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FRESNO: LA DANZA

Generazioni di “danzerini” sono cresciute con un sogno nel cassetto, il titolo mondiale nella specialita' ad una coppia italiana: sappiamo tutti quanto e' stata faticosa questa rincorsa. Dai mondiali 1985 di Rimini, l’anno dell’exploit di Chiara Sartori per intenderci, il pattinaggio italiano fu spinto in alto da una crescita vertiginosa, si comincio' a vincere tra le ragazze, subito dopo in campo maschile e infine nelle coppie artistico. La leadership della scuola italiana assunse via via i connotati di un dominio assoluto ma la danza stentava a decollare. Risultati importanti a cominciare dal bronzo dei fratelli Cinzia e Danilo Bernardi alla fine degli anni settanta, proseguendo con il terzo posto di Rossana Rinaldi e Roberto Stanzani nel 1986. Arrivarono piu' volte vicini al titolo Claudia Rinaldi e Alberto Borsarini ma c’era sempre qualche “piazzamento” di mezzo e non si ando' oltre l’argento. Molteplici le ragioni di queste difficolta': intanto bisogna dire che le coppie americane e tedesche erano bravissime, poi in alcune circostanze ci e' stato tolto qualcosa, questioni di geopolitica (si vinceva troppo in altri settori e la danza per gli Stati Uniti era rimasto l’ultimo baluardo), diversi modelli interpretativi riguardo le caratteristiche della specialita'. Nel 1995 a Bucaramanga in Colombia si disputo' il primo Campionato Mondiale junior della storia e a vincerlo furono Emanuela e Marco Bornati. I fratelli bresciani bissarono nel 1996 e sembravano avviati ad una carriera da dominatori anche tra i senior. Invece all’inizio non fu subito cosi', ancora piazzamenti prestigiosi per i Bornati e Brutti/Grossi ma il titolo era sempre targato Usa. A Wuppertal nel 2002 la svolta: al termine di una programma libero tiratissimo, con quattro coppie in lizza per la vittoria, finalmente il nome di una coppia italiana davanti a tutti gli altri nella classifica. Emanuela e Marco Bornati si ritagliano con merito un posto nella storia del pattinaggio azzurro. Dovendo commentare la danza di Fresno, Wuppertal sembra lontana nel tempo come le crociate, eppure sono passati solo due anni. L’escalation della danza italiana e' stata devastante: nel 2002 il primo e quarto posto, nel 2003 il titolo di Michela Pizzi e Fabio Grossi e il bronzo ai Bornati, nel 2004 tre coppie azzurre sul podio. Marco Bornati e' l’uomo del destino, il primo a vincere il mondiale junior, il primo azzurro a vincere il mondiale senior, il primo a vincere con un podio tutto italiano. Il primo tout court, sicuramente uno dei piu' forti di sempre in questa specialita'. Quando alla fine del 2003 si seppe della nuova coppia Coffele-Bornati nessuno dubito' circa le potenzialita' ma neanche i piu' ottimisti potevano prevedere una stagione del genere. Invece sono arrivate quasi in scioltezza le vittorie in campo italiano, europeo e mondiale, come fosse un tributo inevitabile ad una coppia che esprime classe ed eleganza in ogni movimento, in ogni sequenza. E considerando quanto sia sempre stata lenta nella danza la scalata delle classifiche internazionali anche questo esordio d’oro va considerato come una “prima volta”. Ma la danza italiana non si e' limitata a Monica e Marco. Le nostre coppie sin dalle prove sono apparse inattaccabili, in grado di esprimere una superiorita' come quella esercitata ormai da tempo dalle coppie artistico. E dire che gli Stati Uniti avevano un bisogno disperato di una medaglia, un risultato cui aggrapparsi per rallentare il declino, e invece per la squadra a stelle e strisce, incapace di andare oltre il bronzo della Baldwin negli obbligatori, e' arrivato il peggiore risultato di sempre nella storia del mondiale. Troppo bravi i nostri, ancora da maturare le coppie americane nonostante ottime potenzialita'. Al di la delle qualita' tecniche e del livello di preparazione raggiunto (neanche una piccola incertezza per le coppie azzurre) di Enrica e Gabriele colpisce la grande fisicita', la capacita' di riempire la pista in ogni situazione mente Melissa e Mirko sono piaciuti per il dinamismo e l’intensita' interpretativa. Con questo straordinario en-plein nella gara senior e la vittoria tra gli junior di Nicola Cimatti e Arianna Bertoni la danza italiana, non piu' “ramo secco”, scrive la pagina piu' bella della sua storia.