Focus sulla stagione dell'Hockey Valdagno 1938, semifinalista playoff e semifinalista europea.
Una stagione che doveva essere del rilancio per la squadra più vincente della propria provincia. E c'è assolutamente riuscita. Dopo essere stata viva protagonista dal 2009 al al 2014, succedendo al dominio del Follonica degli Immarcabili. Tre scudetti in quattro anni, ed una finale scudetto persa contro il Viareggio, insieme ad alcuni dei giocatori che ora dominano a livello europeo (Nicolia e Gil per citarne solo due), che ancora riecheggiano nei ricordi dei tantissimi appassionati biancocelesti. Ed in molti di queste vittorie (se non tutte) c'è la mano di Franco Vanzo. E c'è soprattutto la mano dei dirigenti, nella rifondazione della società vicentina dopo i fasti e soprattutto dopo diversi problemi societari. Una saggia guida che ha permesso in 5 anni di ritornare in vetta al campionato, con quel terzo posto in stagione regolare che ne certifica la bontà del lavoro fatto in riva all'Agno. Diverse interviste negli anni scorsi danno atto della lungimiranza del progetto. Un lungo percorso che li hanno portati in vetta, investendo molto sì, ma dando sempre un grande occhio al settore giovanile. Le ultime vittorie nella provincia vicentina, prima in Italia per tesserati FISR di Hockey Pista, risalgono al 2014 in casa Valdagno, ma anche Breganze aveva fatto la parte del leone con la vittoria della Supercoppa nel 2016. Quest'anno l'ultimo alloro dopo 3 anni, quello del Breganze in Coppa Italia. Ma all'hockey vicentino urge un porta bandiera: se prima del 2009 fu quasi sempre il Bassano a portarla, sino al 2014 fu il Valdagno, poi, fino all'anno scorso il Breganze.
Il Valdagno con il terzo posto in stagione regolare ha definitivamente colmato il gap con l'hockey toscano e lombardo, arrivando ad un soffio ad una finale scudetto. Ma prima di rivivere quella "maledetta" gara-5, bisogna dare uno sguardo indietro, a quando l'anno scorso ci fu il primo tentativo di risalire la china con gli ingaggi, su tutti, di Emiliano Romero e di Massimo Tataranni. Un'ossatura (Amato+Pallares) che hanno permesso nella stagione 2018-19 di alzare il livello, uno con l'addio di Romero e l'arrivo di Gimenez, reduce da una superstagione in Spagna, e ingaggiando altri tre atleti di caratura internazionale, l'italiano-argentino Gaston De Oro (dal Forte al posto di Fariza), lo spagnolo Trabal (al posto del monumento Cunegatti) e l'angolano Centeno. Un salto di qualità evidente per ritornare a far parlare di Valdagno. Sostenuti sempre da un tifo esaltante, già ad un terzo del campionato erano rimasti attaccati alle prime due classificate al termine della regular season: addirittura il 12 dicembre è al primo posto insieme al Forte, certificando la bontà del mercato estivo. Ma è proprio dal weekend successivo che ai biancocelesti comincia a mancare qualcosa: la sconfitta di 6-1 a Follonica è il primo boccone amaro. Una serie di ottimi risultati prima di un altro stop che nessuno si poteva aspettare: il 5-5 a Sandrigo ultimo in classifica. Una serie di alti e bassi fa perdere un po' la bussola al vero Valdagno che si era visto nella prima finestra del campionato. In Coppa Italia tante le speranze nella vicina Trissino, ma davanti si trova il Breganze. Una partita ad inseguire, ci pensa Gimenez a tempo scaduto a portare ai rigori il derby ma poi il Breganze ha la meglio. C'è anche la WS Europe Cup: ottimo percorso compreso il Quarto di finale contro il Viareggio. Sotto 5-2 nella gara di andata, riesce a recuperare in un concitato finale fino al 5-5. Strada in discesa per la Final Four: una partita tiratissima al PalaLido, certifica il 4-3 per la formazione vicentina. Una vittoria importantissima che dovrebbe svoltare la stagione, ma nell'ultima finestra di campionato un altro stop: tre sconfitte