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Diego Mir: "I giovani sono stati capaci di aspettare il loro momento"

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Abbiamo raggiunto telefonicamente l'allenatore del Lanaro Breganze, l'argentino Diego Mir.

Come sta passando la quarantena Diego Mir

"Io e mia moglie ci siamo trasformati in insegnanti dei nostri figli, aiutandoli nell'apprendimento delle lezioni e compiti date dalle scuole frequentate. Personalmente mi documento sull'hockey europeo guardandomi le nostre partite, quelle spagnole e portoghesi. Riorganizzo tutto il materiale che ho prodotto in questi ultimi due anni visto che di tempo ne ho molto".

La sua squadra si è sempre allenata da casa in queste settimane

"Dopo lo stop avvenuto da un giorno all'altro, abbiamo predisposto con lo staff tecnico un piano di lavoro a casa per tutti i giocatori. Siamo ancora qui a Breganze da quel giorno, solo Veludo ad inizio del mese è ritornato in Portogallo per problemi personali e non è più rientrato."

Due anni a Breganze non sono passati inosservati

"Il mio metodo di lavoro è particolare e non è facile daparte di tutti i giocatori capirlo. Lavoro sull'efficienza dei giocatori non solo per arrivare alla gara, ma per programmare tutta la stagione compresi gli allenamenti, per me fondamentali per un lavoro costante durante la stagione. Sono contento che venga apprezzato il mio lavoro ma non lo reputo completamente diverso da quello che vedo in giro per le piste."

La vostra stagione, dopo la vittoria un anno fa della Coppa Italia

"Abbiamo iniziato con alcune conferme ma ci sono stati tanti innesti e siamo ripartiti con gli stessi stimoli dello scorso anno. All'inizio del campionato gli addetti ai lavori ci davano una posizione fuori dai playoff, tra il nono ed il decimo posto, ed invece abbiamo dimostrato di valere anche un terzo o quarto posto. Come un anno fa abbiamo faticato all'inizio ma Breganze ha sempre dimostrato di avere pazienza e quindi tutti i giocatori hanno saputo esprimere il meglio con il tempo. Il programma di lavoro era di arrivare pronti alla Coppa Italia, come l'anno scorso: è sempre difficile vincere e confermarsi ma volevamo essere di nuovo protagonisti, non ci bastava partecipare. Ovviamente c'è un po' di amarezza perchè arrivavamo da un febbraio ricco di buoni risultati".

Il voto alla sua squadra fino allo stop

"Voto: 7 e mezzo. Tutti hanno dimostrato in tutti i giorni di lavoro grande professionalità dal più esperto al più giovane ed i risultati si sono visti. Ho trovato tanti giocatori che hanno sempre lavorato tanto nella loro carriera e che mi hanno dimostrato con la loro crescita di meritare di giocare in partita. Soprattutto i più giovani hanno capito che lavorando molto, i risultati arrivano, a chi prima e a chi dopo, e sempre dimostrando la stessa intensità in tutte le occasioni. Sono stati capaci di aspettare il loro momento, lavorando ogni giorno sulle loro potenzialità"

I campionati sono sospesi fino a data da destinarsi

"La situazione è fuori dalla normalità, l'importanza primaria è la salute. Essere fuori dalla pista e dell'attività è terribile. Qualunque atleta è conscio che l'infortunio è inevitabile, ma in questa situazione, non poter neanche allenarsi adeguatamente sapendo di essere in forma, è terribile. Ma la situazione è questa e ci devono essere gli sforzi di tutti per ripartire dopo uno stop non naturale, anche se finire la propria stagione fuori pista nessuno se lo poteva aspettare."

 

Foto di Elisa Ercego