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A Montebelluna si assegna il tricolore in piano

A Montebelluna in palio il titolo tricolore in piano Occasione di confronto fra specialisti reduci dalla Coppa del Mondo e fondisti: sul circuito tecnico nel centro cittadino Pietro Piller Cottrer punta al tris. IL CT PIERLUIGI PAPA SULLA TRIONFALE TRASFERTA IN CROAZIA 9 LUGLIO – Accantonata la prova di Coppa del Mondo in Croazia, l’attività nazionale riprende domenica a Montebelluna con il campionato italiano in piano. Sesta edizione del Trofeo Stylgrand, organizzazione dello sci club Montebelluna, circuito cittadino, piuttosto tecnico di km 2,5, partenza in linea per tutte le categorie, tranne quelle maschili, dagli junior ai master, che effettueranno invece un prologo a cronometro, sulla distanza di 5 km, prima partenza alle 9.30, che definirà la “starting list” della gara a metodo Gundersen. Definite ormai le gerarchie in proiezione dei Mondiali di settembre a Piglio, questo appuntamento con la maglia tricolore è diventato occasione di confronto fra gli specialisti e i fondisti, con i secondi ormai tranquillamente all’altezza dei primi da quando l’impiego dello skiroll è diventato parte essenziale della preparazione estiva. E non è certo un caso che il campione olimpico della staffetta e iridato della 15 km Pietro Piller Cottrer, tesserato per la società organizzatrice, abbia vinto due volte il titolo di questa specialità, nel 2006 e l’anno scorso, mentre nel 2007 è stato Fulvio Scola, sprinter azzurro dello sci, a tagliare per primo la linea del traguardo. Ovviamente in volata. Singolare il modo in cui Piller Cottrer, che non è certo ritenuto uno sprinter, si è imposto il 23 luglio 2008: in volata e in rimonta, infilando i battistrada in discesa e affrontando il testa il rettilineo che porta al traguardo dove ha avuto la meglio su Alfio Di Gregoria, che dello skiroll è l’icona, e altri due fondisti, Nicola Morandini e Valerio Checchi. E in questa occasione i fondisti dovrebbero essere di nuovo rappresentati al massimo livello, in quanto approfitteranno del raduno che la squadra nazionale di Coppa del Mondo inizierà in serata al Nevegal per schierarsi prima al via di questa corsa. Ma gli skirollisti sono in forma, e Alfio Di Gregorio, Simone Paredi, Bruno Bonaldi, Emanuele Sbabo, Eugenio Bianchi e Mateja Bogatec lo hanno ampiamente dimostrato. Un confronto tutto da godere. Dicevamo della Coppa del Mondo, che a Oroslavje ha visto schierate 12 nazioni e ancora una volta ha visto la squadra azzurra dominare tenere a debita distanza i russi. Cronache e classifiche dei 3 giorni di gara lo hanno ampiamente documentato, e ora il CT Pierluigi Papa ci esprime il suo parere. E’ partita la Coppa del Mondo sentiamo come è andata per l’Italia? Siamo partiti molto bene, con forte motivazione e atleti già ben preparati. I risultati sono migliori di quanto mi potessi aspettare, poiché in Croazia ci sono mancati per problemi scolastici ben quattro Junior che avrebbero conquistato il podio e cioè Monica Riga, Anna Maccagnan, Stefano Zampieri e Folco Pizzutto. La squadra ha reagito bene anche alla mancanza di Anna Rosa, infortunata da inizio stagione, e che ha dovuto rinunciare per quest’anno alla maglia azzurra. Malgrado ciò siamo stati i migliori in salita e allo sprint, e secondi solo alla Russia nella mass start in piano. La sorpresa della tre giorni è senz’altro la svedese Sappas nella crono in salita Se confrontata con le gare di settembre agli Europei di Torino, la Sappas si è migliorata di 45 secondi al chilometro in salita. Fisicamente si è pure trasformata. Non ci sono tanti altri commenti da fare. E’ salita con il tempo del quattordicesimo Senior maschio in salita. La Svezia ha perso la Magnusson in dolce attesa, e ha subito trovato con chi sostituirla. Non è ancora competitiva per la vittoria in piano e allo sprint, quindi non penso possa impensierire Mateja per la vittoria finale in Coppa del Mondo. L’intera Svezia si è trovata invece in forte difficoltà nelle gare veloci, e il Ct mi diceva che dovrà fare qualche ritocco