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Serie A termine girone di andata: Milano domina, Vicenza la spunta contro Padova, Asiago che paura ma è terzo. Ferrara fatica a Trieste

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Siamo qui come sempre in uno dei classici giorni post gara per fare un resoconto delle gare, per raccontarvi ciò che è accaduto nei palazzetti. Vorremo farlo con la solita leggerezza di sempre, dedicarci all’hockey, a quello soltanto, ma stavolta facciamo fatica e non possiamo far finta di nulla. Nei palazzetti stavolta non si respirava solamente l’aria pre-partita, veleggiava anche la tristezza, un amaro sentimento per la perdita prematura e tragica di un ragazzo che come noi amava e praticava l’hockey. La scomparsa di Andrea Cappellari, giovane di Asiago militante nella squadra dei Balck-Out, ha lascito sgomenti tutti e non importa di dove fosse, con chi giocasse, tutte le squadre si sono strette in questo dolore rispettando un doveroso minuto di silenzio in suo ricordo. Così alle ore 20, orario nel quale tutte le gare hanno preso inizio, è calato il silenzio nei palazzetti, via i caschi e idealmente anche tutte le maglie. In quel momento, in quel minuto, non sono esistiti colori, tutti quanti abbiamo fatto parte della stessa squadra: quella di Andrea. Occhi chiusi o al cielo in segno di rispetto e ricordo, poi i colpi a terra delle stecche. Il sabato è iniziato sotto un’altra luce, quella di una nuova stella che da venerdì splende in cielo.

