerò nelle sedi opportune. Sono pronto a sentire le idee e i pareri di tutti e coinvolgerò chiunque voglia apportare il proprio contributo a questo sport. Spero che così facendo si possa trovare una chiave di lettura che ci permetta di crescere e di svoltare.

12. Un suo pensiero a conclusione di questa intervista?

R/. Per chiudere, ringrazio il responsabile del settore tecnico, lui che mi sopporta e mi supporta appoggiando tante mie idee e soddisfacendo le mie richieste. Voglio altresì ringraziare il Consigliere Federale Leandro Naroli, capo delegazione, per il costante appoggio e il prezioso supporto che ha offerto durante tutto il mondiale. Il mio ringraziamento va inoltre a tutte le persone che hanno dato il loro contributo per la buona riuscita di questa avventura: presidenti e responsabili regionali allenatori, genitori, funzionari FIHP e lo staff della nazionale, sempre molto disponibile. Non per ultimo, un grazie di cuore a tutti gli atleti che si sono dimostrati tali durante tutto questo anno. Grazie, a presto.