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Serie A: Brilla la “stella” del Milano. I meneghini vincono anche Gara 3 contro i campioni in carica del  Vicenza e conquistano il decimo scudetto 

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La fortuna aiuta gli audaci e le squadre di talento. A differenza della scorsa stagione l’epilogo della massima serie ci è passato davanti agli occhi in modo rapido, ma non possiamo dire indolore. Milano ha chiuso la serie di Finale Scudetto in soli tre appuntamenti alzando così la coppa al Pala Ferrarin di Vicenza. Di fatto qui arriva la parte dolorosa per noi appassionati che avremmo voluto vedere qualche altra gara, anche perché ancora non ci sentivamo pronti a separarci da questa stagione, ma soprattutto per i Diavoli costretti a scucirsi il tricolore dal petto proprio in casa loro. In apertura abbiamo fatto cenno alla fortuna e vogliamo chiarire immediatamente che non stiamo affermando che il Milano sia stato fortunato, tutt’altro, questo scudetto lo merita a pieno: sono però stati più bravi e cinici a sfruttare le occasioni, vedi il gol all’overtime di Gara 1, che gli sono state concesse. Un atto di forza da parte dei meneghini che hanno chiuso con un percorso netto la loro stagione andandosi a riprendere quello scudetto, e tanto altro di più. Milano è una squadra che riesce a stare sulla bocca di tutti, anche quando non riesce a vincere, ma il ruolo da vincitrice le calza a pennello e valorizza le sue forme sinuose da campione. Per ogni protagonista che si rispetti c’è però un antagonista senza il quale la storia non avrebbe senso e qui il Vicenza merita una menzione particolare. La formazione berica è stata sì, sconfitta, ma solo alla fine; e se è vero che si ricordano solo i vincitori, noi non vogliamo dimenticare di quanto Sigmund e compagni abbiano contribuito a rendere questa stagione di Serie A frizzante e mai scontata. 

Seguire una Stella - Quante volte avete sentito dire che in viaggio, quando si perde l’orientamento, basta alzare la testa e seguire le stelle? Beh! In questa stagione il Milano, dopo un anno sabbatico nel quale poteva rischiare di smarrirsi, ha alzato il naso all’insù e ha trovato la sua strada. Per se stessa e per chi ha contribuito in modo determinante a renderla quella che è: una società vincente. Questo scudetto è sicuramente dedicato allo storico Patron rossoblù Umberto Quintavalle, venuto a mancare nell’agosto 2019, il quale grande sogno sportivo era di vedere la stella sulla maglia del suo Milano. Non una stella qualunque, ma la stella del decimo scudetto che la consacra nel firmamento dell’hockey inline e dello sport italiano in generale (unica squadra dell’inline ad aver raggiunto tale traguardo in Italia). 

Dieci e lode - Per centrare l’obiettivo dei dieci titoli italiani Milano doveva superare l’ostacolo Diavoli Vicenza e, seppur con qualche brivido proprio in terra veneta in occasione di Gara 1 e Gara 3, i rinoceronti hanno tirato dritto per la loro strada spazzando via ogni tipo di barriera che la formazione berica ha provato a mettere in campo. Come ieri sera dove più volte abbiamo pensato che la serie avrebbe potuto allungarsi grazie all’orgoglio dei campioni in carica. Nulla da fare però: anche stavolta è uscita fuori la classe cristallina ed una straripante voglia di riscatto da parte dei lombardi.
Dopo la gara senza storia di mercoledì (5-0 Milano) il Vicenza sa di avere un’ultima possibilità per difendere quel tricolore che ha sul petto. La motivazione c’è e si vede, Delfino e compagni alzano il ritmo e giocano alla pari degli avversari i quali in più occasioni devono arginare gli attacchi velenosi dei padroni di casa. La gara è equilibrata più che mai e sì, anche per questo avremmo voluto rendere la serie più lunga per goderci lo spettacolo. In pista ci sono talenti da entrambe le parti che si prendono gioco delle nostre emozioni. Mattia Mai in una metà del campo e Michele Frigo dall’altra devono timbrare due volte il cartellino perché sono chiamati a fare gli straordinari, soprattutto il secondo che  al settimo minuto deve difendersi insieme alla sua squadra dal power play ospite (fuori Sigmund per gancio con bastone). Non si fa in tempo a sobbalzare per un’azione che un attimo dopo lo sguardo è già rivolto alla sponda opposta. Si percepisce però che qualcosa dovrà pur succedere, i Diavoli più di tutti sanno che questa situazione di stallo avvantaggia solo Milano. In questa bagarre il tempo scorre via inesorabile portandosi via il primo tempo, ma a 2’10” dalla sirena Sigmund esce da dietro la porta milanese, serve Delfino che da due passi scaglia il tiro dal quale scaturisce il rebound sul quale si avventa proprio l’atleta californiano. Un tiro da vero cecchino che passa nell’angusto spazio tra Mai e Spimpolo. Il Vicenza passa in vantaggio 1-0 e va negli spogliatoi con una carica in più. Milano di contro va al riposo con il naso storto, aveva tenuto bene per tutti i primi venti minuti e adesso è costretta a rincorrere, con il conseguente rischio di scoprirsi troppo.

Si torna a calcare la pista e non solo la squadra capitanata da Banchero non si fa prendere dalla smania di recuperare subito, anzi comincia a controllare il gioco anche se i padroni di casa provano ad affondare il colpo per concedersi il doppio vantaggio. A tratti il match si abbassa di intensità per poi riaccendersi come un interruttore che ci ricorda perché amiamo questo sport. L’1-0 tiene e sembra che nessuno abbia voglia di commettere errori, non questa sera e qualcuno guardando il cronometro inizia già a ben sperare. Lo spettacolo ci assorbe totalmente e come successo in occasione della prima frazione anche nella seconda parte i minuti si consumano come le ruote dei pattini sulla pista del Pala Ferrarin. Al quindicesimo però c’è l’episodio che cambia la partita.

