Finalina a chi? - Tutti aspettavano l’appuntamento delle 17, la gara per la coppa, tutti ma non Ghosts Padova e Monleale Sportleale. Due squadre che avevano ancora molto da dire e dimostrare. Nessuna voleva congedarsi dall’evento senza prima aver provato a conquistare una vittoria che l’avrebbe piazzata appena dietro le spalle delle grandi. La cosa si intuisce fin da subito, i padroni di casa vogliono dimenticare la gara di ieri e per farlo si affidano alla “pista amica”, i piemontesi invece cercano di replicare l’ottima figura contro Vicenza e puntano a mantenere quel ritmo. I primi minuti sono da apnea. Monleale dà tempo al cronometro di fare un giro e mezzo e con Crisci piazza l’assist giusto per il vantaggio di Marco Oddone. I Ghosts però non ci stanno ad iniziare così e senza scomporsi trovano il pareggio con il giovanissimo Lorenzo Campulla supportato per l’occasione dal fratello maggiore Francesco. Le squadre in pista si affrontano alla pari e il disco è come un pendolo che passa da una parte all’altra in modo frenetico. In pista le due fanno tutto allo stesso modo: gol e penalità. Si alternano infatti anche le entrate e le uscite in panca punti, ma a quanto pare le cose semplici non piacciono, merito anche delle attente difese, e nessuno ne approfitta. Si varca la metà del primo tempo e nuovamente Padova rischia in inferiorità, ne esce indenne, ma subito dopo concede il vantaggio di Perazzelli che di prima intenzione batte a rete un assist di Castagneri. Vantaggio che fa suonare un particolare campanello nelle teste dei patavini i quali in men che non si dica si riportano in pareggio con l’asse Elia Calore-Lorenzo Campulla sotto gli occhi attoniti e divertiti dei presenti, ma soprattutto ribaltano la situazione portandosi avanti con Carron. Rete ottenuta ancora una volta con il contributo di Lorenzo Campulla, sempre più protagonista in questa stagione. Negli ultimi tre minuti Monleale perde un po’ di concentrazione e lucidità e commette due falli che paga pesantemente. Nei due power play a disposizione è infatti Lorenzo Campulla a imbeccare prima il fratello Francesco e poi Carron, episodi che portano il parziale sul 5-2 e fanno volare i fantasmi. La sirena mette in pausa il match e dà modo ai coach di impartire consigli utili per la seconda parte. Al rientro ci si aspetta una risposta dei falchi che devono tornare in fretta sui binari della gara, ma è ancora in casa Campulla che si confeziona la rete del 6-2. Lorenzo passa e Francesco esulta. I piemontesi forzano e sono aggressivi, ma a differenza di ieri commettono troppi falli che gli avversari non perdonano, soprattutto Lorenzo Campulla che indossa la speciale maglia di assist-man e lancia a rete Carron (tripletta). Il Monleale prova a dare segni di ripresa e per un attimo Perazzelli, su appoggio di Castagneri, prova a suonare la carica ma è solo un lampo che non riesce ad illuminare la partita. Si giunge verso i minuti finali e i veneti affondano il colpo in sequenza due volte con Elia Calore (tripletta), Francesco Campulla (tripletta) e Lorenzo Campulla (doppietta). 11-3 che fa salire sul terzo gradino del podio il Padova che può festeggiare questo grande risultato proprio a casa, nel loro Pala Travain.
