instagramyoutubelinkedintelegram

PATTINI SULLE STRADE: L'ESIGENZA DI CAMBIARE

“Esprimiamo la nostra solidarieta' al sig. Aresu e intensificheremo i nostri sforzi per cambiare una norma del codice della strada che consideriamo ingiusta e contraria nello spirito agli interessi della collettivita'”. Cosi' si esprime in una dichiarazione l’on. Sabatino Aracu, Presidente della Federazione Italiana Hockey e Pattinaggio e Presidente della Federazione Internazionale Roller Sports commentando la notizia della multa comminata ad un appassionato di pattinaggio a rotelle “colpevole” di aver percorso sui pattini un tratto della via Portuense a Roma. Il fatto risale all’estate 2008 quando Cristiano Aresu, insieme ad un amico, fu fermato da una pattuglia della polizia stradale che gli contesto' la violazione dell’art. 190 comma 8 del codice della strada che recita “…la circolazione mediante tavole, pattini o altri acceleratori di velocita' e' vietata sulla carreggiata delle strade”. I malcapitati, non avendo con se la patente, in quell’occasione furono poi fatti salire sull’auto della pattuglia e portati in commissariato per accertamenti riguardo l’identita'. A distanza di sette mesi, qualche giorno fa, e' stato notificato ad Aresu il verbale di contravvenzione contro cui il pattinatore multato ha proposto ricorso al Giudice di Pace di Roma. “Non voglio assolutamente criticare l’operato degli organi di Polizia che fanno il loro dovere – prosegue Aracu - anche se da utente del traffico romano posso dire che le situazioni di pericolo per l’incolumita' dei cittadini non dipendono certo da chi usa i pattini sulla strada bensi' da violazioni molto piu' gravi. Penso sia doveroso, anche per il dibattito aperto sulle norme del codice, un salto di qualita' culturale che ci porti ad inquadrare i problemi partendo dalle esigenze dei nostri giorni. Il pattino deve essere considerato l’evoluzione tecnologica della scarpa, un mezzo di locomozione economico, non inquinante, che non necessita di parcheggio. In molte nazioni straniere non solo non e' vietata la circolazione ma ne e' incentivato l’utilizzo, sono ormai numerose da Zurigo a Pechino, da Parigi a Jakarta, le esperienze positive di agenti sui roller, una polizia mobile, rapida e vicina alla gente. A Parigi, durante il lunghissimo sciopero dei mezzi pubblici del 1995, furono venduti oltre 2 milioni di paia di pattini: significa che i cittadini percepiscono i roller non tanto o non solo come un attrezzo sportivo ma come un ideale mezzo di trasporto alternativo a quelli tradizionali. Poter andare al lavoro con i pattini, promuovere questa consuetudine, per la collettivita' rappresenterebbe un vantaggio in termini di risparmio energetico, di minori emissioni nocive e soprattutto si ovvierebbe a quella carenza di attivita' fisica che e' all’origine di tanti problemi di salute che comportano costi rilevanti per il servizio sanitario”. Il Presidente Aracu, nel corso della sua attivita' parlamentare, nel 1999 fu il primo firmatario di un’iniziativa tesa ad eliminare le norme anti-roller. Le indicazioni della proposta di Aracu, insieme ad altre, furono recepite con la legge n. 85 del marzo 2001, ma si trattava di una delega al Governo per la revisione del nuovo codice della strada e quindi non dettava norme ma indirizzi. Da questa delega e' scaturito il decreto legislativo n. 9 del 15 gennaio 2002 che non ha modificato nulla rispetto al divieto dei pattini sulle strade e all’interno delle piste ciclabili. A questo punto si e' resa necessaria una nuova iniziativa parlamentare che Aracu ha presentato nello scorso mese di febbraio (scarica qui). La moltitudine degli appassionati, anche quelli non tesserati per la Federazione, un vero esercito secondo i dati delle aziende del settore, spera sia la volta buona.