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Playoff Serie A: in gara 1 Milano e Vicenza travolgono Verona e Monleale. Ferrara e Asiago si portano avanti non senza fatica. Cittadella “ammicca” alla salvezza

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Buona Pasqua! Non potevamo in questa giornata esimerci dal farvi i nostri auguri, qualche ora in totale relax conviviale nel quale si può scambiare qualche piacevole chiacchiera e casomai approfittare di parlare di cosa è successo sulle piste ieri sera. Non importa se a pranzo avete aperto una bottiglia di vino di troppo, il senso di ebbrezza che percepite non è altro che l’effetto dei Playoff. Possiamo dire che la vigilia di questa festività è stata a sua volta la nostra festa, sportiva ovviamente. Un giubilo sportivo che attendevamo da mesi e che ora ha tagliato il suo nastro inaugurale. Un inizio davvero niente male dove qualsiasi azione, qualsiasi parata e qualsiasi risultato vengono visti con occhi diversi. Le due regine della massima serie, Milano e Vicenza, senza tradire attese e pronostici hanno subito messo le cose in chiaro: bisogna fare di meglio per fermarle. Sono come due rette che corrono parallele, ma che hanno un’irrefrenabile voglia di incrociarsi. Ferrara cerca in questa fase una propria rinascita e redenzione, ma con Edera non sarà facile e si è visto. E poi ci sono loro, Asiago e Padova che se le sono “date” di santa ragione, ma ai punti sono stati i padroni di casa ad avere la meglio. Che l’aria dei Playoff abbia riempito polmoni e petto d’orgoglio ai ragazzi dell’altopiano?

Codice morse - Sette forti battute e due flebili a seguire sono state inviate dal Pala Ferrarin verso il Quanta Club. Gli autori del messaggio, neanche troppo criptico, sono stati i Diavoli Vicenza al termine della gara contro il Monleale. Nel primo quarto di finale i berici hanno concretamente iniziato il loro cammino verso la difesa del loro scudetto e non hanno atteso molto per farlo capire anche agli avversari piemontesi. La gara prende il via e dai finestroni entra ancora la luce naturale, un po' come se il sole calante volesse salutare il sorgere di questi Playoff. Trascorre solo un minuto e mezzo e Nicola Frigo si va a prendere il disco dietro la propria porta e, quasi con le ali ai pattini, percorre la pista e da posizione centrale fa scattare l’1-0 sul tabellone. Il Monleale prova a reagire e soprattutto a riportarsi in parità, ma dall’incursione di Dal Sasso arriva il raddoppio di Delfino che indisturbato batte a rete. Poco dopo i ragazzi di Cintori facilitano il lavoro ai Diavoli e in inferiorità lasciano che Delfino renda il favore a Dal Sasso per l’allungo dei padroni di casa (3-0). Le squadre saltano la staccionata e passano nella seconda parte del primo tempo dove i berici sono costretti a difendersi in 2vs4 a causa di una doppia inferiorità. Più che un’occasione, i falchi hanno in mano un regalo che avidamente scartano in 5” con Pagani che grazie raccoglie il rebound su tiro di Ghiglione e firma il 3-1. La rete potrebbe sbloccare gli ospiti, ma in realtà non fa altro che indurre il Vicenza a spingere e, prima al 14’30” con Delfino e poi al 18’11” con Francon, i Diavoli allungano il passo fino al 5-1. La sirena ferma per qualche minuto il match, ci si riposa negli spogliatoi ma si pensa già al secondo tempo. Su tutti è Delfino ad avere la smania di chiudere presto i conti e nel giro di quattro minuti e mezzo si rende autore del suggerimento diretto a Nicola Frigo (doppietta) e poi della rete, la terza personale (con 6 punti complessivi), confezionata con l’aiuto di Dal Sasso. La serata è ormai tutti in salita per il Monleale che però gioca e tenta di diminuire il divario ma Olando, chiamato a sostituire Michele Frigo in questa gara 1, si fa trovare pronto e blocca disco e tentativi di gloria. Solamente a 7’ dalla fine è nuovamente la coppia Pagani-Ghigliore (doppietta per il primo) a far festeggiare i propri compagni. Felicità che però si ferma qui, sul 7-2, perché non ci sono altre marcature a smuovere il risultato e Vicenza può così andarsi a godere la serata. Vittoria sì, ma l’occhio esperto del grande assente di turno, Andrea Ustignani, stempera gli animi e chiama i compagni alla massima concentrazione: << Sono iniziati i playoff e si è visto che sono tutta un’altra storia: bisogna affrontarli con una mentalità convinta perché ogni squadra dà il tutto per tutto. C’è in ballo il campionato, gli sforzi di una stagione. Diciamo che sono contento perché abbiamo vinto, un po’ meno per la gestione della partita. Ho visto una squadra all’inizio un po’ più conservativa, che gestiva molto di più il disco, poi piano piano ci siamo fatti prendere dalla foga. Non ha senso però sprecare energie inutili durante i play off, bisogna, secondo me, gestire molto di più. Abbiamo fatto degli errori che non dobbiamo ripetere: se vogliamo vincere il campionato dobbiamo evitarli e giocare con un’altra mentalità. Ce lo siamo detti subito in spogliatoio, quindi penso che già da mercoledì si cambierà registro>>. Per il Monleale è invece Samuel Zancanaro a rilasciare una dichiarazione per questa gara, ma con qualche ringraziamento particolare: << Partita chiusa già al primo tempo con un Vicenza che ha sfruttato al meglio tutte le occasioni, frutto dei nostri errori. Nel secondo tempo siamo entrati più concentrati e abbiamo giocato a viso aperto. Nonostante la netta differenza tra noi e il Vicenza combatteremo fino alla fine per onorare al meglio la nostra presenza in questo campionato! Vorrei fare un in bocca al lupo a tutte le squadre di serie A e B per i play-off, in particolare agli Old Style Torre Pellice che mi ha permesso questa esperienza in una bella società come Monleale >>.