Caschi in testa e si parte - Partiamo da quella che era la gara di cartello, il derby veneto tra Ghosts Padova e Diavoli Vicenza. I riflettori erano fin dalla vigilia puntati su di loro, sullo scontro diretto tra la seconda e la terza in classifica. Il Vicenza aveva, con la vittoria nella gara di recupero contro Asiago, superato in classifica i ragazzi dell’altopiano ed appunto i “fantasmi”. L’appuntamento si preannunciava da brividi, tutto lasciava presagire ad una grande giornata di sport e così è stato. I giovani patavini giocano a casa e tra le mura amiche sanno muoversi con disinvoltura, partono forte e dopo quattro minuti vanno in vantaggio con Elia Calore che raccoglie dal capitano Francesco Campulla. Il gol scuote il Pala Raciti, ma anche l’orgoglio dei Diavoli che dopo poco pareggiano con Baldan. 1-1 e una gara che viaggia sul filo dell’equilibrio fino al riposo. In pista si intuisce che le squadre se la giocheranno fino alla fine per conquistare i punti in palio e la pausa è il momento giusto per recuperare energie. Nella ripresa il Vicenza prova a forzare, ma Laner e compagni sono sempre sul pezzo e si fanno trovare pronti, così a metà del tempo arriva il nuovo sorpasso patavino confezionato tutto in casa Campulla. Francesco, il capitano ed il più grande tra i due, serve Lorenzo, il più giovane ma sempre più nel vivo delle gare, mette a segno la rete che fa impazzire di gioia la panchina e non solo. A sei minuti dal termine arriva però l’episodio che cambia le sorti della gara. Vicenza va in inferiorità, Padova ha la possibilità di sfruttare il match point, ma dopo neanche un minuto la via della panca puniti viene indicata anche a Calore. Gli ospiti tornano in superiorità e Sigmund non perde tempo per appoggiare l’assist per il pareggio di Delfino. Pareggio e polemiche che non si placano per Padova che contesta il fallo fischiatogli poco prima. I minuti successivi sono infernali e quando si alza la temperatura i Diavoli non possono che approfittarne e Delfino (doppietta) non si fa pregare, raccoglie da Dal Sasso e ribalta il risultato. I berici vincono 3-2 e consolidano il secondo posto alle spalle del Milano, mentre Padova raccoglie gli applausi del pubblico i quali però non mitigano il dispiacere di un’occasione persa come ammette il giovanissimo Lorenzo Campulla: <<È stata una partita con un ritmo molto alto, giocata alla pari. Peccato per la sconfitta, siamo stati in vantaggio fino agli ultimi minuti e forse abbiamo peccato di esperienza sul finale. La prestazione è stata positiva anche se c'è sempre da migliorare su certi aspetti importanti per riuscire a portare a casa punti contro squadre ben attrezzate>>. Pericolo scampato per Vicenza che può distendersi e godersi i punti conquistati grazie al match winner Andrea Delfino il quale però ammette: <<E’ stata una partita molto difficile. Siamo andati sotto quasi subito, il loro portiere ha fatto una gara molto buona e li ha tenuti a galla, ma abbiamo insistito per cercare di pareggiare e ci siamo riusciti. Dopo però la situazione si è complicata, siamo andati sotto di nuovo, ma alla fine con due buone occasioni siamo riusciti a riportarci avanti e a controllare negli ultimi minuti riuscendo a portarla a casa. Ma che fatica.>>
Vicenza si gode il secondo posto e allunga sulle inseguitrici, mentre Milano grazie alla vittoria in trasferta contro Monleale resta al comando in attesa di nuove sfide. Sulla pista dei piemontesi la formazione di coach Sommadossi era chiamata a confermare il proprio stato di forma e sopratutto a dimostrare che non ha minimamente intenzione di concedere occasioni a nessun avversario. Serviva una prova di carattere anche perché in quel di Novi, pista che temporaneamente ospita i “falchi”, il Milano arrivava con diverse assenze. Le preoccupazioni, se mai ce ne sono state, sono sparite dopo trenta secondi quando Fiala su assist di Vendrame -sempre loro- porta avanti i suoi. Il Monleale prova a tenere duro e soprattutto il passo e replica con una rete flash di Pagani grazie all’aiuto di Crisci. L’equilibrio però non regge molto perché lo stesso Pagani commette fallo e Vendrame è pronto a servire Belcastro, capitano per una sera vista l’assenza di Banchero, per il raddoppio. Da lì inizia lo spettacolo dei meneghini che mettono il turbo e conquistano la pista allungando il passo. Arrivano in sequenza le reti di Lusignani, altre due di Fiala che con quella di apertura gli regalano un’altra tripletta, e la doppietta di Vendrame. Il primo tempo di chiude con un secco 1-7 che lascia poca speranza per i padroni di casa che nello spogliatoio devono cercare solo la calma necessaria per affrontare la ripresa. Il secondo tempo è normale amministrazione per i rossoblu che devono solo gestire la gara e l’ampio divario costruito in precedenza. Con la calma colgono l’occasione di mandare a segno anche Hodge con l’apporto dell’onnipresente Vendrame che chiuderà con ben 7 punti tra gol e assist, e Ederle su assist di Belcastro. Una