instagramyoutubetelegramlinkedin

Intervista a Cristina "Kre" Vardanega

images/cristina_kre_vardanega_cover_fisr.jpg

Secondo appuntamento con le ragazze che contribuisono allo sviluppo dello skateboarding nazionale.
Cristina Vardanega, meglio conosciuta come Kre, una delle prime skater girls italiane, ci racconta come riesce a unire skate, arte e esperienza nel sociale insieme a Gaza FREEstyle Festival.
Eva

Kre portrait - ph. Andrè Lucat



Sei una delle prime ragazze che skatea in Italia! Non ti sei mai fermata e sei tutt'ora uno dei pilastri della scena. Come sono stati i tuoi primi approcci con lo skate?
Nel paese dove vivevo ( Possagno ) nessuno skateava, quindi all'inizio è stato un po' difficile ingranare e trovare qualcuno con cui condividere questa passione.
Una volta che però mi sono fatta coraggio, ho iniziato a girare e a conoscere altri skaters. Giravo sempre allo Speed Park di Montebelluna e al Flame Shop, lo skateshop gestito da Nicola il Gaucho, il Mignuz e Davide Martinazzo che in quegli anni fondarono Strage Skateboards e ogni tanto mi trovavo anche con i ragazzi di Rosà, i RosAngeles boys.
Dovevo farmi ogni volta una mezz'oretta più o meno d'auto per raggiungere i park più vicini, ma la cosa non mi pesava affatto .
Una delle mie prime tavole professionali che ricordo, mi era stata regalata da un amico di Bologna ed era una Shivatech, il modello di Daniel Cardone.

Cristina Vardanega - fs boardslide - ph. Osde

Negli anni hai skateato parecchio insieme ai maschi. Trovi differenze quando skatei in compagnia delle ragazze?
Se skatei con le persone giuste, uomo o donna che sia, grandi differenze non ci sono se c'è l'attitudine giusta che ti accomuna.
Sicuramente ora che sono più adulta trovo molta più affinità a livello caratteriale con le ragazze, mi capisco più al volo con loro. Mi piace stare in mezzo ad un gruppo di donne, mi da molta carica.
Poi non ho alcun problema a skateare con i ragazzi, anzi mi sono sempre trovata bene in loro compagnia, anche perchè fin da ragazzina ho avuto un' indole da maschiaccio, non ho mai amato i giochi da bambina.

Qualche anno fa hai creato la prima skate crew femminile  italiana, le BSG. Come è nato questo progetto e perché?
Sono nate circa 4 anni fà da una mia idea/ esigenza di condividere questa passione appunto con altre ragazze in un periodo in cui la scena femminile era piatta; cioè esisteva ma si limitava alla singola persona, non c'era una connessione tra di noi.
Così nella primavera del 2016 mi sono messa a contattare un po' di ragazze sparse per l'Italia, alcune le conoscevo già altre no ed ho proposto loro di far parte di un tour tutto al femminile. Era un desiderio che coltivavo da tempo e così un giorno mi sono decisa, l'ho organizzato e da lì è partito tutto. Subito non c'era l'intenzione di creare una crew ma semplicemente di trovarsi e skateare, poi tra una chiacchiera e l'altra è venuta fuori quest'idea di creare un gruppo.

BSG - ph. Ramon Zuliani

Col tempo il profilo delle BSG è cresciuto e mutato. Siete un punto di riferimento per tantissime ragazze. Com'è gestirlo adesso?
Non è semplice. Nell'arco di questi anni le BSG sono mutate....tra di noi si sono creati legami di amicizia più o meno stretti, alcune ragazze sono uscite dal gruppo, ci sono stati un po' di screzi ma nulla che abbia effettivamente rovinato i rapporti tra di noi, almeno per me. Semplicemente come è normale che sia, non sempre la strada che scegli  con il tempo rispecchia te stesso quindi ognuno è libero poi di seguire il proprio percorso. E' difficile gestire un gruppo numeroso di persone da diverse città, ciascuna delle quali con la propria identità, stile di vita e impegni.
Infatti come si può ben notare la nostra pagina è meno attiva rispetto a qualche anno fà, purtroppo non sono una grande amante dei social e non sono brava a gestirli eheh.
Sono comunque orgogliosa che si sia creato questo gruppo perchè mi ha permesso di conoscere delle belle persone che magari non avrei mai conosciuto o incontrato e mi ha permesso di vivere assieme a loro esperienze.
Ad oggi, BSG per me ( se poi le altre non sono d'accordo sono autorizzate a tirarmi un coppino alla prima occasione eheh ), è un legame di amicizia, un bel pretesto in più per mantenersi in contatto tra di noi e quando ci è possibile senza troppe pressioni e nella maniera più serena possibile, cercare di trovarci per skateare assieme, divertirci e magari organizzare qualche piccolo tour tra di noi.
E se tutto questo può contribuire a tenere l'hype alto nella scena femminile non può che rendermi felice.