Segnale ricevuto e restituito al mittente. L’HC Milano risponde con una vittoria senza replica contro il Cus Verona. I meneghini si sono trovati di fronte una squadra con diversi giocatori di esperienza i quali hanno disputato un campionato in crescendo, soprattutto nella seconda fase, ma che nulla hanno potuto contro la classe cristallina dei rosso-blu. I rinoceronti hanno infatti caricato il muro scaligero e hanno provocato con veemenza la prima breccia. E’ vero che alla fine di questi Playoff ci si può arrivare vincendo tutte le gare anche di una sola rete, ma far capire ai diretti avversari di essere in grado di far meglio di loro è sempre un’ottima leva psicologica. L’ingaggio dà il via alla gara e al primo errore, una penalità fischiata dopo appena tre minuti e mezzo, Hodge serve Fiala per il vantaggio milanese. E’ solo il preludio alla serata che si tingerà dei colori dei padroni di casa che infatti iniziano a viaggiare con un’altra velocità e allungano il passo con Vendrame e Ronco, entrambi serviti da Sica a 6’36” e a 11’49”. Il 3-0 sembra far rallentare la squadra lombarda, almeno sul tabellino, ma non nella gestione del gioco. Prima di andare al riposo i padroni di casa non sfruttano un powerplay (su cui è bravo anche Bortoli, chiamato a sostituire l’assente Gadioli) e devono rimandare tutto ai successivi venti minuti di gioco, mentre Verona cerca durante la sosta di trovare energie e idee per frenare Ferrai e compagni. La ripresa non regala emozioni, almeno nella parte iniziale anche se i gialloblù possono beneficiare di una superiorità che però non sortisce l’effetto sperato. A metà della seconda frazione arriva l’accelerazione del Milano ed a schiacciare il pedale del gas è Fiala che nel giro di due minuti mette a segno tre reti, saranno quattro totali a fine gara per il talento ceco, grazie agli assist di Spimpolo, Vendrame (in power play) e Hodge. Il Verona capisce che è il momento di spezzare il ritmo meneghino e chiede il time out, ma poco dopo commette fallo e “invita” Vendrame a siglare al 15’12” il 7-0 con l’appoggio di Belcastro. Vittoria e gara 1 archiviata, Vicenza è avvisata e coach Sommadossi soddisfatto: << Ottimo approccio, abbiamo girato a quasi tre linee complete e tutti hanno dato il contributo che mi aspettavo. Anche sul piano atletico ho avuto buone risposte da chi ha recuperato dalle recenti indisposizioni. Dobbiamo proseguire con questo atteggiamento anche in casa loro, dove mi aspetto una gara più complicata >>. Da segnalare fra i padroni di casa l’assenza di capitan Banchero.

