
Una carriera agonistica lunga e ricca di soddisfazioni quella di
Massimiliano Presti, un atleta che aldilà delle vittorie è sempre stato un punto di riferimento all'interno del gruppo. Per lui da qualche settimana si è aperta una nuova entusiasmante prospettiva, essendo stato chiamato alla guida di quella Nazionale che l'aveva visto protagonista di primo piano per tante stagioni.
Questa di seguito è la sua prima intervista da C.T., ci auguriamo che si possa instaurare un rapporto di stretta collaborazione con la nostra Redazione, a vantaggio esclusivo dei tanti visitatori di fihp.org, e cogliamo l'occasione per formulargli i migliori auguri di buon lavoro.
-Come hai reagito all'assegnazione di un incarico così importante?
La notizia di essere stato nominato Commissario Tecnico della nazionale maggiore, se in un primo momento mi ha colto di sorpresa, mi ha poi riempito di orgoglio e soddisfazione.
Voglio ringraziare il Consiglio Federale per la fiducia che mi ha accordato, che cercherò di ricambiare mettendo a disposizione della nazionale tutte le mie conoscenze tecniche ed il bagaglio di esperienze che ho maturato in tanti anni di attività agonistica, oltreché la grande passione che ho per questo sport.
Come pensi di impostare la tua attività?
Purtroppo, per i motivi che tutti conosciamo, il mio incarico è stato formalizzato quando la stagione era già iniziata e quindi mi trovo a gestire una situazione che se non vogliamo definire di emergenza è sicuramente problematica.
Questo, tuttavia, non mi spaventa, perché so di poter contare su atleti che hanno voglia di lavorare e che faranno di tutto per riportare il pattinaggio italiano ai livelli che gli competono.
Di una cosa sono certo, per poter avere la convocazione in nazionale occorrerà dimostrare di andar forte ed è per questo motivo che sarò presente ai trofei più importanti ed ai campionati italiani, per poter ricavare dai campi di gara quelle informazioni che mi saranno necessarie a formulare le convocazioni. In questo mi aiuterà sicuramente l’esperienza maturata nell'attività agonistica che, voglio ricordare, è terminata solo qualche giorno fa. Certamente mi piacerebbe premiare tutti quei ragazzi che ogni domenica sono fuori casa a gareggiare, cercando di mettersi in luce. Sono comunque convinto che i sacrifici prima o poi saranno premiati. Per quanto riguarda l’immediato futuro, nel mese di giugno ci sarà un raduno della nazionale per le categorie juniores e seniores a San Benedetto del Tronto, al fine di verificare lo stato di forma di quegli atleti che riterrò interessanti e, visto che ne abbiamo la possibilità, per dare modo ad essi di allenarsi in maniera continuativa sulla pista dove disputeranno i campionati europei.
Dopo i campionati italiani su strada farò le convocazioni per i Campionati Europei e dopo questo evento, insieme allo staff, inizieremo a programmare la preparazione per i Campionati del Mondo.
Come hai intenzione di programmare il lavoro futuro?
In primo luogo voglio puntare sulle giovani leve, per evitare che gli atleti più talentuosi finiscano per abbandonare il nostro sport prima di aver espresso tutto il loro potenziale. Per questo motivo avrò più che mai un occhio di riguardo per gli atleti della categoria juniores, cercando di metterli in condizioni di fare esperienze internazionali e di spronarli a lavorare divertendosi. La mia attenzione sarà rivolta anche agli atleti delle categorie allievi e ragazzi per tenere d’occhio gli atleti più promettenti ed in questo mi avvarrò della grande esperienza del Commissario Tecnico della Nazionale giovanile Giulio Ravasi, in modo tale che i nostri lavori possano integrarsi al meglio. I giovani sono il futuro, se non lavoriamo su di loro non avremo futuro. Subito dopo i Campionati del Mondo inizieremo a programmare il lavoro per gli anni a venire che, oltre a quanto già detto, verterà molto sull’organizzazione dei raduni regionali, ai quali sarà presente lo Staff della Nazionale, in modo da poter visionare e conoscere da vicino tutti gli atleti ed in particolar modo avere dei confronti con i loro allenatori, mettere sul tavolo tutte le esperienze maturate e discuterne al fine di garantire le migliori opportunità per i nostri atleti.
Naturalmente nel programmare la mia attività mi avvarrò della preziosa collaborazione dei tecnici delle società, dell’Istituto di Medicina dello Sport e della Sipar. Certamente non lesinerò tempo ed energie in questa nuova avventura per fare in modo che gli atleti siano messi nelle migliori condizioni di ben figurare. Non posso garantire risultati in tempi brevissimi, ma sono sicuro che un lavoro impostato sui giovani e sulla loro valorizzazione ci darà, nel medio/lungo periodo grandi soddisfazioni.