Essendo sempre molto attiva come vedi la scena femminile italiana in questo momento?
Io ormai non giro più molto, mi faccio la mia skateata quella volta ogni tanto  quando posso, quindi una visione generale di eventi, contest, corsi etc.. per capire quante facce nuove ci sono, non ce l'ho.
Sta di certo crescendo, ci sono un bel  po' di ragazze/ine e bimbe che escono allo scoperto, il livello si sta alzando e credo che crescerà sempre di più o per lo meno me lo auguro. Sono molto curiosa di vedere come si evolverà!

Ke Little Lab a lavoro con le tavole riciclate

Quale impatto ha avuto l'arrivo dei social media per le ragazze skater in generale?
Ha decisamente contribuito a far conoscere e dare visibilità  alla scena che negli ultimi anni è cresciuta tantissimo nel mondo.
Credo che avere la possibilità di guardare un sacco di video e con più facilità, aiuti molto ad avvicinarsi con meno timore a questa realtà.
Potersi confrontare, identificare in qualche personaggio simile a loro, le ha certo spronate a buttarsi in un ambiente in cui si identificano....l'importante è farne un buon uso.

Sei una persona molto creativa. Trasformi vecchie tavole e pezzi di legno in vere opere d'arte. Raccontaci un po di questa tua passione.
La creatività è qualcosa che mi accompagna da quando sono bambina, amo da sempre creare con le mie mani, costruire, disegnare, dipingere...è qualcosa che mi fa stare bene.
Poi quando ho iniziato ad approcciarmi allo skate ho semplicemente unito le due cose e così ho iniziato a creare opere utilizzando solo skateboards usati e con il tempo ho imparato a lavorare il legno da autodidatta.
Sono stata abbastanza attiva per anni, diciamo fin da quando ho iniziato a skateare, purtroppo negli ultimi due anni ho avuto letteralmente un blocco e non ho più creato nulla. Non sto qua a spiegarvi il perchè, sono subentrati fattori che mi hanno portato a questo stop.
Ne ho sofferto, però da quando ne ho preso atto mi sono messa il cuore in pace e mi sono detta: "Fermati! Non è il momento, se ami veramente qualcosa ritornerà quando te la sentirai".
Infatti ora ho ripreso a lavorare, con molta calma e senza pressioni. Le idee in testa non mi hanno mai abbandonata, però per il momento le tengo per me e se sarà tornerò a partecipare a qualche evento oppure no, si vedrà :)

Lezioni di skate a Gaza - ph. Andrè Lucat

Quali sono i tuoi programmi futuri? È scontato che rimarrai sempre legata al mondo dello skate e dell'arte. Contuini con quello che hai già creato o hai delle idee nuove?
Beh dire che è scontato non direi. Nella vita si cresce e non si smette mai di imparare, gli eventi che accadono  e ci toccano più o meno da vicini possono farti cambiare strada da un momento all'altro come no.
E' chiaro che se hai delle passioni molto forti, se ami qualcosa veramente troverai sempre il modo che queste cose facciano parte della tua vita .
Per il momento continuerò sicuramente a skateare e creare finchè ne avrò voglia, progetti particolari non ne ho, però non mi precludo nulla, sono aperta a tutto ciò che mi può portare a vivere qualcosa di nuovo, se è nelle mie corde.
Mi piacerebbe tantissimo rivivere un'esperienza di volontariato come quella che ho vissuto lo scorso natale a Gaza, dove ho avuto la possibilità attraverso lo skateboarding di dare il mio contributo alla carovana del Gaza Freestyle Festival. Un gruppo di ragazzi, attivisti che da anni organizzano diverse "carovane" di solidarietà, in un fazzoletto di terra martoriata da anni dalla guerra " la Striscia di Gaza", con progetti di sport, arte e cultura per favorire uno scambio con la popolazione locale, attraverso workshop e la costruzione di skateparks . Questo progetto  vuole contribuire alla necessità dei giovani gazawi di utilizzare le discipline di strada come forma di espressione e libertà.
Per questo ringrazio ancora Andrè Lucat per avermi coinvolta e Meri Calvelli e tutta la carovana del Gaza Freestyle per aver permesso che tutto ciò fosse possibile.

Skating in Gaza - ph. Andrè Lucat

Lascia un consiglio a tutte le nostre skaters e quelle che sono alle prime armi.
 Skatea, divertiti e gira più che puoi