gara vinta con forza ed esperienza da un Milano che non manca un colpo, anche quando è costretto a fare a meno di giocatori fondamentali, segno di una mentalità vincente che sembra spingerli sempre più avanti. Monleale ha provato ad arginare questa forza e a loro va comunque l’onore di averci provato fino alla fine nonostante un primo tempo difficile come lascia intendere Pietro Andrea Brianzoni: <<Sapevo che sarebbe stata una partita difficile e proprio per questo non pensavo a far punti ma solo a giocare una buona gara. Durante i primi cambi l’emozione si è fatta sentire perché giocare contro una squadra nove volte campione d’Italia e contro giocatori di livello mondiale non capita tutti i giorni. Di conseguenza alla fine del primo tempo il risultato ha dato ragione al Milano. Nel secondo tempo siamo entrati più decisi e ordinati e siamo riusciti a contenere il gioco del Milano>>.
Non vedrà l’ora di archiviare il girone di andata la Lepis Piacenza che anche in quest’ultima gara non riesce a cambiare le proprie sorti. Contro il Verona poteva esserci l’occasione, non era facile ma bisognava provarci, l’intento era ospitare gli scaligeri ed approfittare dei favori della pista di casa. I gialloblu però, ancora in situazione di “autogestione” per l’assenza di un coach ufficiale stanno trovando da questo momento di transizione lo spirito e la spinta giusta per raccogliere punti e soddisfazioni come successo già la scorsa settimana contro il Trieste. Ospiti che, consapevoli di non potersi permettere di sottovalutare nessuno, partono bene e trovano il vantaggio di Raccanelli che corre prima a ringraziare Novarese per l’assist e poi a festeggiare con i compagni. Piacenza però, come spesso è successo in questa prima parte di campionato, concede ma poi contiene ed attacca animando l’incontro chiamando più volte in causa Gadioli. I minuti corrono veloci verso la chiusura della prima frazione, l’1-0 non è poi così male come passivo e forse è questo pensiero a tradire Fusco e compagni che commettono fallo e concedono a 3’42” dalla sirena la possibilità a capitan Sabaini di servire il raddoppio a firma di Frizzera. Si torna in parità numerica ma è ancora Sabaini ad essere protagonista, stavolta è lui a battere a rete concretizzando l’imbeccata di Magnabosco e portare il Verona sullo 0-3. Un uno-due che vanifica gli sforzi dei ragazzi di coach Turillo che fino ad ora avevano retto bene la gara e che adesso si trovano a dover recuperare una situazione tutt’altro che facile. Nel secondo tempo ci si attende una risposta dei “Lupi” ma, nonostante le occasioni si presentino, i gol non arrivano e anzi ne approfittano gli scaligeri che insistendo dalla parti della porta difesa da Paul Jonathan Taylor, trovano l’allungo con Carrer. Le sorti della gara ormai sono segnate, bisogna solo restare concentrati a non concedere spazi e così Verona può festeggiare, quando manca meno di un giro di orologio al temine, la rete di Sabaini (doppietta) su assist di Perini, ma sopratutto la seconda vittoria di fila. Piacenza, archiviato questo girone di andata amaro, dovrà voltare presto pagina e puntare tutto nelle prossime gare di ritorno per aggrapparsi alla speranza di salvezza.
A Cittadella gli Asiago Vipers scendono in pista con il lutto al braccio, ma soprattutto nel cuore, risultando meno lucidi e concentrati a differenza delle ultime uscite. La gara contro i granata non era una passeggiata, i padroni di casa nonostante le difficoltà nel trovare risultati sono sempre squadra temibile e mai doma. Tombolan e compagni provano a tenere testa alla terza forza del campionato e ci riescono bene: a metà del primo tempo riescono a trovare anche il momento giusto per sorprendere Facchinetti, l’ex di turno, grazie a Tiatto che serve l’assist per il vantaggio di Vaglieri. L’Asiago cerca di riportarsi subito sotto, ma per trovare la rete del pareggio deve attendere quasi lo scadere della prima frazione di gioco: a regalare il nuovo equilibrio è l’appoggio di Rossi e il gol di Berthod. La pausa serve per recuperare, ma sopratutto agli allenatori per dettare le linee da seguire per i secondi venti minuti di gioco che si preannunciano infuocati. Dopo poco aver rimesso i pattini in pista è nuovamente il Cittadella a passare in vantaggio sfruttando l’intuizione giusta di Sambugaro che mette in condizione Bido di battere a rete, ma le Vipere mordono immediatamente e nel minuto successivo Berthod cerca la stecca di Spiller per il 2-2. Botta e risposta che tiene alta l’attenzione di tutti- atleti, spettatori, ma anche del banco refertisti che devono segnare le penalità fischiate a Frigo, Rosseto e Bido. Passa la metà dalla ripresa e per la prima volta la formazione dell’altopiano fa pendere dalla propria parte l’equilibrio della gara grazie a Basso che si fa trovare pronto sull’assist di Munari. Ora il coltello dalla parte del manico lo tiene stretto coach Rigoni, i suoi ragazzi devono solo ascoltarlo e seguire i suoi consigli per portare a casa una