Il giro dei campi ci porta in Emilia dove il Ferrara si porta avanti nella serie con l’Edera Trieste. Una gara che si preannunciava interessante e imprevedibile: c’era in effetti la curiosità di capire come gli estensi avrebbero approcciato a questi Playoff, e soprattutto per via della formazione ospite che in questa stagione ha più volte sorpreso sia noi che gli avversari. La serata per i triestini non parte però nel migliore dei modi perché nei primi secondi commettono fallo: i padroni di casa riescono a mantenere il possesso del disco e possono schierare il quinto uomo di movimento. Proprio durante questa penalità differita, Andrea Bellini riesce a servire Gaboriau che dalla distanza fa partire il tiro che beffa inaspettatamente Fink. L’1-0 dona un po’ di tranquillità al Ferrara che però non riesce mai a trovare una completa serenità e deve stare, nonostante si faccia vedere con frequenza in fase di attacco, sempre con la spia dell’attenzione accesa. Gaboriau a 11’3’” e Sindici a 15’40” si vanno a “riposare” in panca puniti e fanno allargare leggermente gli spazi della pista estense, ma sono due condizioni che regalano solo qualche brivido, nulla di più. Si va al riposo con la consapevolezza, per entrambe, che il secondo tempo è tutto da giocare e gara 1 è ancora aperta. Nella ripresa è l’Edera a partire a testa bassa e Ovsec si costruisce tutto da solo l’azione del pareggio. Il giocatore giuliano infatti tenta una prima conclusione dal lato sinistro della pista, che si infrange sulle gambe di Crivellari, e una volta recuperato il disco trova lo spazio per l’1-1 che fa esplodere di gioia i propri compagni. La felicità è però tempestivamente smorzata dalla stoccata che Andrea Bellini, su servizio di Gaboriau, buca ancora Fink. Oltre che la rete del nuovo vantaggio, questo è un colpo al morale del Trieste costretto ancora una volta a rincorrere il risultato. Ferrara cerca di fare leva su questo aspetto e qualche minuto dopo ha in mano il jolly per chiudere la gara. L’occasione arriva con un power play che Matteo Bellini trasforma nell’allungo estense, sempre grazie allo zampino di Gaboriau. Il 3-1 giunge a 7’49” con ancora diverso tempo da giocare, ma se da una parte Fink prova a non far aumentare il divario, dall’altra Peruzzi non si fa sorprendere quelle volte che viene chiamato in causa. Ferrara può così uscire dalla pista con il sorriso e pensare a chiudere la serie già mercoledì prossimo. Edera permettendo ovviamente. A parlare per i giuliani è il coach Roberto Florean che nonostante la sconfitta, e qualche rammarico, vede note positive e sa di aver giocato una buona gara: << Partita a lungo in bilico, decisa da episodi, alcuni perlomeno dubbi. Orgoglioso dei miei “millennials” >>.

In serata siamo saliti tutti sul tagadà delle emozioni grazie al derby tra Asiago Vipers e Ghosts Padova. Forse la prima gara di una serie che ci lascerà con il fiato sospeso fino alla fine. Due squadre che si sono stuzzicate in campionato rincorrendosi e contendendosi più volte il posto in classifica e che ora si guardano in faccia per decidere chi andrà avanti. La semifinale è alla portata sia dei ragazzi di coach Rigoni che di quelli di Cantele, anche se ieri abbiamo visto quanto il roster meno assortito ed esperto dei fantasmi possa essere un limite. Nonostante questo il Padova non si è mai considerando in svantaggio o sfavorito anzi al quarto minuto, in power play, Fabio Rigoni con un diagonale imbecca Lorenzo Campulla che “mastica” il disco che però si va ugualmente ad insaccare all’incrocio del primo palo. Vipers freddati ma non ghiacciati e infatti neanche due giri di orologio dopo Munari si invola sulla destra e serve Rodeghiero che indisturbato sotto porta non si fa pregare bucando Laner. 1-1 e l’atmosfera si scalda. Asiago cerca subito il raddoppio e più volte le braccia sono pronte ad alzarsi al cielo, ma dove non arriva Laner ci pensano i pali (4!) a frenare la gioia dei giocatori dell’altopiano. I padroni di casa sembrano sicuri e danno prova di organizzazione, ma si lasciano scappare tre powerplay nella seconda metà del primo tempo che potrebbero pesare sul bilancio di fine gara. Forse qualche dubbio durante la pausa qualcuno se l’è fatto venire. Nella ripresa le ostilità riprendono più “feroci” che mai, con Padova che prova a fare un’anticipata sorpresa di Pasqua, ma Facchinetti, bersagliato da tiri insidiosi e qualche steccata borderline, ci mette corpo e guanti per difendere il risultato. In mezzo alla pista i giocatori si mettono in mostra, ma in questa serata i riflettori se li contendono proprio i due estremi difensori: infatti dall’altra parte c’è un Laner in versione XL che tiene in partita i suoi compagni anche quando sono in inferiorità, ma che nulla può sullo “slalom gigante” di Rossetto che salta tutti, ma proprio tutti, e al dodicesimo va a sbloccare una situazione che per Asiago iniziava ad essere spinosa. Gli ultimi minuti di gara sono da reparto di cardiologia, le due squadre decidono di commettere fallo (sanguinoso quello di Schivo con i Vipers in powerplay) e giocarsela in 3vs3 che, una volta rientrato il giocatore patavino e sacrificato Laner per provare il tutto per tutto, diventa 3vs5. Asiago torna al completo a 20” dal termine e ha la possibilità di colpire a porta vuota ma Schivo non centra il bersaglio e così Asiago subisce un contropiede da infarto. Apnea e sirena che fa urlare di gioia gli asiaghesi che allontanano le paure e possono finalmente festeggiare il tiratissimo 2-1. Al termine della gara è proprio Riccardo Schivo a parlare dallo spogliatoio dei Vipers: << È stata una bella partita, molto combattuta. Questa vittoria ci serviva molto per rialzare il morale della squadra. Ora dobbiamo mettere la stessa grinta e determinazione anche mercoledì in casa loro >>. Per il Padova a fare il punto sulla serata spetta ad un rammaricato coach Roberto Cantele che ammette: << Peccato!!! Peccato perché è tutta la stagione che siamo corti di panca per i più svariati, impensabili e assurdi motivi. Peccato perché chi c'era stasera in Via Cinque ha dato veramente tutto, senza risparmiarsi e non enfatizzando né criticando le decisioni arbitrali. I Ghosts stasera hanno giocato con il talento, con la voglia e soprattutto con il cuore, e forse qualcosa in più potevano meritare. Vedremo in Gara 2 mercoledì a Padova cosa succederà, dove, senza rimuginare troppo sull'incontro di stasera, ripartiremo da quello zero a zero che segna il tabellone a inizio partita>>.

