Who’s next? - Siamo in Veneto ma l’orologio è “svizzero” ed il sipario si alza alla 18:30 precise per far esordire proprio la squadra di casa, i Ghosts Padova appunto, e l’altra super favorita: quel Milano che questa Coppa vuole riportarla nella propria bacheca. I rossoblu partono forte, tanto forte da indurre immediatamente il Padova a commettere fallo per ben due volte. Penalità che in cinque minuti portano i meneghini sul 2-0, ma quello che sorprende non è il risultato bensì la velocità con la quale i ragazzi di coach Sommadossi vanno in rete. Una macchina da gioco che in entrambe le occasioni finalizza in una manciata di secondi per mano di Vendrame e Banchero, serviti alla perfezione dallo stesso Banchero e dallo statunitense Hodge. I Ghosts provano a tenere il ritmo e testa agli avversari, ma a ridosso della metà del tempo tornano ad essere protagonisti in pista e sul referto Banchero e Vendrame (doppietta per entrambi) che firmano il poker lombardo. 4-0 un allungo impressionante che stordisce i veneti i quali forse speravano di replicare l’ottima prestazione di qualche settimana fa in campionato (2-3 per Milano). Uno spiraglio di luce però si apre per i ragazzi di coach Cantele che possono prima godere di una superiorità, la loro prima, ed immediatamente dopo di un 2vs4 che i fratelli Campulla non si lasciano sfuggire. E’ Francesco, capitano e maggiore tra i due, a servire Lorenzo che da posizione angolata piazza sotto la traversa. Il sorriso però lascia presto posto ad una smorfia perché Banchero, a tre giri di orologio dal riposo, trova l’assist per Fiala che tutto solo sul secondo palo mette la “quinta” al Milano. Tutti negli spogliatoi per riposare e metabolizzare, i ritmi sono stati alti. Nella ripresa il Padova deve iniziare subito a difendersi a causa di una penalità maturata negli ultimi secondi della prima frazione, e anche se Fiala fa vibrare il palo dopo appena 15” i fantasmi resistono bene e chiudono gli spazi, anzi fanno tesoro di ciò che era successo ad inizio gara e scongiurano cinque minuti dopo anche la seconda inferiorità. Per un attimo le parti si invertono ed a metà della ripresa Milano concede il power play veneto che prontamente Lorenzo Campulla tramuta nel 5-2 grazie all’appoggio di Elia Calore. Partita riaperta? Purtroppo per i beniamini di casa non è così perché la risposta meneghina è energica e prima con Belcastro e poi in superiorità con l’asse Hodge-Fiala il Milano prende il largo. Ultimi minuti dove non mancano brivido e spettacolo. Entra in scena anche la VAR, novità assoluta per questo evento, e la gara si ferma per una rete reclamata dalla formazione veneta mentre uno dei direttori di gara fischiava un fallo a loro favore. Nulla da fare però, il supporto video conferma che il fischio era giunto prima del tocco di Zorzo e il risultato resta invariato. Milano vince in modo perentorio e va a sedersi sulla poltrona della prima finalista, mentre Padova ha forse qualcosina da recriminarsi ma senza essere troppo severa. Contro un avversario così, non era affatto facile.
