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Serie A, la finale sarà ancora Vicenza - Milano

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Le due potenze dell'hockey inline italiano superano agevolmente lo scoglio semifinali pulendo la serie in tre match. Vicenza e Milano si dimostrano ancora una volta una spanna sopra le altre e conquistano senza troppi patemi l'accesso alla finale scudetto e saranno partite di fuoco, anche in considerazione delle (tante) occasioni che le due formazioni hanno avuto per affrontarsi quest'anno, facendone scaturire sempre sfide di altissimo livello, combattute e dal risultato mai scontato. Finisce qui l'avventura per Asiago e Verona che non riescono ad impensierire le avversarie nel computo delle tre gare, troppo grande il divario in qualità e organico cui si sono trovate di fronte. Ma mentre Verona, pur perdendo male stasera, non poteva veramente sperare in qualcosa di più, anzi, ha dato prova di grande carattere soprattutto in gara 2, si poteva aspettare, sinceramente, qualcosa di più da Asiago per quanto visto durante la stagione. I Vipers nella serie sono apparsi più remissivi del solito, sia in gara 2 quando non hanno approfittato della fortunata congiuntura di giocare in casa contro un Quanta in stato d'emergenza sia stasera, nella partita che rappresentava l'ultima spiaggia per riaprire la serie e che i ragazzi di Rigoni hanno sostanzialmente lasciato nelle mani di Milano. Peccato, perchè ormai da qualche anno i Vipers premono a ridosso della testa della classifica e grazie all'ottimo lavoro nelle giovanili, sono una bella fucina di talenti per il movimento, verrà il loro momento. Verona ha avuto un'escalation importante, dopo un avvio di campionato difficile, entrata nel master round per il rotto della cuffia ha visto una crescita esponenziale di gioco e  risultati, fino a guadagnarsi un inatteso accesso alle semifinali. Onore a questi ragazzi che hanno fatto del gioco di squadra e delle manovre veloci e ordinate un punto di forza in grado di metterli alla pari quasi con chiunque. Adesso non resta che aspettare il 17 maggio, giorno di gara 1 di finale scudetto, per goderci lo spettacolo di due squadre formidabili che si danno battaglia. E saranno partite dure, fisiche e combattute colpo su colpo, carica su carica.

 

Milano House@Quanta -  Asiago Vipers 5 - 2

Vipers poco incisivi, Milano vola in finale. Una serie che poteva essere potenzialmente pericolosissima per Milano, contro una squadra sempre insidiosa; ma così non è stato. Anche in gara 3, dove gli ospiti si giocavano il tutto per tutto, la sensazione è stata che la partita non sia mai stata in mano ad Asiago. I primi minuti di gioco ci mostrano anzi un Mlano subito aggressivo e i Vipers che mettono in campo una buonissima organizzazione difensiva, ma sembrano un pò remissivi in fase di costruzione. A metà del primo tempo arriva un power play per Asiago, che però i ragazzi di via Cinque non riescono a concretizzare. Al 16° minuto Bernad vede con la coda dell'occhio Ederle in incursione nell'area asiaghese, passaggio millimetrico e 1 - 0. Milano inizia una fase di possesso e i Vipers iniziano a prendere coraggio diventando anche pericolosi in qualche occasione, ma proprio sul finire del tempo è Milano ad allungare con un grande slap dalla media distanza di Banchero (2 - 0). La reazione degli ospiti è affidata a Belcastro che però solo davanti a Pignatti non riesce a realizzare.

La partita è ancora aperta e nella ripresa ci si aspetta una reazione veemente di Asiago; invece arriva subito la doccia scozzese del 3 - 0 meneghino con un'azione travolgente di Lettera, che parte dal lato sinistro, si accentra e beffa Facchinetti. A sette minuti dalla fine del tempo il Quanta fa male ancora, stavolta con una triangolazione velocissima con la quale Bernad serve l'assist del 4 - 0 a Fiala appostato nei pressi della porta. Milano allenta la morsa e si concede anche qualche sbavatura difensiva, come il disimpegno pasticciato che permette a Vellar di accorciare le distanze (1 - 4). Gli ospiti ci credono ancora, prima colgono un palo in power play, poi trovano la rete del 2 - 4 con Alessandro Rossetto che sembra dare speranza. Quando manca meno di un minuto dal termine Rigoni toglie Facchinetti, Matteo Rossetto sbaglia un passaggio e regala il disco a Fiala che insacca a porta vuota il gol del definitivo 2 - 5.

