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Di Gregorio primo anche in Norvegia

Solita impresa di Di Gregorio con Paredi subito dietro nella distanza, e gare entusiasmanti nello sprint con la finlandese Peraelae che batte Mateja Bogatec 11 AGOSTO – A bocce ferme, con le classifiche finalmente pubblicate sul sito dell’organizzazione possiamo finalmente tirare le somme della terza prova di Coppa del Mondo nella quale gli skirollisti azzurri hanno ben figurato. Come il solito del resto. Ambiente ideale, quello di Kristiansund, tantissimo pubblico perché quando lo skiroll e lo sci di fondo si abbracciano con gli elementi migliori di entrambe le discipline lo spettacolo è assicurato, anche se c’è poi da fare la tara sulle prestazioni dei fondisti quando il terreno si presenta in condizioni non adatte per loro. Per esempio con la pioggia, come è capitato nella mass start di domenica che, per quando riguarda i seniores, è stata trasformata in una gara con partenze individuali. Decisione presa all’ultimo momento a causa dell’acqua che è caduta durante la prova degli juniores, provocando numerose cadute, fra cui quella dell’azzurro Lorenzini, che non ha potuto prendere parte alla lotta per il podio, o del senior norvegese Andresen, che ha perso addirittura uno skiroll mentre transitava in zona traguardo e si è quindi trovato per terra, fortunatamente senza conseguenze al di là di qualche escoriazione. Ha comunque dovuto abbandonare la corsa. Come ulteriore misura precauzionale, mentre la maggior parte dei connazionali maschietti si defilava, le due norvegesi titolate, Marit Bjoergen e Therese Johaug, per evitare di prendere troppa velocità nelle discese di cui il percorso estremamente tecnico abbondava, hanno sostituito le ruote da gara con quelle da allenamento, che sono molto più lente, pagando quindi all’arrivo in termini di tempo e di classifica: la prima si è piazzata al quinto posto, a quasi 3 minuti dal terzetto che si è giocato la vittoria allo sprint vinto dalla Lazareva sulla fondista norvegese Gjoemle e l’altra russa Ektova, mentre la Johaug finiva a 6 minuti abbondanti. Letteralmente terrorizzata in discesa. E pensare che è quella attualmente più in forma, come ha dimostrato nei giorni precedenti nelle gare dei fondisti, fra cui il podismo, in cui ha letteralmente dominato. Così, a scanso di guai, si è preferita la formula a cronometro, unico modo per evitare forfait da parte di chi “se la faceva sotto” a correre in gruppo per il pericolo di contatti con inevitabili cadute. Ovviamente ne hanno tratto profitto Alfio Di Gregorio e Simone Paredi, maestri in condizioni, del genere, primo (terzo successo consecutivo sulla distanza) e secondo all’arrivo, con Simone davanti per pochi secondi a metà gara e con recupero di Alfio nel finale, concluso con 7 secondi di vantaggio. Qualche problema sulla salita più lunga e più dura, causa l'asfalto nuovo che, bagnandosi, rendeva difficoltosa la tenuta in fase di spinta, tanto è vero che gli atleti più smaliziati, come Di Gregorio, invece che viaggiare sulla strada hanno preferito spostarsi sul marciapiede dove il fondo era più rugoso. Qualitativamente è stato lo sprint la gara meglio rappresentata: al via, fra i più titolati fondisti, il norvegese Hattestad, due volte iridato ai Mondiali di Liberec e primo nella classifica assoluta della specialità dell’ultima Coppa del Mondo e terzo in quella assoluta, che è stato però eliminato negli ottavi dal turco Fatih Yuksel e lo svedese Emil Joensson, eliminato dal norvegese Andresen. Abituati a correre sulla neve a batterie di 6 e su distanze attorno ai 1500 metri, quindi da 2 minuti e mezzo a 3 minuti di gara, in questa occasione i fondisti si sono dovuti cimentare a coppie e su soli 200 metri, distanza che richiede allenamento specifico e abilità nelle partenze. Qualcuno ha mostrato un certo imbarazzo, qualche altro si è invece trovato a proprio agio, dimostrandosi estremamente combattivo. Nelle qualifiche lo skiroll domina, con Andresen primo, secondo Berlanda, terzo Sbabo e quarto il turco Yuksel. I fondisti tutti a un secondo. Prima invece la finlandese Peraelae, davanti a Mateja Bogatec, mentre negli Junior tutto secondo copione, non essendoci in gara atleti del fondo. “Pole” al russo Trofimov, con buon margine sul nostro Pizzutto, mentre in campo femminile Margarita Tolochko precede Angelica Tagliati. Nei quarti la nota amara per i colori azzurri: al fotofinish vengono eliminati sia Berlanda, che paga la perfetta spaccata sulla linea d’arrivo del norvegese Frodahl, sia Sbabo attardato rispetto allo svedese Peterson. Il podio parla scandinavo, con Andresen che domina tutte le batterie e la finale contro il connazionale Frodhal, mentre nella finalina lo svedese Peterson precede il turco Yuksel. Un risultato a sorpresa e che rappresenta l’unica stecca in terra scandinava della rappresentativa azzurra. In finale nella categoria seniores Mateja Bogatec si arrende alla finlandese Peraelae che anche in qualifica l’aveva preceduta di 20 centesimi. Percorso in leggerissima discesa, miglior partenza della finlandese, atleta dalla struttura massiccia, che guadagna un paio di metri nella prima metà che l’azzurra recupera solo in gran part ma non basta. Nella categoria juniores Angelica Tagliati, non ancora quattordicenne, si guadagna comunque il terzo posto, mentre Folco Pizzutto è battuto di una spanna da Trofimov. Il russo si è così preso la rivincita di qualche smacco precedente. Ovviamente grande entusiasmo del folto pubblico norvegese che accompagna gli atleti di casa, e si commuove al momento della premiazione, nella quale tutti volgono lo sguardo alla bandiera che sale sul pennone più alto. Un ottimo salto di qualità per la coppa del mondo di skiroll, in precedenza caratterizzata da tappe non proprio omogenee sotto il profilo della presenza del pubblico (completamente assente in Croazia), e dell’organizzazione (priva di ufficio stampa a Markleeberg). C’è quindi da augurarsi che il futuro riservi sempre più appuntamenti come quello norvegese, che intanto conferma con entusiasmo gli appuntamenti con lo skiroll per i prossimi due anni.