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Alle Olimpiadi di Pechino non sono mancate le rotelle

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Alle Olimpiadi invernali di Pechino sono approdate anche le rotelle. E in modo particolare negli zaini di due medagliati azzurri. Siamo parlando della romana classe 1991 Francesca Lollobrigida e del vicentino classe 1993 Davide Ghiotto. Entrambi campioni di pattinaggio velocità su ghiaccio, ambedue con un passato e un presente sui pattini a rotelle. E se Ghiotto, neo papà del piccolo Filippo, ad oggi utilizza il pattinaggio corsa come allenamento per lo più nei mesi estivi, la Lollobrigida è tutt’ora una delle punte di diamante della nazionale FISR allenata dal ct Massimiliano Presti. C’è però da dire che nella stessa squadra si sta facendo notare anche il fratello più giovane di Davide, il talentoso Manuel Ghiotto.  

FRANCESCA LOLLOBRIGIDA. Sarà presente anche la pluri medaglia olimpica alla conferenza stampa indetta per dare il via alle celebrazioni dei 100 anni della nostra Federazione presieduta dal vertice Sabatino Aracu. L’appuntamento è in programma martedì 22 marzo, alle 11.30 a Roma, nella Sala d’Onore - Palazzo H del Coni e la portabandiera azzurra, 16 volte campionessa del mondo su rotelle nelle diverse specialità, non poteva mancare. “Credo di aver aperto la strada per il futuro di tanti atleti; sono l’esempio che si può essere al top sia sul ghiaccio, sia sulle rotelle e che una disciplina non esclude l’altra. Ho sgomitato per dimostralo, ma ora che ci sono riuscita penso di aver abbattuto un muro - racconta Francesca, pronipote dell’attrice Gina Lollobrigida -. Torno dalla mia terza olimpiade invernale, dopo le esperienze a Soči 2014 e Pyeongchang 2018, con due medaglie al collo, frutto di tanto impegno e dedizione, ma anche di un lavoro corale. Sono stata gestita, sia nel mondo delle rotelle, sia nel mondo del ghiaccio, da professionisti, e questo è il risultato”. Due medaglie, dunque: la prima d’argento nei 3.000 metri, la seconda di bronzo nella mass start. “Qui a Pechino ho aperto il villaggio Olimpico e l’ho chiuso - scherza l’atleta che si sta per laureare in Scienze Motorie all’università telematica San Raffaele della capitale -. È stato un onore portare il tricolore italiano alla cerimonia di chiusura dei Giochi. Cosa mi ha detto il presidente del Coni Giovanni Malagò durante la cerimonia di premiazione? “Sempre forza Roma”. Francesca Lollobrigida si è sposata lo scorso 3 luglio, ma non è ancora riuscita a ritagliare uno spazio per il viaggio di nozze con il marito Matteo Angeletti, anche lui atleta di pattinaggio su rotelle. “La preparazione per le Olimpiadi non mi ha consentito pause, ma a fine marzo finalmente partiremo per festeggiare sia il matrimonio, sia i successi olimpici” chiude la campionessa. 

DAVIDE GHIOTTO. Laureato in Filosofia alla facoltà di Trento, il finanziere berico ha vinto il bronzo nei 10.000 metri pattinaggio velocità. “Ho corso su rotelle fino ai 18 anni, ma non ero tra i migliori così, per raggiungere il mio sogno olimpico, sono passato al ghiaccio - racconta il vicentino -. Questo però non significa che io abbia smesso di allenarmi con i pattini a rotelle. In Italia non esiste una pista su ghiaccio coperta dunque, soprattutto d’estate, sono di casa al pattinodromo di Alte di Montecchio dove corro con mio fratello Manuel. Quando sono passato dalle rotelle al ghiaccio, ho impiegato un paio d’anni a raggiungere i tempi dei miei colleghi e ad interpretare correttamente le gare”. Mentre per quanto riguarda la medaglia olimpica Davide Ghiotto prosegue: “È stata una sorpresa. Durante la gara avevo capito che tutto stava andando bene e che stavo ottenendo il mio record personale, quello che non immaginavo era di chiudere in 12’45”98 stabilendo un nuovo record italiano. Terminata la prova ho mimato un cuore alle telecamere per dedicare questo bronzo alla mia famiglia”. Infine due parole sull’esperienza olimpica a Pechino: “Dal punto di vista folcloristico e sociale è stata decisamente un’edizione sottotono a causa delle restrizioni legate al Covid. Non si poteva uscire dal Villaggio e non c’era il calore del pubblico, nemmeno durante le premiazioni. Un vero peccato”.