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Serie A dodicesima giornata: Milano vince (ai rigori) ma Asiago esce tra gli applausi. Edera sorprendente contro Padova. Ferrara di misura a Verona

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Un altro turno, il penultimo prima della sosta natalizia, che ci ha fatto sobbalzare lo stomaco come quando si salta senza sosta, tra divertimento ed euforia, su un tappeto elastico. Il nostro sabato è stato così, in bilico tra l’energica spinta che ci si dà per farsi lanciare per aria e la sensazione di leggerezza prima di provare il brivido della caduta libera. Iniziamo ad abituarci a non avere certezze, vivere nell’imprevedibilità, non dare nulla per scontato mentre ci godiamo la bellezza di ogni singola gara. Questa terza giornata del girone di ritorno ci ha riempito gli occhi di spettacolo e noi ne siamo sempre più avidi, ne vogliamo sempre di più. Tante volte usiamo il termine massima serie, sentirlo o scriverlo ci resta facile, ma sono questi i giorni nei quali ci rendiamo conto che se non si è davvero l’élite di questo sport non si riuscirebbe a regalare tali emozioni.

Un sabato in crescendo - A Cittadella i padroni di casa di coach Marobin avevano il duro compito di fermare il Monleale che arrivava da una vittoria importante ottenuta mercoledì sera contro i Ghosts Padova. Non una gara qualunque, difficilmente si vincono gare del genere per pura fortuna; la bravura però sta sopratutto nel confermarsi. La partita inizia subito, nel bene e nel male, nel segno della squadra ospite che prima passa in vantaggio con Alutto su assist di Crisci e poi commette il fallo che concede la superiorità al Cittadella che capitalizza con l’asse Campos-Grigoletto ad un secondo prima del ritorno in parità numerica. Il primo tempo scorre così, tra ribaltamenti di fronte ed occasioni per entrambe le formazioni. L’equilibrio è labile, bisogna fare attenzione perché in gare come queste gli errori si pagano sempre. Nella seconda parte del match sono infatti le penalità a fare la differenza e prima Cortenova, che si fa perdonare il fallo costato il pareggio, su appoggio di Novelli, e per due volte la coppia Pagani-Castagneri riescono ad andare a segno sfruttando le superiorità numeriche a loro disposizione. Episodi che risulteranno essere la chiave di volta della serata come ammette anche il piemontese Marco Perazzelli: <<È stata davvero una bella partita da giocare, contro un Cittadella che nonostante qualche assenza ha venduto cara la pelle. È stato un match combattuto, con tanti ribaltamenti di fronte ed a farla da protagonista sono stati gli special team. Sono molto soddisfatto di come ha giocato la squadra e di come siamo scesi in campo, mantenendo la concentrazione per tutta la durata della partita. Adesso testa bassa e si continua a lavorare perché ci sono ancora tante cose da migliorare, ma il lavoro del coach sta dando i suoi frutti e partita dopo partita stiamo prendendo fiducia e creando sempre più alchimia nel nostro gioco>>. Il Cittadella paga caro i falli commessi ed esce dalla pista con il rammarico di avere concesso forse qualcosa di troppo ad un avversario che non si è fatto pregare ed ha approfittato delle opportunità a disposizione. Dispiacere sì, ma c’è anche tanta positività nelle dichiarazione di Filippo Tiatto che tiene a precisare: <<Partita che dovevamo vincere ma non siamo stati in grado di avere l’atteggiamento giusto per guadagnarci la vittoria. Nel secondo tempo abbiamo commesso molti falli che hanno permesso al Monleale di passare in vantaggio. Ci mancano ancora molti giocatori causa infortuni ma arriverà il momento in cui faremo vedere cosa possiamo fare veramente>>.

