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A MONTEBELLUNA I CAMPIONATI ITALIANI IN PIANO

Un fondista delle Fiamme Gialle e della nazionale sprint, Fulvio Scola, è il campione italiano 2010 in piano. Lo era già stato 3 anni fa e si è riconfermato in una volata a tre che ha visto finire alle sue spalle Massimiliano Gioia e Pietro Piller Cottrer con i quali ha condotto la gara dalla fine del primo giro quando, partito dalla terza posizione, ha raggiunto Gioia e Piller Cottrer che nel prologo avevano ottenuto i primi due tempi. Un riscontro cronometrico che per Pietro è stato addirittura migliore di quello da lui registrato nella passata edizione a poco più di 5 secondi da Alfio Di Gregorio, che avrebbe poi dominato l’inseguimento. E questo significa che Gioia già nel prologo ha ottenuto una grandissima prestazione che non ha potuto coronare con il titolo per il semplice fatto che Scola si è dimostrato il più abile in volata. Questione di mestiere. Inoltre, nel corso della fuga, i due fondisti, entrambi in gara con i colori dello sci club Montebelluna, la società organizzatrice di questo campionato, hanno effettuato un gioco di squadra dal quale l’azzurro dello skiroll non ha potuto sottrarsi. Ci ha tentato nell’ultima discesa, affrontandola a rotta di collo, ma è stato poi raggiunto quando la strada è tornata pianeggiante. La decisione nella curva che immette sul lungo rettilineo d’arrivo, con una volata. La volata cominciata da lontano che Piller Cottrer, che l’ha presa in testa, descrive così: "Sono entrato forte, ma su una striscia pedonale mi è scivolato leggermente uno skiroll e sono uscito largo. Nello spazio si sono infilati Scola, che mi stava in scia ed è più veloce di me proprio per le sue caratteristiche di sprinter, e Gioia. Mi sono schizzati via e non ho potuto reagire. E’ stata dura per il caldo, ma anche per la sparata di Gioia in discesa che ci ha portati praticamente al gancio. Avevo tentato un paio di allunghi, ma senza risultato. Quando all’inizio ho raggiunto Gioia abbiamo fatto un po’ di melina, e così Scola si è riportato sotto; poi tutti insieme abbiamo gestito il vantaggio sugli inseguitori”. Ovviamente soddisfatto Fulvio Scola. “Sono partito con 10 secondi di distacco e ho tirato a tutta, come fosse la qualificazione di uno sprint. Loro andavano più regolare e così li ho ripresi. Ho respirato un po’ e poi siamo andati insieme fino al traguardo, tenendo un buon ritmo. Un passo che ha impedito a Glauco Pizzutto, che era partito quarto ed era tornato sotto, di mettersi in scia e recuperare lo sforzo. Alla fine ha perso terreno. Meglio per noi perché, in volata, sarebbe stato pericoloso”. Massimiliano Gioia è incappato in un incidente tecnico. “Ho spaccato il puntale di un bastoncino al primo o al secondo appoggio. Sono riuscito a cambiarlo a metà giro, ma me ne hanno dato uno lungo 3 cm di più, ma ho sentito relativamente la differenza. Nel frattempo Piller Cottrer mi aveva raggiunto e poi ha fatto un po’ di tattica per aspettare il compagno di squadra. Nel finale ho fatto di tutto per andar via in discesa, ma senza riuscirci. Sto bene e posso guardare con fiducia alla prossima gara di Coppa dopo che nella precedente, in Germania, avevo sbagliato la scelta delle ruote. Troppo dure, errore mio. Nella prossima, sempre in Germania, c’è il classico dove ci si può difendere e nella successiva, in Norvegia, bisognerà guardarsi dai nordici che stanno dimostrando di andare forte”. Nelle parole di questo terzetto, quindi, la sintesi di una corsa della quale sono stati gli assoluti protagonisti, mentre alle loro spalle, con Pizzutto in mezzo, si formava un gruppetto con Morandini, Frasnelli e Noeckler i quali dopo aver, tentato l’inseguimento per metà gara, vista l’impossibilità di raggiungere i battistrada e Pizzutto, si sono limitati ad una corsa di rimessa. Frasnelli, che ha speso tanto per rientrare, ha fatto il ritmo e poi, senza possibilità in volata, ha dato una mano al compagno di squadra perché potesse battere Noeckler per il quinto posto. Fra le donne, che hanno corso tutte insieme, corsa solitaria di Mateja Bogatec che ha progressivamente aumentato il vantaggio fino a portarlo a quasi un minuto sul gruppetto poi regolato in volata da Angelica Tagliati. Per Mateja è un momento duro. Da maggio è impegnata nel suo nuovo lavoro in banca, il Credito Cooperativo Sloveno, e ha quindi meno tempo per allenarsi. Sul piano e nello sprint è sempre uno spettacolo, ma naturalmente incontra difficoltà in salita. Il problema è la Coppa del Mondo: dopo averne vinte tante, quest’anno dovrà rinunciare a qualche prova.