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LUCA D'ALISERA, DUE SIGILLI D'ORO PER LA STORIA

Nel contesto di una squadra azzurra che ha vinto praticamente tutto, non sarebbe stato lo stesso mondiale se D'Alisera non fosse riuscito a conquistare il titolo assoluto cui da sempre e' destinato. Se c'era un atleta che meritava il successo piu' degli altri questo e' proprio D'Alisera : per la sua storia fatta di vittorie infinite da junior, per essersi confrontato a lungo con un avversario straordinario come Luca Lallai, per aver lanciato il pattinaggio artistico mondiale in una dimensione diversa grazie al suo triplo axel, primo atleta di sempre ad eseguirlo. Le due medaglie d'oro di Buenos Aires rendono giustizia a questo fuoriclasse assoluto e cio' assume rilevanza particolare se si considera la stagione travagliata dall'infortunio e la straordinaria prestazione di Andrea Barbieri. La gara del libero maschile e' stata un susseguirsi di emozioni forti dove gli atleti italiani hanno recitato come ci si aspettava un ruolo da protagonisti. Ha aperto le danze Leonardo Pancani, interprete di una grande rimonta dal 13º posto dopo lo short fino alla sesta posizione: per Leonardo la combinazione triplo lutz/triplo salcow,il triplo flip e il doppio axel. Per l'atleta seguito da Cristina Moretti resta forse il rammarico per uno short pattinato troppo contratto, ma l'oro degli obbligatori e l'argento della combinata sono comunque un bottino davvero invidiabile. E' stata poi la volta di Andrea Barbieri autore di una performance impeccabile: sapevamo quanto fosse bravo ma che un atleta potesse esordire nella categoria seniores con questa autorevolezza e' un fatto che ha stupito tutti. Triplo axel con un "taglio" impercettibile, triplo lutz/triplo rittbergher, triplo flip, triplo toe-loop, triplo salcow, di nuovo triplo rittbergher, tutti salti perfetti a quattro ruote. Pubblico in piedi, punteggi altissimi: penso che la soddisfazione piu' grande per Andrea possa essere quella di aver costretto un grande campione come D'Alisera ad esprimersi al meglio per vincere. Ho seguito da vicino i momenti che hanno preceduto la gara di Luca: movimento incessante, concentrazione assoluta, negli occhi una voglia feroce di divorare la pista e un confronto continuo con Gabriele Quirini che non e'solo l'allenatore ma un punto di riferimento imprescindibile. Quando lo chiamano in pista scende il silenzio sul Luna Park, c'e' aria di grande impresa, il pubblico vuole da Luca, cio' che solo Luca sa esprimere in pista. IL triplo axel, che pure in prova in questi giorni aveva eseguito piu'volte, non e'perfetto, ma si riprende immediatamente con le combinazioni triplo lutz/triplo rittbergher, triplo toe-loop/triplo rittbergher, il triplo flip. E la sua capacita' unica di trasmettere emozioni al pubblico, con un pattinaggio che e'un concentrato di tutte le qualita che deve avere un pattinatore, la destrezza, l'acrobaticita',l'uso mirabile dell'attrezzo pattino con una velocita´' di piedi impressionante, la potenza interpretativa, l'impostazione stilistica, la mimica facciale. In Luca D'Alisera c'e' tutto cio' che ci fa amare questo sport e per questo la sua vittoria ha fatto piacere a tutti: ha vinto Luca, ha vinto il pattinaggio.