A Verona si rivede il Ferrara che torna i pista dopo la sosta forzata della scorsa settimana, ma senza il suo secondo miglior realizzatore: il francese Gaboriau. Ci si aspetta un gara tirata perché gli scaligeri, anche con l’arrivo di coach Corso, sembrano aver trovato la loro organizzazione e la tranquillità necessaria per affrontare anche gli appuntamenti più impegnativi. I gialloblu giocano bene e tengono testa agli ospiti che però passano in power play con Matteo Bellini, assistito al meglio da Duchemin, quando mancano cinque muniti alla pausa. Prima del fischio della sirena il Ferrara è costretto per ben due volte all’inferiorità, anche 4vs2, ma si difende bene tenendosi stretto lo 0-1. I primi venti minuti sono più combattuti del previsto e al Pala Avesani ci si diverte. Negli spogliatoi si cerca di sfruttare al meglio i pochi minuti a disposizioni prima di tornare in pista, la seconda frazione è più aperta che mai. Non fanno in tempo a chiudersi i cancelletti per la ripresa che si apre subito quello della panca punti. Nuovamente Ferrara in power play e nuovamente Matteo Bellini (doppietta) che tutto da solo segna e fa allungare il passo ai suoi. Il raddoppio non va sprecato e nonostante Roffo e compagni ci provino in tutti i modi, il muro estense regge alla perfezione facendo solo una leggera breccia a 16” dal temine quando Carrer, su assist di Frizzera, sigla il definitivo 1-2. Tre punti importanti ottenuti fuori casa contro un Verona mai domo, anche per questo il goalie Marco Peruzzi sembra essere ancora più soddisfatto della serata: <<Sapevamo che sarebbe stata dura come partita e le sensazioni erano giuste. Verona è una squadra che già all’andata ci aveva messo in difficoltà, ma siamo stati bravi a portare a casa i tre punti sfruttando le occasioni che abbiamo avuto. In difesa abbiamo giocato ordinati e solo a pochi secondi dalla fine sono riusciti in mischia a fare goal. Speriamo in queste due settimana di recuperare al meglio per affrontare in casa nostra un Cittadella che sicuramente verrà più determinato che mai>>.

Quando alla vigilia vi avevamo presentato la gara tra Edera Trieste e Ghosts Padova, vi avevamo detto che sarebbe stata per entrambe un’opportunità di pronto riscatto dopo le sconfitte subite in settimana. Un appuntamento al quale presentarsi con la lucidità giusta e con i nervi saldi. All’andata i veneti ci andarono giù pesante mancando di poco la doppia cifra, una vittoria che coincideva ad un periodo di crescita esponenziale di risultati e punti che li avrebbe portati da lì a poco alle spalle della capolista Milano. Da qualche settimana però qualcosa non gira e così è l’Edera ad approfittarne giocandosi tutte le carte contro un avversario sulla carta superiore ma momentaneamente confuso. Sull’ampia pista del Pala Pikelc, Cocozza e compagni si sentono ormai a casa e riescono a coprire tutti gli spazi anche in occasione della penalità che arriva subito nei primi minuti. Pattinaggio e aggressività però sono una prerogativa dei giuliani e non solo escono indenni, iniziano un braccio di ferro con i patavini. A 13’07” un’intuizione di Delpiano manda a rete Sindici per il vantaggio ederino, rottura degli equilibri e Padova costretto a rincorrere. Si va a riposo, ma non crediamo che i padroni di casa si siano rilassati molto, la concentrazione deve essere rimasta massima, anche perché nella seconda frazione la situazione non cambia. Le occasioni per far spostare il baricentro della gara ci sono eccome, ma Laner e Mark Fink si fanno trovare pronti. La serata però è ancora del Trieste che trova con Delpiano, su assist del capitano Cocozza, il raddoppio che gela i ragazzi di Cantele. Mancano poco meno di sei minuti al termine dell’incontro e se per i padroni di casa sembra un’infinità, per gli ospiti inizia a sentisi la pressione del tempo che scorre. Le paure della rimonta svaniscono, l’Edera concede solo l’assist di Lorenzo Campulla per la rete in power play di Elia Calore ma mancano solo 30”, poi è gioia per Roberto Florean che a caldo dichiara: <<È stata una vittoria sofferta, volevamo riscattare la figuraccia dell'andata. Sempre sulle montagne russe, oggi la squadra ha girato ed abbiamo fatto il nostro gioco. I ragazzi sono scesi in campo determinati, volevano a tutti i costi vincere e così è stato>>. L’analisi del momento no del Padova è invece nelle parole del goalie Ermanno Laner che non esita a dichiarare: <<Difficile commentare in questo momento della stagione, ormai da più di un mese non stiamo più giocando come eravamo abituati a fare. E' come se qualche ingranaggio si fosse rotto tutto d'un tratto, sta a noi adesso tirare fuori l’orgoglio e dimostrare che si tratta di un semplice calo prestazionale transitorio. Nelle ultime 3-4 uscite abbiamo lasciato per strada punti preziosissimi al fine della classifica e del morale, in campo fatichiamo non poco a trovare la via del gol e in difesa ultimamente stiamo commettendo errori tanto banali quanto letali. Complimenti all'Edera che ieri sera ci ha dimostrato come, seppur a ranghi ridotti, con la giusta grinta e cattiveria agonistica si possano portare a casa risultati importanti>>.

