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Alfio di Gregorio primo nella granfondo

Ennesima impresa: un'ora 18 minuti e 40 secondi su 35 km della Valle Maira, da Dronero ad Acceglio (CN) con 578 metri di dislivello. Fra le donne Daniela Carmagnola allo sprint su Erika Bettineschi 14 OTTOBRE - Arrivo in tranquilla solitudine per Alfio Di Gregorio nel campionato italiano di granfondo: l'ennesimo, e non sara' certo l'ultimo di "re Alfione". Quando innesta la marcia e se ne va non ce n'e' piu' per nessuno. Il tempo di un'ora, 18 minuti e 34 secondi sui 35 km del percorso con 578 metri con di dislivello (dai 578 metri di Dronero ai 1200 di Acceglio in Valle Maira, salita dolcemente progressiva senza grosse pendenze al di la' di un tornante) commenta da solo la prestazione di cui e' stato autore il forestale avviato verso i 39 anni ma con un passo che non denota certo l'eta'. Professionista scrupoloso, fino all'eccesso. Poteva starsene tranquillo e staccarsi nel finale, ma ha voluto compiere l'impresa, favorita da una splendida giornata di sole, da un bell'asfalto sul quale poter scaricare senza problemi la potenza di cui dispone e procedere, quando il terreno lo consentiva, con quelle ampie pattinate con le braccia dietro la schiena che nello skiroll non solo italiano hanno fatto storia. Incrementano la velocita' e riducono al minimo lo sforzo: roba da manuale, di cui lui e' il massimo interprete. Un successo, il suo, che e' servito come ulteriore promozione dello skiroll in un territorio, come quello della provincia di Cuneo, sempre piu' attratto da questa specialita'. Tanto e' vero che, a differenza di altre zone dove i fondisti lo snobbano dal lato agonistico pur servendosi di questo attrezzo nella loro preparazione estiva, qui si e' addirittura riusciti a calamitare nell'Associazione Pattinatori Savonesi i fondisti degli sci club delle valli Varaita, Maira, Pesio, Vernenagna e dello sci club Busca. Un campanilismo atavico che si e' assopito quasi di colpo quando Flavio Becchis ha preso l'iniziativa. Gestisce l'aspetto organizzativo e cura il sito dove vengono inserite classifiche e foto delle gare cui partecipa la sua societa'. Un servizio in piena regola: c'e' solo da augurarsi che trovi imitatori. Insegnante di musica, appassionato di sport, abita a Boves e ha lanciato sui campi di gara 3 dei 4 figli cominciando a far proseliti anche fra i pattinatori. Come Elisa Fulcheri categoria allievi, terza ai campionati italiani di Piombino specialita' corsa, che si e' data anche allo sci di fondo e ha imparato subito a destreggiarsi con gli "sci a rotelle" e i bastoncini. Oltre che a tenere la distanza: seconda in questa gara preceduta di soli 44 secondi dalla compagna di squadra Marianna Rivero ma tenendo dietro la valdostana Marie Claire Gontier che e' stata una delle rivelazioni di questa stagione. Boves e' conosciuta come la citta' martire in quanto simbolo della prima strage tedesca in Italia dopo l'armistizio: il 19 settembre sono 24 i morti lasciati sul terreno dalla rappresaglia della divisione SS tedesca Leibstandarte "Adolf Hitler" e 350 le case bruciate. Un secondo eccidio avviene durante il rastrellamento per debellare gli attivissimi partigiani "colpisti" della zona tra il 31 dicembre 1943 e il 3 gennaio 1944: un'altra volta il paese bruciato e 59 vittime tra civili e partigiani. La Resistenza sara' poi condotta - a partire dall'estate 1944 - da una brigata garibaldina (la 177a) e da una gielle, la Brigata "Bisalta" portando Boves ad una elevatissima partecipazione della sua popolazione alla guerra di liberazione e, naturalmente, ad altri lutti. Per i non invidiabili primati nel numero delle vittime e nelle distruzioni la cittadina sara' insignita prima della medaglia d'oro al valor civile (consegnata nel 1961) e, poi, della medaglia d'oro al valor militare (consegnata nel 1963). Oggi queste memorie sono conservate sul territorio bovesano e della sua valle Colla, sparsi di lapidi e di monumenti, nonche' sotto il porticato del municipio (ricostruito di bel nuovo dopo l'incendio) ove sono custoditi lunghi elenchi di morti nelle "due guerre" (quella fascista e quella di liberazione), le motivazioni delle medaglie d'oro assegnate al paese, la topografia delle morti e delle distruzioni durante le due rappresaglie. Per quanto riguarda lo skiroll, la sua posizione geografica, situata alla confluenza delle varie valli, ne ha ha fatto il punto di incontro di chi, nello sport, e' portato alla fatica: i fondisti locali, dunque, che si sono affiancati ai Pattinatori Savonesi trovando pieno appoggio nelle amministrazioni comunali che nella pratica sportiva vedono il sistema migliore per tenere i giovani lontani dal consumismo e dai vizi della civilta' d'oggi, e nella Comunita' Montana che per questa occasione ha provveduto a rimettere a nuovo il manto di asfalto del finale di corsa. Si e' tanto creduto a questa iniziativa che gia' si pensa di portare lo skiroll sulla salita della Fauniera dove il ciclismo va vissuto pagine eroiche o a Prato Nevoso dove quest'anno e' arrivato il Giro di Francia. A creare la selezione, piu' che il tracciato di per se stesso e' stata la distanza: 25 km per le donne, 35 per i maschi a partire dagli juniores. Fra le donne e' stata corsa a due fra Erika Bettineschi e Daniela Carmagnola con quest'ultima a imporsi in volata. In campo maschile, una volta involatosi Di Gregorio, gli altri hanno proceduto in gruppo, un po' di conserva. Alla fine sono rimasti in quattro per cominciare a giocarsi il podio quasi in zona arrivo, con Roberto Mauro a precedere Jules Pession, Emanuele Sbabo e Andrea Stella, quando Di Gregorio aveva superato la linea da quasi quattro minuti e mezzo Bella premiazione e assegnazione delle maglie tricolori a Emanuele Becchis e Marianna Rivero (allievi), Ivan Giordanengo e Valentina Dalmasso (aspiranti), Andrea Gola e Wanda Giordanengo (juniores), Daniela Carmagnola e Alfio Di Gregorio (seniores), Alessandro Riccardi (master 1), Orlando Grivon (master 2), Fernando ferrari (master 3) e Milena Ghirardi (master femminile). La classifica a squadre, ovviamente, al aGruppo Pattinatori Savonesi che, giocando in casa, e' intervenuto in nodo massiccio totalizzando 5272 punti, contro 1493 del GSA Vicenza e 1323 del Montebelluna.