alla squadra per la Germania. Nessuna sorpresa nemmeno nella Russia e nelle altre nazioni.... No, nessuna grossa sorpresa, Italia e Russia sono a duellare come sempre nella classifica a squadre che dovrebbe vederci di poco in testa. Abbiamo vinto di più di loro, e soprattutto siamo stati competitivi in tutte le specialità. La coppa del Mondo maschile, come avevo detto a inizio stagione, è un discorso ristretto a tre azzurri, Paredi Sbabo e Di Gregorio. Le speranze di alcuni outsider come il francese Perrier e il norvegese Ragnar si sono frantumate in Croazia, a mio parere. Se è vero che nella mass start Ragnar è dietro anche a Paredi e Di Gregorio e se è vero che allo sprint Sbabo ha vinto controllando e spingendo al 50% della sua potenza. Stesso discorso per Mateja, ha dominato lo sprint, come fa abitualmente in assenza della Magnusson. Qualche segnalazione in particolare? La perla della tre giorni è stata la vittoria di Lorenzini, una gara fantastica, ha messo in fila cinque russi. Sapevo poi che la nostra Angelica Tagliati sarebbe salita sul podio, ma vederla in gruppo con le senior per otto giri su dieci è stato andare oltre anche le mie aspettative. Ha affrontato la crono in salita senza sbavature, e ha retto bene il confronto in finale con la Broznic. La tensione allentata da due/tre respiri profondi, e poi via senza alcun problema o timore. Sono contento anche degli altri due giovani, Becchis e Hrovatin, che penso di confermare, per mettere avanti il lavoro per il futuro. Qualche rammarico per la mass start in piano: dove si poteva impostare diversamente la gara? Pensare di battere Igor Glushkov in una mass start in piano con arrivo rettilineo in leggera discesa è come pensare che Perrier potesse vincere la crono in salita: semplicemente non è possibile. C’era più di una ragione per non impostare diversamente la gara. La prima è la più banale: il nostro leader in queste gare, Emanuele Sbabo, ha le stesse identiche caratteristiche del russo: deve rimanere coperto sino ai 500 metri all’arrivo, più la gara tiene ritmi bassi, più la sua volata sarà migliore. Così facendo, cioè impostando 14 giri a ritmi blandi, non siamo noi e i russi a perderci, ma tutte le altre squadre, che si tagliano fuori dal podio, come i Francesi, Svedesi Tedeschi e Norvegesi. Oltre a Italia e Russia, le altre nazioni Francia, Norvegia e Svezia riescono a piazzare un solo atleta tra il 6 il 10 posto. Gluskhov per ora batte Sbabo sulla base della maggiore esperienza, sa perfettamente quando scattare e dove passare. Sbabo si sta perfezionando e presto lo potrà battere. La seconda ragione è che per fortuna abbiamo tre azzurri in lizza per la vittoria finale di Coppa del Mondo. Questa è una particolarità solo nostra, e di nessuna altra nazione. La vittoria finale in Coppa è importantissima per tutti e tre (e ugualmente importante per il Gruppo Alpini Paracadutisti, per il C.S. Esercito e per il C.S. Forestale), e non penso proprio che nessuno di loro debba mettersi al servizio della squadra. Terza ragione è che la gara valeva come selezione, e ognuno aveva il diritto di giocarsi al meglio le proprie chance di qualifica. Abbiamo ottenuto nella mass start un risultato di squadra al di sopra delle aspettative, con un secondo, quarto, quinto e ottavo posto. Sono altre le squadre che si leccano le ferite, non la nostra. La dedica a Elisa Fulcheri, un bel gesto dei nostri campioni Tutta la squadra si è stretta intorno a Elisa in questi giorni. E un’altra dedica l’ha fatta sull’arrivo indicando il cielo con le mani Emanuele Sbabo, che ha perso la settimana scorsa la zia, anche lei per una grave malattia dopo lunghissime sofferenze. Cosa devo dire? Sono contento dei miei ragazzi, dentro il campo di gara e fuori. Sono arrivati tutti preparati alle competizioni, e tutti hanno dato il massimo. Un grande ringraziamento anche alla federazione e al consigliere federale Naroli, che ci hanno assistito al meglio, e alla nostra fornitrice delle divise, la Top87 che ci ha permesso di essere leader anche di immagine. articolo di Giorgio Brusadelli www.fondoitalia.it