Vendrame esce dalla sua difesa, supera il centro campo e dopo aver appoggiato indietro per Banchero corre dalle parti di Michele Frigo. Il tiro del capitano meneghino dalla distanza non viene trattenuto e così proprio Vendrame, elusa la marcatura di Nicola Frigo, riesce nel tap-in dell’1-1 che riapre la serata. Il pareggio è una doccia fredda per Vicenza e linfa vitale per Milano che 43” dopo sfrutta un’incertezza tra Pace (uno dei migliori in casa vicentina) e Delfino. A recuperare il disco è Ferrari che serve immediatamente Belcastro il quale si invola verso la porta avversaria, ma anche se al momento del tiro viene atterrato (fallo chiamato dall’arbitro presente a due passi) riesce comunque a spedire il disco verso Frigo: parata ma è ancora Ferrari ad avventarsi sul puck e firmare il raddoppio di rovescio. Il pubblico, sponda Diavoli resta attonito mentre guarda festeggiare il Milano, il sogno di mettere in atto il “ribaltone” come la scorsa stagione sembra sfumare. A togliere definitivamente ogni dubbio ed il condizionale nella frase ci pensa nuovamente Ferrari (doppietta) a poco meno di due giri di orologio dalla fine che, su sevizio di Belcastro, centra la porta lasciata libera del Vicenza per dare spazio al quinto uomo. Il 3-1 è il preludio della festa milanese, ma i padroni di casa, nonostante il morale a pezzi ci mettono un orgoglio da applausi che fa registrare un picco di adrenalina degna di una finalissima. A trainare i Diavoli è ancora Sigmund che prima accorcia le distanze grazie ad un tiro dalla distanza e successivamente colpisce un palo che avrebbe voluto dire pareggio. Il fischio della sirena giunge durante l’assedio berico alla porta difesa da Mai, ma alla fine il 3-2 premia proprio il Milano che può far esplodere così la gioia di uno scudetto ritrovato ed una stella conquistata. 

Triplete - Dopo una stagione di pausa, nella quale nella bacheca del Quanta Club si è trovata l’occasione di lucidare i vecchi trofei e perché no, fare anche un po’ di spazio, il Milano torna a fare “l’asso piglia tutto” e completa la sua marcia trionfale. Una cavalcata iniziata il 25 settembre 2021 con la conquista dalle Supercoppa italiana (3-4 contro il Vicenza), passata per la vittoria della Coppa Italia il 13 marzo (3-0 contro Vicenza) e terminata proprio ieri con il lancio verso il cielo della coppa tricolore. Denominatore comune di queste vittorie? L’attaccante milanese Emanuele Ferrari che ha messo a segno sei reti totali durante le tre finali disputate in questa stagione contro i Diavoli Vicenza. Un giocatore che ha contribuito in modo decisivo al ritorno del Milano sul trono dell’hockey inline italiano. 

Calano le luci, i coriandoli vengono soffiati via insieme ad un’altra stagione che andiamo a catalogare e custodire gelosamente nei nostri archivi. Immagini di un campionato che ancora per un po’ rivivremo nella mente e che ci ha regalato emozioni indimenticabili. Questo è l’hockey, questa è la nostra passione. 

 

Serie A - Play Off Scudetto, il risultato di Gara 3 delle Finali Scudetto (21 maggio 2022)

Diavoli Vicenza - HC Milano : 2-3 (pt 1-0)


L’HC Milano vince la serie 3-0 ed è Campione d’Italia 

Il cammino nei Playoff 2021/2022

Quarti di Finale (best of 3):
Diavoli Vicenza (1) vs Monleale (8): 2-0 (7-2; 8-1)

HC Milano (2) vs CUS Verona (7): 2-0 (7-0; 5-0)

Ferrara Warriors (3) vs Edera Trieste (6): 2-0 (3-1; 3-2)

Asiago Vipers (4) vs Ghosts Padova (5): 2-0 (2-1; 2-1)

Semifinali Scudetto (best of 5):

Diavoli Vicenza (1) vs Asiago Vipers (2): 3-1 (3-4 ot; 4-3 rig; 3-0; 4-1)

HC Milano (2) vs Ferrara Warriors (3): 3-0 (4-2; 5-4; 8-2)

Finale scudetto (serie best of 5):

Diavoli Vicenza (1) vs HC Milano (2): 0-3 (2-3ot; 0-5; 2-3)

ALBO D'ORO
1996 - All Stars Milano
1997 - Auer-Ora•
1998/99 - Milano 24
1999/00 - Avalanche Bolzano
2000/01 - Dragons Gallarate
2001/02 - Dragons Gallarate
2002/03 - Ghosts Padova
2003/04 - Asiago Vipers
2004/05 - Asiago Vipers
2005/06 - Asiago Vipers
2006/07 - Asiago Vipers
2007/08 - Asiago Vipers
2008/09 - Asiago Vipers
2009/10 - Asiago Vipers
2010/11 - Edera Trieste
2011/12 - Milano 24 Quanta
207372- Milano Quanta
2014/15 - Milano Quanta
2015/16 - Milano Quanta
2016/17 - Milano Quanta
2017/18 - Milano Quanta
2018/19 - Milano Quanta 
2019/20 - Nessun titolo assegnato causa pandemia Covid-19
2020/21 - Diavoli Vicenza 
2021/22 - HC Milano 

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Credit foto Vanessa Zenobini