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Serie A si riparte. Pubblicato il calendario. Ne parliamo con Gianluca Tomasello

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Finalmente ci siamo. Dopo un'estate che ha visto i colori azzurri impegnati nella novità dell'Europeo anche per le categorie maggiori, è tempo di tornare a parlare di Hockey Inline! Mentre aspettiamo che vengano definiti i campionati minori una cosa è certa: si riparte il 30 settembre con la serie A. E tante sono le novità, a partire dalle otto squadre che quest'anno disputeranno la massima serie. Un torneo più ristretto che vede l'assenza pesante di Vicenza, detentrice del titolo, ma anche riconferme importanti e tanta carne al fuoco per gli appassionati. Qui trovi il calendario e tutte le date delle fasi successive. 

A scendere in campo per contendersi il tricolore saranno: Asiago Vipers, Tergeste Tigers, Milano House@Quanta, Old Style Torre Pellice, Fox Legnaro, Edera Trieste, CUS Verona.

Ma per capire meglio lo stato dell'arte abbiamo chiesto al Responsabile del Settore Tecnico, Gianluca Tomasello di fare il punto della situazione, non solamente per la massima serie, ma sul movimento in generale.

 

Gianluca, che campionato di serie A ti aspetti quest'anno?

Un Campionato a otto squadre (con sette iscritte e una ripescata) è sinonimo di difficoltà economiche evidenti anche nell'Hockey Inline. In realtà questa formula era già nelle proposte  presentate alle Società, con il fine di andare a compattare il livello e ricostituire una forma piramidale tra la serie A e la serie B che risultava un pò sbilanciata. Quest'anno potremmo avere un numero abbastanza vicino tra la massima serie e quella cadetta, mentre la serie C risulta giustamente più numerosa. La Commissione si è trovata in difficoltà, perchè, inutile negarlo, negli anni abbiamo perso molte squadre. Un'emorragia dovuta a molteplici fattori, da quello economico alla poca rilevanza data negli ultimi anni ai settori giovanili. Stiamo partendo con un anno zero ed infatti sono state introdotte poche novità, tra queste l'obbligo delle tre squadre giovanili, perchè è necessario tornare a lavorare un pò sui giovani. Forse è necessario fare un passo indietro, dando troppo rilievo alla qualità della massima serie abbiamo lasciato per strada tante realtà. Forse lavorare sulla quantità, aumentando le occasioni di confronto zonale e regionale e dando così la possibilità a tanti di giocare senza sobbarcarsi costi impossibili da sostenere vedremo, probabilmente crescere i numeri nei prossimi anni e da questi, anche la qualità.

 

Una bella novità di quest'anno è la Supercoppa Femminile.

La Supercoppa femminile spero possa essere la prima di una serie di manifestazioni che possono dare visibilità a questa disciplina in ambito femminile. Una partita che viene appositamente proposta all'interno del Trofeo delle Regioni Giovanile, che come sappiamo è una manifestazione storica cui dobbiamo dare una continuità e che ottimamente si presta ad essere associato a manifestazioni di questo genere. Lo sviluppo del movimento Femminile è uno dei fattori cruciali per rendere questa disciplina più competitiva e appassionante, ma soprattutto più conosciuta. Il lavoro è ancora lungo, ma manifestazioni di questo genere sono essenziali per dare una contunuità e possibilità alle nostre atlete di misurarsi ad alto livello.

 

Hai parlato del Trofeo delle Regioni, come pensi di gestire questa manifestazione nel futuro?

L'idea, come accennavo è quella di rendere questa manifestazione un grande evento che contenga anche dei momenti promozionali, che possano essere un incubatore di novità a livello tecnico da sperimentare, un laboratorio in cui mettere in test novità sotto molti livelli. Essendo la manifestazione di punta sotto molti profili dell'età giovanile, sarebbe bello che i vincitori della manifestazione avessero la possibilità di misurarsi con gli omologhi anche a livello internazionale. Qui non posso che ribadire l'importanza che la Commissione riserva ai settori giovanili e alle manifestazioni che ne garantiscano lo sviluppo.

 

Foto: Cristelle Long