Pignatti (Milano): "È stata una partita giocata a viso aperto da entrambe le formazioni, abbiamo gestito il gioco con pazienza durante le fasi offensive e con precisione durante quelle difensive. C'è ancora qualche dettaglio da limare ma siamo pronti per dare battaglia durante la finale che sará tutta un altra storia".

Vellar (Asiago): "Innanzitutto faccio i complimenti a Milano perché ha meritatamente conquistato l’accesso alla finale.Per quanto riguarda la nostra partita non abbiamo troppo da recriminare perché abbiamo fatto quello che potevamo fare cercando di limitare nel miglior modo possibile Milano per poi ripartire in contropiede. Ci siamo riusciti praticamente per tutto il primo tempo ma poi un paio di sbavature ci hanno condannato e siamo andati sotto 2-0 .Nel secondo tempo abbiamo provato a recuperare ma se concedi spazi a Milano sanno benissimo come sfruttarli e così hanno chiuso la partita con alte 2 reti. In generale non abbiamo fatto una gran serie di semifinale perché almeno una gara avremmo dovuto/potuto vincerla però la nostra stagione è più che positiva visto che siamo arrivati sul podio sia in Coppa Italia che in campionato".

 

Diavoli Vicenza - CUS Verona 14 - 2

Vicenza travolge Verona e trova Milano in finale. Quello che potevano fare i ragazzi di Verona lo avevano già fatto in gara 2, tenendo testa a lungo alla corazzata vicentina. Vincere gara 3, l'ultima spiaggia per rimanere dentro alle semifinali sarebbe stato un miracolo sportivo. E i padroni di casa sono entrati in campo proprio per scongiurare questa eventualità, chiudere qui la serie e iniziare a pensare a Milano. Gran ritmo già dall'inizio e una partita che pur segnata già dai primi minuti, proprio per la volontà di Vicenza di chiudere, non diventa noiosa nonostante il divario di punteggio. Alla fine del primo tempo i padroni di casa sono già sopra per 9 - 1, grazie ai gol di Sigmund, Hodge (2), Frigo, Vendrame (2), Delfino (2), Dal Sasso cui risponde la marcatura di Pietrobon per Verona.

Nella ripresa Vicenza non molla la presa e continua ad incrementare il vantaggio vanno in gol prima Lorenzo Campulla, poi di nuovo Hodge (11 - 2). A metà della ripresa arriva il gol di Dal Sasso, servito da Sigmund (12 - 2). Nella seconda metà della ripresa sono Delfino e Pace a siglare i gol che portano a 14 le reti vicentine. Sul finire del tempo c'è gloria per Magnabosco che accorcia le distanze e porta il risultato sul definitivo 14 - 2. Vicenza mostra i denti e i muscoli in vista della finale, un risultato con cui i ragazzi di Sommadossi hanno dimostrato di avere fame da vendere e ancora tante energie e motivazioni da spendere nelle prossime partite. Per Verona un risultato pesante che però non sminuisce l'ottima stagione appena portata a termine. 

Hodge (Vicenza): "Si è creata una buona chimica fra di noi e quindi, indipendentemente dall’avversario, non ci sono problemi perché se con i compagni ti trovi bene, giocare diventa semplice. Sicuramente nelle gare precedenti, per esempio in gara 2, il fattore pista ha influito sulla prestazione, però avendo giocatori come Nathan, Tobia e Delfino, in linea impostare il gioco risulta più agevole”.

Amadei (Verona): "La sensazione prima di gara 3 era che sarebbe stata o la migliore partita dell'anno, o la peggiore. Purtroppo lo stress agonistico accumulato nella difficile sfida con Cittadella, e lo sforzo profuso in gara 1 e 2 di semifinale, hanno determinato una sconfitta che non rende onore al valore del CUS. La squadra, nell'arco del campionato, è cresciuta nel gioco, nell'intensità e nella consapevolezza dei propri mezzi. L'aver impensierito, innervosito e perfino preoccupato Vicenza in semifinale di campionato, è un eccellente risultato per una stagione iniziata con aspettative ben inferiori, ma soprattutto è un'ottima base di partenza per l'anno prossimo. Oggi i dirigenti, gli allenatori e soprattutto i giocatori veronesi sanno che, con qualche innesto, la squadra è pronta a tornare nei posti della classifica che più le competono".

 

foto: Marco Bulgheroni