Sembrava essere giunti ad una svolta dopo l’ultima gara disputata, ma non c’è stato nulla da fare per la Lepis Piacenza che contro i Diavoli Vicenza torna a faticare. Era certamente una gara fuori portata, lo era anche contro Milano, ma stavolta gli emiliani non sono riusciti a replicare la bella prestazioni vista sulla pista del Quanta. Difronte c’erano i Diavoli, di nome e di fatto, che ancora una volta non guardano in faccia nessuno e se gli viene data la possibilità non esitano a dilagare. La squadra di Sigmund ci ha infatti abituati a queste prove di forza che di fatto le assegnano un’etichetta da insaziabile mietitrice di reti. Ieri sera non è stato da meno e già nei primi dieci minuti i vicentini sono avanti 0-5 grazie a tre reti di Delfino, Pace e appunto Sigmund. Il Piacenza prova a sostituire Paul Jonathan Taylor facendo prende il sul posto tra i pali a Cusin, colui che aveva strappato applausi nella gara contro Milano, ma l’avvicendamento non sortisce il risultato sperato. Tiburtini riesce ad accorciare le distanze con un assist di Pagani, ma in chiusura di tempo è Baldan a farsi trovare pronto sul passaggio di Francon e mandare tutti a riposo sul 1-6. Per i lupi ancora una serata difficile da gestire, per il gioco e per il morale. Il secondo tempo inizia, neanche a dirlo, all’insegna dei Diavoli che continuano a tenere in mano il gioco e riprendono da dove avevano lasciato: segnando. A cadenza abbastanza regolare, come se si controllasse il cronometro, la formazione berica aumenta il proprio divario con Pace (doppietta e quattro assist), le doppiette di Francon (più tre assist) e Frigo (due assist), altre due volte Delfino (cinque reti) e Baldan (tripletta ed assist). Ad interrompere per un attimo la valanga di reti rossonere ci pensa Mucchetti, quando mancano tre giri di orologio alla fine delle ostilità, su passaggio di Fusco. Un 2-15 severo per la Lepis che ora deve puntare tutto sull’ultima gara contro Padova prima della sosta per provare a farsi un regalo di natale. Per i Diavoli invece un altro risultato ampio e altri tre punti che servono alla scalata in classifica. A parlare per loro è però un Matteo Francon non pienamente soddisfatto che esordisce: <<Abbiamo giocato una buona partita, ma abbiamo concesso troppe occasioni agli avversari che sono andati a segno due volte per errori che potevamo evitare. Comunque ho visto bei passaggi, buon gioco, una buona alchimia fra i giocatori, quindi direi una buona partita>>.