a Viareggio, a Vercelli (certificando la sua salvezza) ed in casa KO contro Follonica. Scivolati al quinto posto, servono due vittorie finali per ritornare nel terzo posto grazie anche alla miglior differenza reti. Un rush finale di forza, proprio come nei Quarti, quando incontra il Follonica, al top della forma, anche loro reduci da un finale di stagione positivo. Il 2 a 0 al Capannino è un risultato fondamentale, proprio come il ritorno 4-1. Semifinale Italiana ed Europea: due obiettivi stagionali raggiunti. La Semifinale Europea nel derby contro il Sarzana è una gara tutta a sè, dove prevale la paura di sbagliare. Eppure il talento di Gimenez, come volte successo nel campionato ed in Coppa Italia, sbroglia la matassa con uno di quei gol che saranno ricordati come simbolo di tutta la stagione. Poi il pareggio del Sarzana allo scadere. Un gol che taglia l'entusiasmo e la sicurezza sin qui costruita, in un toboga di emozioni da dicembre a marzo: il Sarzana ha più sangue freddo e vola in Finale. Ma imminenti ci sono le Semifinali. Valdagno cade in Gara-1 ad un minuto e mezzo dalla fine con un gol dell'onnipresente Motaran, dopo aver condotto buona parte della gara: un amaro finale come, purtroppo, già successo più volte. Ma Gara-2 c'è la sorpresa: i vicentini espugnano Forte dei Marmi proprio dopo 96 ore la trasferta europea. I toscani mettono le cose in chiaro in gara-3 (6-2), sembrando decisi a chiudere tutto a Gara-4. Al PalaLido però il Valdagno si ritrova, il miglior Valdagno, quello della prima parte di stagione. 2-1 maturato ai supplementari, con due gol dei due acquisti estivi De Oro e Centeno. In Gara-5 il Forte ritorna davanti: 3-0 dopo metà tempo, improntando a proprio favore il match. Ma il miglior Valdagno è esce fuori alla distanza, al contrario di molte gare dove Valdagno aveva iniziato con parziali più che favorevoli, poi colmati dall'avversario (vedi gara-1). In altri 20 minuti la squadra di Vanzo sciorina velocità e precisione, 2 Gimenez, ancora Centeno, poi Amato per il clamoroso 4-4. L'inerzia è completamente cambiata in un pochi minuti, ritrovando quelle sensazioni positive, che poi ritroverà anche nei supplementari con altri due gol, che sembrano arrivare al momento giusto al posto giusto: Pallares e Tataranni, l'ossatura dal 2017, fissano il 6-4 a 3'20" dalla fine del match. Valdagno lotta su ogni pallina, ma trova davanti l'uragano Forte dei Marmi che in pochi secondi spezza il sogno che forse nessuno avrebbe sperato ad inizio settembre. A 3 secondi dalla fine, anche prima dei rigori, che sarebbero stati meritati dopo 60 minuti di hockey a mille all'ora, il gol decisivo di Casas, in un'azione beffarda con una pallina che scivola in mezzo alla difesa, appoggiata a porta quasi sguarnita dallo spagnolo.
Un finale amarissimo per una stagione più che positiva per la società valdagnese. Per quattro anni non è riuscito a superare i Quarti di finale, anche con un po' di sfortuna, incontrando subito le più forti. Il campionato di primissimo livello, terzo posto, ne hanno certificato il cambio di ritmo, dimostrando per quasi il 70% delle sue gare un gran bell'hockey, anche molto vario negli atteggiamenti e nell'intensità, ma anche diversi momenti negativi, forse troppo negativi. Raggiunti questi livelli, insperati dopo 4 anni dedicati a rifondare l'intera società, ora il compito più difficile, confermare quanto di buono fatto negli anni con la rinnovata solidità societaria. E' innegabile che il terreno è fertile a Valdagno, con il rinnovato entusiasmo del pubblico e dei tifosi: rimanere leader in regione ma soprattutto ritornare un punto di riferimento nazionale è l'obiettivo dei prossimi anni. Ci sono tutti i presupposti per un ciclo vincente e di successo ad alti livelli, con la solidità che ormai ha già certificato la società vicentina.