It’s showtime - Ci siamo! Dopo aver visto sfilare fuori dalla pista le squadre che si sono contese la terza piazza, entrano in pista, almeno per il riscaldamento, Milano e Vicenza. Già in quegli istanti sembra iniziare la finalissima di Coppa Italia. Gli sguardi provano a restare fissi sulla propria metà campo, ma inevitabilmente l’occhio cade verso l’angolo opposto come a cercare una debolezza dell’avversario. L’odore dell’adrenalina sembra riempire il palazzetto che pian piano accoglie sempre più tifosi. Il pubblico è quello, seppur con le limitazioni del caso, delle grandi occasioni. La gara ha inizio e sono subito fiammate che accendono la sfida, come il power play che i meneghini possono sfruttare dopo appena un minuto. Nulla di fatto. Le squadre danno vita ad una danza sinuosa che coinvolge tutti gli spazi, si attacca e si difende stando attenti a non commettere il minimo errore. Vicenza fa suonare il palo ed è come un campanello d’allarme per Milano che però viene disattivato immediatamente. Rossoblu che salgono di intensità ed a loro volta scheggiano due volte i legni, sembrano loro a tenere in mano il gioco, ma i Diavoli prendono le misure e fanno capire che il pomeriggio sarà lungo e non per cuori deboli. Intanto il tempo scorre via veloce e passata la metà della prima frazione sono i veneti a godere di una superiorità che tiene tutti con gli occhi puntati sulla porta di Mai. La retroguardia rossoblu però sembra non essere scalfita dagli attacchi dello special team vicentino. Tutto viene rimandato al secondo tempo, ma non prima di assegnare una penalità a Sigmund proprio sulla sirena. Si va al riposo, e tutti attendono di conoscere come andrà a finire, compreso quel trofeo a bordo pista che sembra anch’esso osservare le due pretendenti. Al rientro in pista Milano cerca di rompere gli equilibri, ma non fa altro che passare il “jolly” del power play nelle mani degli avversari. Il match però resta sul filo del rasoio per la gioia di chi neutralmente si gode lo spettacolo senza parteggiare per nessuno. Proprio in questo momento, in 3vs4 per Vicenza, Banchero e compagni tirano fuori dal cilindro la sorpresa che lascia a bocca aperta tutti. Vendrame recupera un disco, si invola in attacco e serve Ferrari che di prima intenzione batte a rete portando in vantaggio i lombardi. Equilibrio che si rompe sul tabellone ed anche in pista perché Vicenza è ancora costretta all’inferiorità, e stavolta i ragazzi di coach Sommadossi non si fanno scappare l’occasione per raddoppiare. Al settimo della ripresa Capitan Banchero è infatti artefice dell’assist che Ferrari tramuta nel 2-0 che lancia prepotentemente le quotazioni del Milano. La restante parte del match è una rincorsa continua tra le due formazioni, i berici tentano di riportarsi in gara ma un muro rossoblu, tenuto ben saldo da Mai, si erge di fronte a loro. Gli assalti finali sono da cardiopalma, nessuno vorrebbe vedere un epilogo, si resterebbe a guardare ancora per ore lo spettacolo che stanno regalando questi campioni. Lo sport però non fa sconti a nessuno e soprattutto ha bisogno di un vincitore. Vicenza tenta la carta del quinto uomo e fa uscire Michele Frigo, ma a 27” dalla fine Ferrari decide di strappare applausi a scena aperta. E’ lui con la sua tripletta ad essere l’eroe della giornata e dopo aver intercettato un passaggio nella propria trequarti, scaglia il disco che si adagia nella porta vuota. 3-0 che illumina gli occhi del Milano che dopo due edizioni riporta nella propria bacheca la Coppa Italia.
Sono stati due giorni intensi ma altrettanto carichi di emozioni. I complimenti vanno all’HC Milano per la vittoria ma ci sentiamo di estenderli a tutte le squadre presenti per averci dato modo di assistere a questo spettacolo. Mentre i meritati festeggiamenti proseguono negli spogliatoi, il vento soffia via i coriandoli e il carrozzone della Coppa Italia torna in garage. Da questa settimana la mente verà rivolta verso l’altro obiettivo stagionale: il campionato.
Coppa Italia - I risultati delle semifinali (sabato 12 marzo 2022)
HC Milano - Ghost Padova 7-2
Diavoli Vicenza - Monleale Sportleale 4-1
I risultati delle gare di Finale (domenica 13 marzo 2022)
Finale 3-4 posto Ghosts Padova - Monleale Sportleale 11-3
Finale 1-2 posto HC Milano - Diavoli Vicenza 3-0
ALBO D’ORO COPPA ITALIA
1999 Milano 24
2000/01 Polet Trieste
2001/02 Polet Trieste
2002/03 Asiago Vipers
2003/04 Lions Arezzo
2004/05 Milano 17 Rams
2005/06 Ghosts Padova
2006/07 Asiago Vipers
2007/08 Asiago Vipers
2008/09 Asiago Vipers
2009/10 Asiago Vipers
2010/11 Pirati Civitavecchia
2011/12 Edera Trieste
2012/13 Milano Quanta
2013/14 Milano Quanta
2014/15 Milano Quanta
2015/16 Milano Quanta
2016/17 Milano Quanta
2017/18 Milano Quanta
2018/19 MC Control Diavoli Vicenza
2019/20 NON ASSEGNATA per emergenza Covid-19
2020/21 Mc Control Diavoli Vicenza
2021/22 HC Milano
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Credit foto Vanessa Zenobini