Arriviamo all’ultima gara e come si dice in questi casi: il bello arriva alla fine. Asiago - Milano era la gara di cartello, quella che aveva tutti gli occhi puntati e dalla quale ci si aspettava di tutto. Alla vigilia, da entrambi gli spogliatoi erano arrivate parole di rispetto e la convinzioni che sarebbe stato un match difficile e assolutamente non scontato. Il presidente arancio-nero Fabio Forte aveva dichiarato che per affrontare al meglio il Milano sarebbero serviti i Vipers visti nella prima parte di stagione. Beh! Crediamo che sia stato accontentato, forse non del tutto, ma l’Asiago visto ieri sera è stato in grado di far tremare -nuovamente- la corazzata meneghina. Padroni di casa che schiacciano sull’acceleratore e dopo sei minuti e mezzo passano con Rodeghiero che riceve da Berthod e sorprende Mai. Passa poco ed arriva il raddoppio ad opera di Berthod che -servito da Rossetto- fa infiammare la pista di Via Cinque. La serata sembra quella giusta, i Vipers riescono a tenere botta anche in doppia inferiorità grazie anche ad un’altra prestazione degna di nota da parte di Facchinetti. Si va negli spogliatoi a prendere un tè caldo, ma soprattutto ad ascoltare le indicazioni dei coach che sanno che la gara non è affatto finita. Sommadossi e Rigoni si conoscono e conoscono l'altra squadra avendola guidata fino a pochi mesi fa. Nel secondo tempo la pista diventa una scacchiera e loro cercano di posizionare le pedine in modo strategico. Milano parte bene e Banchero trova immediatamente l’imbeccata giusta per Vendrame che accorcia le distanze, ma per due volte Ederle commette l’ingenuità di lasciare in inferiorità i suoi compagni e Asiago non fa i complimenti. Arrivano così le due reti di Rodeghiero (tripletta) su assist di Munari e Rossetto che portano i padroni di casa su un incredibile 4-1. Per un attimo si sogna in grande, battere Milano non è una cosa che riescono a fare tutti. Non si finisce di festeggiare che infatti è Ferrari ad accorciare le distanze su suggerimento di capitan Banchero. Mai abbassare la guardia, non in occasione di gare del genere e così Rigoni chiama time out e prova a spezzare il momento favorevole dei rossoblu. Il ritorno di Milano però è ormai cosa fatta e prima Fiala e poi l’asse Banchero-Belcastro riportano il match in parità quando sul tabellone mancano ancora dieci minuti di gioco. Un’eternità. L’Asiago torna con la mente in partita e non concede più nulla se non due occasioni di superiorità che però fanno “solo” palpitare gli spettatori. L’over-time sembra la soluzione per chiudere la serata, si inizia con la consapevolezza per entrambe di aver comunque portato a casa un punto, ma la voglia di prenderne almeno due è tanta e i minuti corrono senza sentenziare nulla. Si arriva così alla lotteria dei rigori e anche in questa occasione sembra che la serata non voglia terminare perché nei primi tre turni nessuno riesce a mettere il disco in rete e solo dopo che Asiago ha sbagliato la sua quarta possibilità, giunge il guizzo di Vendrame che fa calare il sipario sul big match e consegna a Milano i due sudatissimi punti che coach Sommadossi porta a casa molto volentieri: <<Tenuto conto del valore dell’avversario e delle difficoltà nel far gioco su questa pista, sono soddisfatto della prestazione dei miei. Credo che la partita l’abbiamo fatta noi, abbiamo pagato qualche errore di troppo in fase difensiva e il power play è stato meno efficace del solito, ma se guardiamo alle occasioni compresi pali e traverse, direi che abbiamo costruito abbastanza per meritarci questi due punti>>.

Detto tra noi, vi abbiamo appena raccontato cosa è successo questo sabato, ma già pensiamo alle prossime gare. Ci stiamo abituando troppo bene… e non vogliamo smettere.

 

Serie A - I risultati della 12a giornata (sabato 11 dicembre 2021)
Edera Trieste - Ghosts Padova 2-1
CUS Verona - Ferrara Warriors 1-2
Cittadella Hockey - Monleale Sportleale 1-4
Lepis Piacenza - Diavoli Vicenza 2-15
Asiago Vipers - HC Milano 4-5 (Rigori)

La classifica dopo undici giornate: HC Milano punti 34, Diavoli Vicenza punti 31, Asiago Vipers* e Ferrara Warriors* punti 24, Ghosts Padova punti 18, Monleale Sportleale punti 15, Cus Verona e Edera Trieste punti 12, Cittadella Hockey punti 7, Lepis Piacenza punti 0

*una gara in meno

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Credit Foto Vanessa Zenobini