gara che non era iniziata nel migliore di modi. Il conto alla rovescia per il fischio finale è già iniziato, mancano solo 9” e la presa viene allentata, il coltello scivola della mani come una saponetta, e il Cittadella agguanta un pareggio quasi insperato grazie proprio al capitano Tombolan che va abbracciare Lago per il suo contributo. Gli over time prendono forma, uno dei momenti più terribili di questo sport e il fattore mentale in questi casi può risultare fondamentale. Vorremo conoscere le parole che gli allenatori dicono ai propri atleti in quegli attimi precedenti il ritorno in pista, ma ci limitiamo a guardare il gioco che in 3vs3 si anima ancora di più. I tempi regolamentari si sono chiusi con il gol del capitano granata, la gara invece si decide grazie all’assist del capitano asiaghese Marco Frigo che serve Berthod (doppietta) il quale spazza via le paure e consegna due punti importanti a consolidare il terzo posto. Nonostante il risulto arriva la “tirata d’orecchie” di Allessando Rossi: <<Purtroppo non abbiamo giocato bene, abbiamo concesso troppo commettendo diversi errori e non siamo stati concreti nelle finalizzazioni. Dobbiamo subito ritrovare la concentrazione e la mentalità giusta che c’è stata finora>>. Un punto conquistato invece per il Cittadella che ha rischiato il colpaccio come ci fa capire anche l’autore del vantaggio granata Elia Vaglieri: <<Ci abbiamo creduto fino in fondo, forse non abbastanza. Partita volubile e qualche assenza di troppo, ma anche se siamo arrivati a ranghi ridotti finalmente si sta cominciando a vedere il lavoro di coach Marobin. Per noi un punto importante e peccato per la vittoria mancata>>.
Compito arduo per l’Edera Trieste che ha ospitato sulla pista di Opicina i Ferrara Warriors. I padroni di casa dovevano cercare di disputare una gara ordinata e senza troppi calcoli, forse non era questa una gara nella quale tirare fuori punti, ma riuscire a competere con squadre di alta fascia regala sempre grandi iniezioni di fiducia. Gli emiliani, ancora orfani dell’infortunato Alessio Lettera, hanno comunque la possibilità di schierare una formazione quasi al completo che gli permette di giocare con tranquillità. Gli atleti di Florean dal canto loro non si fanno impressionare e giocano cercando di tenere testa ai più quotati avversari che infatti riescono a passare in vantaggio solo a metà del primo tempo con il duo francese: assist di Gaboriau e rete di Duchemin. La formazione giuliana difende e prova a ripartire, il goalie sloveno Fink si dimostra all’altezza dei tiri subiti, e grazie a questo mix si riesce ad andare al riposo sull’0-1. La pista forse non è delle dimensioni congeniali al Ferrara che però dopo quattro muniti dall’inizio della ripresa trova la via del gol, quel gol che serve a trovare la tranquillità necessaria per gestire la gara con Crivellari ben servito da Andrea Bellini. Il raddoppio innervosisce l’Edera che commette fallo e lascia spazio a Crivellari (doppietta) per raccoglie da Gaboriau e portare i suoi sul 0-3. Ferrara ora deve mantenere il pallino del gioco e non rischiare, ma abbassa la guardia e concede a Sonrznik di ricevere da Cocozza e rovinare lo shoutout a Peruzzi ma non la festa. Gara tirata che si chiude con la vittoria per 3-1 degli Warriors che si portano a ridosso degli Asiago Vipers avanti di solo due lunghezze in classifica. Al termine dell’incontro queste le parole di Matteo Bellini: <<Non è stata una delle nostre partite migliori, forse anche a causa della superficie difficile, però siamo riusciti a gestire il disco e a controllare la gara. Abbiamo rischiato qualche contropiede, e un calo di concentrazione finale ha fatto si che l’Edera accorciasse le distanze, ma siamo comunque contenti per questi tre punti>>. Arriva una sconfitta, ma non il cattivo umore in casa Edera, si percepisce infatti l’ottimismo nelle parole di Nicolò Degano: <<Abbiamo recuperato un gioco più organizzato rispetto al match con Verona e siamo arrivati più volte vicini al gol, ma un po’ di sfortuna nella finalizzazione e qualche errore di troppo in fase difensiva ci hanno penalizzato. Possiamo senz’altro migliorare nei prossimi match>>.

E’ stato un fine settimana difficile, ci ripetiamo che lo spettacolo deve andare avanti e vogliamo dedicare questa giornata di campionato ad Andrea. Per una volta non battiamo le stecche a terra, ma alziamole in alto in segno di saluto.

 

Serie A- I risultati della 9a giornata (sabato 20 novembre 2021)
Monleale Sportleale - HC Milano 1-9
Ghosts Padova - Diavoli Vicenza 2-3
Lepis Piacenza - Cus Verona 0-5
Cittadella Hockey - Asiago Vipers 3-4 (OT)
Edera Trieste - Ferrara Warriors 1-3


La classifica dopo nove giornate: HC Milano punti 26, Diavoli Vicenza punti 22, Asiago Vipers punti 20, Ghosts Padova, Ferrara Warriors punti 18, Monleale Sportleale, Cus Verona, Edera Trieste punti 9, Cittadella Hockey punti 4, Lepis Piacenza punti 0

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Credit Foto Marco Carron