Caso chiuso? - E’ quello che inevitabilmente ci siamo domandati al termine dell’incontro di Playout retrocessione tra Cittadella e Piacenza. La prima, tremenda gara, di una serie che di certo non emoziona gli atleti, o meglio non regala le emozioni che si vorrebbero provare nello sport. Purtroppo però lo sport deve raccontare anche questo, la sfida per non retrocedere e salutare il proprio campionato. Il primo atto si è chiuso con un travolgente ed indiscutibile 19-1 a favore dei granata che con una cadenza quasi ritmica hanno inflitto un risultato pesante ai diretti avversari. Già dopo un minuto ad aprire le marcature ci pensa Grigoletto, su assist di Campos, una rete che dà il via alla goleada. La prima frazione si chiude infatti 7-0 grazie alle altre reti di Lago, Tonin, Vaglieri, Sambugaro e la doppietta di Rottcher. Una gara e una pratica che di fatto vede il suo epilogo già nei primi venti minuti e che crediamo sia stata difficile da analizzare dal Piacenza durante l’intervallo. Nella ripresa l’assedio del Cittadella non cessa, anzi prende piede con la doppietta di Rottcher (quattro reti al termine della gara) e di Torni, la tripletta di Lago (anche per lui quattro reti totali), Coetzee ed il poker di Vaglieri (cinque reti totali). A metà del secondo tempo arriva anche la rete della Lepis con Tiburtini, su assist di Simone Sirone, che almeno cancella uno zero assai severo sul tabellone, ma non regala nessun sorriso ad un Piacenza sempre più con un piede in Serie B. Mercoledì potrebbe essere l’ultima gara, ma prima di fare i saluti, ci sono ancora quaranta minuti per onorare la maglia.  

Primo turno di Playoff, un turbine di gol, di gioie e dolori ed è solo l’inizio. Poco tempo per pensare, metabolizzare, pianificare che mercoledì si torna in pista. Gara 2 è già alle porte e noi siamo già alla finestra per goderci lo spettacolo.

Serie A - Playoff Scudetto, i risultati di gara 1 dei quarti di finale (sabato 16 aprile 2022)
Diavoli Vicenza - Monleale Sportleale 7-2
HC Milano - Cus Verona 7-0
Ferrara Warriors - Edera Trieste 3-1
Asiago Vipers - Ghosts Padova 2-1

Serie A - Play Out Retrocessione, il risultato di gara 1 (sabato 16 aprile 2022)
Cittadella Hockey - Lepis Piacenza 19-1

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Credit foto Carola F. Semino