Il tempo di prendersi un caffè e rilassarsi un po’ e si torna sugli spalti ma soprattutto in pista per la seconda semifinale tra Diavoli Vicenza e l’outsider Sportleale Monleale. Atteggiamenti e facce rilassate per i berici durante il riscaldamento a differenza dei piemontesi che sembrano già in trance agonistica. La gara prende il via e i Diavoli, come a voler dimostrare ai giocatori del Milano presenti sugli spalti di non essere meno capaci e fulminei di loro, ci mettono un minuto a passare in vantaggio con Nicola Frigo che sfrutta al meglio l’assist di Dal Sasso. Potrebbe sembrare il preludio di un monologo vicentino, ma Monleale non sembra scomporsi troppo e anzi, senza avere nulla da perdere inizia ad impensierire la retroguardia avversaria con continui ribaltamenti di fronte che tengono in allerta Michele Frigo. Al quarto minuto i piemontesi dimenticano la marcatura su Francon e lo stesso si trova a tu per tu con Grando, ma il raddoppio viene mancato clamorosamente. “Gol mancato, gol subito” ed un minuto dopo, in una delle tante ripartenze dei falchi, Marco Oddone scaglia un tiro in porta che non viene trattenuto e Pagani come un vero rapace pareggia i conti. La serata prende un’altra piega, la favorita resta Vicenza, ma con un Monleale così aggressivo e senza timori reverenziali, interesse e divertimento vanno a braccetto e crescono in modo esponenziale. A metà del primo tempo i veneti concedono una superiorità e rischiano sia nel bene che nel male. Se infatti il goalie vicentino deve “inventarsi” qualche salvataggio, dall’altra in 3vs4 si sfiora nuovamente il vantaggio. Piemontesi che tengono aperta ogni possibilità, ma dopo aver consumato il loro power play a loro volta ne concedono uno che gli avversari non si fanno scappare di mano. Il 2-1 prende forma dall’azione iniziata da Sigmund e finalizzata da Delfino quando mancano poco meno di quattro minuti dalla pausa. Tra primo e secondo tempo i due coach hanno molto di cui parlare e se nella panchina del Monleale si cerca di tenere alta la concentrazione, dall’altra si tenta di capire come evitare di complicarsi la serata. Nella seconda frazione i Diavoli entrano in pista più decisi e pericolosi, sono infatti loro a spingere con più incisività dalle parti di Grando. I piemontesi però sono decisamente votati al sacrificio e sono disposti a tutto per difendere la porta ed un risultato che va al di là di ogni pronostico. Serve il settimo minuto della ripresa per vedere l’allungo biancorosso che avviene grazie all’assist di Cantele che Delfino scaglia a rete con forza e di prima intenzione. I detentori del titolo soffrono ma attaccano e Monleale, neanche a dirlo, fa sentire il fiato sul loro collo. Al quattordicesimo della ripresa c’è confusione sotto la porta piemontese, Nicola Frigo (doppietta) sembra avere la meglio, ma gli arbitri fischiano un fallo a Perazzelli. Entra nuovamente in campo la VAR, sono attimi di silenzio ed attesa, i direttori di gara si consultano e la rete viene assegnata. 4-1 e Vicenza che tira un sospiro di sollievo allontanando ogni paura. I restanti minuti sono lo specchio della gara, azioni ad altalena che ondeggiano da una parte e dall’altra ma senza portare ad ulteriori modifiche del risultato che accompagna tutti al fischio finale. Diavoli che difenderanno domani la coppa dagli attacchi del Milano ma Monleale che esce dalla pista a testa alta e tra i complimenti.
HC Milano - Ghost Padova 7-2
Diavoli Vicenza - Monleale Sportleale 4-1
Il programma delle gare di Finale (domenica 13 marzo 2022)
Ore 15:00 Finale 3-4 posto Ghosts Padova - Monleale Sportleale (Arbitri: Ferrini-Gallo)
Ore 17:30 Finale 1-2 posto HC Milano - Diavoli Vicenza (Arbitri: Slaviero-Ferrini)
ALBO D’ORO COPPA ITALIA
1999 Milano 24
2000/01 Polet Trieste
2001/02 Polet Trieste
2002/03 Asiago Vipers
2003/04 Lions Arezzo
2004/05 Milano 17 Rams
2005/06 Ghosts Padova
2006/07 Asiago Vipers
2007/08 Asiago Vipers
2008/09 Asiago Vipers
2009/10 Asiago Vipers
2010/11 Pirati Civitavecchia
2011/12 Edera Trieste
2012/13 Milano Quanta
2013/14 Milano Quanta
2014/15 Milano Quanta
2015/16 Milano Quanta
2016/17 Milano Quanta
2017/18 Milano Quanta
2018/19 MC Control Diavoli Vicenza
2019/20 NON ASSEGNATA per emergenza Covid-19
2020/21 Mc Control Diavoli Vicenza
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Credit foto Vanessa Zenobini